Fate spazio in cantina. E preparatevi a fare scorte di Brunello. Già, perché l’ultima annata, la 2015, presentata nei giorni scorsi in occasione dell’annuale anteprima di Benvenuto Brunello, si annuncia storica: c’è chi dice, la migliore di sempre.
Un millesimo che passerà alla storia

Sia al naso sia al palato, il millesimo 2015 del Brunello di Montalcino è destinato a passare alla storia. Lo avevano già certificato diversi esperti internazionali, che avevano assegnato punteggi da capogiro alle prime etichette dell’annata assaggiate, ora arriva anche l’imprimatur ufficiale: quello della commissione convocata dal Consorzio del grande Rosso icona della Toscana e del made in Italy nel mondo. Quasi 50 i campioni degustati da un panel di 40 esperti tra enologi e tecnici da tutta Italia, per un responso che non lascia spazio ai dubbi: l’annata 2015, che già dopo la vendemmia si era aggiudicata cinque stelle per l’ottimo andamento stagionale, è un successo anche nel calice e sarà in grado di stupire sempre di più nel corso del tempo.
Un Brunello da cinque stelle
La voce degli esperti riporta quel che segue: “Dal punto di vista organolettico colpiscono soprattutto la struttura tannica, morbida e in perfetto equilibrio con la freschezza, arricchita da sentori caratteristici di frutta rossa matura, sia all’olfatto che al gusto, chiusi da un finale lungo ed elegante”. Quel che poi c’è da segnarsi è che il Brunello di Montalcino 2015 sarà in grado di affrontare l’invecchiamento, dando grandi risultati anche a distanza di decenni. Quindi, occorre muoversi e approfittarne per fare scorta prima che la produzione attesa di 10,5 milioni di bottiglie vada esaurita. Già, perché il Brunello di Montalcino piace e non solo in Italia.

Un re delle wine list: il Brunello piace proprio a tutti
Il Brunello di Montalcino è un successo made in Italy capace di conquistare le platee di tutto il mondo. Lo dimostra un’interessante ricerca condotta sulle wine list dei ristoranti di New York, San Francisco e Londra. Un’analisi firmata Nomisma-Wine Monitor che racconta di un re dei rossi toscani che accompagna il piemontese Barolo come primo rappresentante dell’eccellenza tricolore a livello globale. Tra i top wine mondiali, a New York, il Brunello risulta terzo tra le grandi Denominazioni rosse, con un prezzo medio fissato a 382 dollari a bottiglia per quasi 2mila referenze e una presenza al 57% nei 350 locali selezionati. Minore il prezzo medio (319 dollari) e l’impatto nei ristoranti a San Francisco (al 46%), piazza di riferimento per i prodotti della Napa Valley. A Londra, infine, la concorrenza francese al Brunello (in decima posizione) è feroce, ma il prezzo medio della Denominazione italiana e il presidio delle carte vini restano alti: 339 sterline e circa 400 referenze.