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Tu chiamale, se vuoi, Enozioni…

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Una tre giorni di grandi vini, tanti assaggi emozionanti e incontri vis à vis con alcuni dei migliori vignaioli italiani. Si può riassumere così l’edizione 2020 di Enozioni, kermesse andata in scena a Milano, presso l’elegante location del The Westin Palace Hotel, lo scorso weekend. Una manifestazione evento curata da Ais Lombardia, che ha saputo attrarre oltre 2mila persone, tra sommelier di professione, wine lovers e semplici curiosi.

Il gran galà d’apertura

Prima di parlare di assaggi, il racconto del contorno di una manifestazione che, giunta alla sua terza edizione, si candida per il futuro a rappresentare il kick off ufficiale del calendario enoico che si sviluppa, di anno in anno, all’ombra della Madonnina. Il via di Enozioni 2020 è stato fin da subito all’insegna dell’eccellenza, con la cena di gala di venerdì 24 gennaio in cui la storica madrina dell’iniziativa, Tessa Gelisio, e il presidente di Ais Lombardia, Hosam Eldin Abou Eleyoun, hanno premiato tre personaggi capaci di “trasformare la narrazione del vino in un’esperienza emozionale, sintetizzando nel loro storytelling la capacità del vino di inebriare i fruitori non solo grazie all’assaggio ma anche tramite il racconto”. Quest’anno, il riconoscimento è andato a Charlie Arturaola, uno dei dieci palati più influenti della storia moderna del vino americano, Luciano Ferraro, caporedattore del Corriere della Sera per cui cura anche la rubrica DiVini, ed Elisabetta Foradori, produttrice trentina che nel 1984 ha preso le redini della plurisecolare azienda di Mezzolombardo Foradori, imponendosi fin dagli esordi in cantina per il recupero di un vitigno autoctono della zona: il Teroldego.

Tra i premiati a Enozioni 2020: Elisabetta Foradori, Luciano Ferraro e Charlie Arturaola
Da sinistra, Elisabetta Foradori, Luciano Ferraro e Charlie Arturaola

Un weekend di Enozioni 

Eccellenze qualitative, approfondimenti tematici e relazioni vis à vis sono stati i valori che hanno caratterizzato il weekend di Enozioni 2020. Un viaggio tra masterclass capaci di far volare dalla Napa Valley al Rodano, da Bordeaux alle Langhe, dalla Champagne alla zona del Tokaij, e banchi degustazioni, dove hanno trovato spazio volti noti con alcune tra le migliori etichette italiane, ma anche tanti piccoli protagonisti del vino artigianale tricolore. Un caleidoscopio dalle mille sfaccettature, sapiente miscela di produzioni dagli orizzonti internazionali e nicchie autoctone, che hanno consentito a ciascun singolo visitatore di assaggiare qualcosa di nuovo o rimettere alla prova quanto in precedenza già degustato.

Milano capitale del vino

Il successo di pubblico di Enozioni 2020 non deve stupire. S’inserisce, infatti, perfettamente all’interno di quel più generale percorso che sta conducendo Milano a vestire con sempre maggior agio – evento dopo evento, iniziativa dopo iniziativa – l’abito di nuova capitale italiana del vino. Il presidente di Ais Lombardia, Hosam Eldin Abou Eleyoun, sottolinea in merito: “Enozioni a Milano rafforza il suo ruolo di riferimento nel panorama degli appuntamenti legati al vino nel capoluogo lombardo. Sin dall’esordio, Ais Lombardia si è posta l’obiettivo di portare la kermesse ad un alto profilo emozionale, un momento in cui fare cultura del vino. Milano e la Lombardia sono diventati piazze strategiche nel mondo del vino. E la nostra associazione ha assunto in questi ultimi anni il ruolo di ricettore delle tendenze, grazie ad una marcata presenza sul territorio lombardo, e si conferma sempre più punto di riferimento sia per le aziende che per i consumatori”.

I nostri colpi di fulmine a Enozioni 2020

Tante le etichette tra cui è stato possibile perdersi nel corso di Enozioni 2020. Assaggi che hanno lasciato il segno. Ma soprattutto vini capaci di offrire un magnifico spaccato: in primis, di quel che è la straordinaria varietà che caratterizza il panorama e gli orizzonti dell’Italia del vino. Nel nostro personalissimo tour – affiancati dalla super competente sommelier Ais Marta Curtarello e dall’altrettanto esperta collega Francesca Mortaro –, diverse conferme, più qualche piacevole sorpresa. In ordine sparso, tra le nuove scoperte la prima menzione – qui chi scrive lo dichiara: assolutamente inattesa – è per il Bovale Marmilla rosso Igt della sarda Su’entu Cantine: rosso che sorprende e da tenere bene a mente. Passando poi nel sud Italia, da segnalare la straordinaria eleganza dei bianchi Greco di Tufo Docg Giallo d’Arles e Falanghina Irpinia Doc Via del Campo dell’azienda campana Quintodecimo. Risalendo lungo lo Stivale, l’incontro con due realtà di Romagna che ci hanno conquistato con i loro prodotti bio e all’insegna della più pura tradizione: da una parte la cantina Tre Monti con Anablà, bianco frizzante ottenuto da metodo ancestrale, e le due versioni di Albana secco Romagna Docg Vigna Rocca e Vitalba (questa seconda vinificata in anfora georgiana); dall’altra, l’azienda agricola Giovannini, con il suo Oppalà frizzante Rubicone Igp, Trebbiano rifermentato in bottiglia, gli Albana secco Romagna Docg Gioja e 8000 (il secondo è una produzione limitata del primo, ma che affina in anfora), oltre al grande classico Giogiò Sangiovese Igp. Un altro colpo di fulmine, nel nostro speciale giro d’Italia, è arrivato con l’Azienda Agricola Fontodi e il suo Flaccianello della Pieve Colli Toscana Centrale Igt: un’etichetta di livello superiore. Esattamente come un’altra eccellenza assoluta degustata: il Marche rosso Igt Kupra firmato Oasi degli Angeli, un 100% uve Grenache provenienti da viti vecchie di oltre 100 anni, prodotto in meno di 500 bottiglie. Chiusura col nord Italia, spaziando tra Alto Adige e Piemonte: da una parte i tre grandi bianchi – Sauvignon, Gewurztraminer e Pinot bianco – dell’altoatesina Cantina Nals Margreid, dall’altra alcuni tra i più classici canoni piemontesi, quali il Boca Doc Le Piane, la Barbera d’Asti Docg Bricco dell’Uccellone di Braida e il Ghemme Docg dei Mazzoni di Tiziano Mazzoni. Assaggi, in definitiva, molto diversi tra loro. Ma sempre all’insegna di grandi Enozioni.

Tra i nostri colpi di fulmine a Enozioni 2020, una delle migliori espressioni della Romagna con l’azienda agricola Giovannini
Tra i nostri colpi di fulmine a Enozioni 2020,
una delle migliori espressioni della Romagna con l’azienda agricola Giovannini
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