L’Abruzzo che non ti aspetti. Una delle regioni più ricche in Italia quando si parla di vino, ma per troppo tempo snobbata da critica e pubblico. Ora è pronta a prendersi le luci della ribalta, grazie anche al traino del suo vitigno principe: il Montepulciano d’Abruzzo. Il rosso italiano del futuro, che già oggi piace proprio a tutti. Vi spieghiamo perché.
Tu li conosci i vini d’Abruzzo?

Come si posiziona l’Abruzzo nel percepito dei consumatori di vino su mercati fondamentali come Italia, Germania e Stati Uniti? Qual è l’approccio che i consumatori hanno nei confronti del Montepulciano d’Abruzzo, vitigno principe della regione? Quanto è importante il legame con il territorio nella scelta del vino? A queste e tante altre domande prova a fornire una risposta l’Osservatorio Permanente – a cura di Wine Monitor Nomisma – voluto dal Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo. Il perché lo spiega Valentino Di Campli, presidente dell’ente per la valorizzazione di Doc e Docg abruzzesi: “Tante sono le potenzialità dell’Abruzzo come regione vocata alla viticoltura che vanno ancora esplorate ed esaltate. La sfida della nostra realtà consortile è quella di sostenere le Aziende, facendo sempre più sistema per supportare e diffondere a livello nazionale e internazionale il consumo dei vini abruzzesi – e in particolare della Denominazione per eccellenza, il Montepulciano d’Abruzzo – che nascono su di un territorio unico e sostenibile, collocato tra il mare e la montagna, che merita di essere raccontato”.
L’Abruzzo visto da casa
Come si posiziona l’Abruzzo nel percepito dei consumatori? In Italia, il 65% di chi beve vino è stato in Abruzzo almeno una volta. Con le top of mind a essere collegate innanzitutto al cibo: “arrosticini” e “buon cibo”, infatti, sono le prime parole indicate quando si pensa alla regione. Ma non ci si ferma soltanto alla tavola. Grande rilievo, se si pensa all’Abruzzo, è dato al territorio: tra “mare” e “montagne”. Un elemento che risulta tutt’altro che casuale: tra i principali punti di forza e attrazione della regione, secondo gli italiani, ci sono parchi e riserve naturali, borghi e città d’arte (20%), seguiti da colline e montagne (17%), gastronomia e mare (entrambe al 13%). Il vino è solo al sesto posto, con il 7% delle citazioni.
Do you know “Abruzzo”?
Quando si esce dallo Stivale, l’Abruzzo è un territorio tutt’altro che sconosciuto. Il 56% degli intervistati in Germania conosce la regione, anche se solo il 7% ci è stato almeno una volta negli ultimi cinque anni e si posiziona al decimo posto tra le regioni che producono i migliori vini. In Usa la quota di chi conosce l’Abruzzo è più bassa (25%), mentre gli altri valori sono perfettamente allineati a quelli tedeschi. Ma che valore ha il territorio e l’origine sulla scelta di chi compra e beve vino? È diversa tra Roma, Berlino e Washington: è fondamentale in Italia e in Germania, dove rispettivamente il 30% e il 28% dei consumatori sceglie il vino proprio in base alla provenienza, mentre la percentuale scende al 17% negli Usa.

Proprio a tutti piace Montepulciano
La notorietà del Montepulciano d’Abruzzo è ampia in tutti i paesi analizzati: in Italia, l’83% dei consumatori conosce la denominazione, con il 43% a citarlo spontaneamente nelle risposte aperte al momento d’indicare liberamente il nome di un vino abruzzese. E fuori dai confini nazionali: le percentuali passano al 45% in Germania e al 24% negli Usa. La consumer base del Montepulciano d’Abruzzo, dunque, conta oltre 18 milioni di wine lover in Italia (corrispondenti al 55% dei consumatori di vino), 6 milioni in Germania (18%) e 3 milioni tra New York, Texas e California (10%).
Dove si beve abruzzese?
Sono diversi i canali di consumo del Montepulciano in base al mercato analizzato: in Italia, il consumo è prevalentemente domestico (43% degli user). Tra chi lo sceglie fuori casa, la bottiglia è il formato prevalente (il 70% lo ordina abitualmente, contro un 30% di chi preferisce il calice). In Germania, seppur nel complesso i consumi domestici siano prevalenti, non c’è preponderanza di un canale sull’altro ma l’occasione più gettonata è quella del dopo cena. Negli Stati Uniti, invece, il Montepulciano d’Abruzzo è consumato prevalentemente fuori casa: 1 su 4 lo beve soprattutto al ristorante.
Perché si sceglie il Montepulciano d’Abruzzo?
La scelta d’acquisto del Montepulciano d’Abruzzo è molto influenzata dai consigli di sommelier e negozianti. Questo soprattutto in Italia, dove si attesta al 27% la quota di chi sceglie soprattutto in base al suggerimento (22% Germania e 19% negli Usa). All’estero, invece, il primo criterio di scelta è la notorietà del brand: 26% in Germania e 25% negli States. Tedeschi e americani concordano anche sugli attributi distintivi che possono far crescere notorietà e consumi del Montepulciano nei rispettivi mercati: l’origine italiana e il fatto che sia un vino rosso sono i principali punti di forza del Montepulciano. Seguono il concetto di storia e tradizione negli Usa (17%) e il fatto che sia prodotto con uve di Montepulciano in Germania (15%).
E tu cosa aspetti?
La ricerca conferma che il Montepulciano d’Abruzzo riscuote sempre più successo. E che può essere la chiave di volta per far crescere le potenzialità della proposta enologica abruzzese in Italia e nei mondo. Ma voi, l’avete mai assaggiato un Montepulciano d’Abruzzo? Se la risposta è no, la selezione su Tannico è un ottimo punto di partenza per andare alla scoperta del principe dei vitigni abruzzesi. Cin cin!