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Sommelier virtuale: digitale, ma molto reale

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Il sommelier, nell’immaginario del normale consumatore, è quel signore molto ben vestito e dai modi particolarmente raffinati, che incute persino un po’ di timore quando s’avvicina al tavolo, e che nello scegliere per noi il vino estrarrà dal cilindro bottiglie dai nomi impronunziabili e un po’ costose, difficili da rifiutare. C’è poi il sommelier bersaglio di tante parodie comiche (e anche di qualche pubblicità), che sembra più impegnato a cercare definizioni improbabili che a tradurre in parole l’essenza di un vino. Questo, spesso, c’è nella mente di molti clienti di una delle più attive e innovative enoteche degli ultimi anni: la Gdo. Oggi, però, nell’Esselunga del futuro, il nuovo format inaugurato a Brescia, in via Triumplina, a sbarcare è il sommelier virtuale. Grazie ai totem touch screen, il cliente dell’enoteca viene così guidato nella scelta, fino alla bottiglia sullo scaffale. 

Un reparto in ascesa: l’enoteca della Gdo

Oggi, però, nell’Esselunga del futuro, il nuovo format inaugurato a Brescia, in via Triumplina, a sbarcare è il sommelier virtuale.
Oggi, però, nell’Esselunga del futuro, il nuovo format inaugurato a Brescia, in via Triumplina, a sbarcare è il sommelier virtuale

Un tempo relegato a contenitore di bottiglie che solo nel layout ricordava, pallidamente, l’assortimento ragionato di una enoteca, con etichette quasi tutte di medio livello, oggi questo reparto, per alcune insegne, è diventato un autentico fiore all’occhiello. Fra i primi a cominciare, c’è senza dubbio l’Esselunga: già nel 1999 Bernardo Caprotti aveva lanciato la figura del sommelier al supermercato. Fra i pionieri, poi, di sicuro una menzione va all’Iper del geniale Marco Brunelli, che anni fa ha iniziato ad arricchire i reparti del vino di personale, offerta culinaria a contorno, sedie e tavoli per le degustazioni, anche a calice, etichette narranti, bottiglie interessanti e così via. Oggi, il suo iper Maestoso di Monza, ibrido fra mercato, supermercato, ristorante e food court gourmet, fa assurgere il sommelier a reparto, con una zona che offre una selezione di 250 etichette, esposte in una cella di vetro e in una raffinata scaffalatura nel contesto della sala ristorante, per scegliere a vista il vino o farsi guidare dalla selezione del sommelier.

All’Esselunga di Brescia ci pensano i totem

I 200 metri quadrati di enoteca del nuovo Esselunga di Brescia, presentato dall’insegna di Limito (Mi) come il format del futuro, ridisegnano completamente la classica disposizione. Tra raffinate e funzionali scaffalature in legno di rovere, display per evidenziare promozioni, iniziative speciali o pregiate selezioni, trovano posto oltre 850 etichette, fra italiane ed estere. Il reparto è arricchito da monitor che raccontano, spiegano, incuriosiscono chi si ritrova a passeggiare in quest’area, che pur essendo marcatamente diversa non ha soluzione di continuità con il resto dello store. Sulla parete, un consulente, con le fattezze del totem digitale, è pronto a guidare nella scelta della bottiglia giusta il cliente, sia esso indeciso, curioso, poco preparato o semplicemente in cerca di un’idea. Un servizio sperimentale, quello del sommelier virtuale, che nasce in collaborazione con Vinhood, e punta a rendere l’esperienza più piacevole, semplice e diretta. 

Sulla parete, un consulente, con le fattezze del totem digitale, è pronto a guidare nella scelta della bottiglia giusta il cliente, sia esso indeciso, curioso, poco preparato o semplicemente in cerca di un’idea. Questo è il sommelier virtuale Esselunga.
Sulla parete, un consulente, con le fattezze del totem digitale, è pronto a guidare nella scelta della bottiglia giusta il cliente, sia esso indeciso, curioso, poco preparato o semplicemente in cerca di un’idea

Come funziona il sommelier virtuale

Il touch screen, sotto la scritta “sommelier virtuale”, ha uno schermo ampio e la grafica utilizzata è pulita, semplice e friendly. Ci sono diverse possibilità di utilizzare questo commesso virtuale: ad esempio, passare il codice a barre di una bottiglia allo scanner, per ottenere la scheda completa del vino, che in una schermata offre informazioni sugli abbinamenti, la temperatura di servizio e il bicchiere corretto, oltre ovviamente alle sue caratteristiche e alle informazioni sulla cantina. Ma si possono scegliere anche altri punti di partenza: ad esempio, quello della ricetta o del prodotto pronto della gastronomia Esselunga cui il vino si deve abbinare. Si può anche sfogliare il catalogo oppure ancora farsi guidare dalle scelte degli esperti. L’esperimento forse più interessante, però, è quello rivolto a chi magari di vino è meno esperto, ma si vuole avvicinare a questo mondo o provare ad acquistare qualcosa di un po’ più ricercato del solito. 

Sommelier virtuale: la prova sul campo

Si tratta di un quiz, un test del gusto, che con qualche passaggio identifica il nostro carattere e ci guida per mano alla scelta di una specifica bottiglia. Il tempo necessario è davvero poco, senza dubbio a prova di noia e di tempi frenetici, e il procedimento semplice. Il sommelier virtuale, ad esempio, vi domanderà: “Se pensate a una giornata di relax, con cosa la cominciate: caffè, tè..?”. Dopo qualche altra domanda simili e pochi tap, il verdetto: il nostro carattere è risultato etnico. Quello adatto a noi è un “vino bianco aromatico e pieno, non troppo acido, profumatissimo”. Con “note di scorza d’arancia, pasta di mandorle e mango che ti trasportano in paesi lontani”, proprio come il carattere di chi scrive, secondo il solerte e discreto sommelier di Brescia, desidera. Nel dettaglio delle etichette, ci propone Gewurztraminer e Moscato, definiti vini che “si amano o si odiano, ma non lasciano indifferenti”. Il test è stato fatto rispondendo onestamente alle domande; il vino in assoluto preferito da chi ha riposto è il Gewurztraminer. Il tasto ‘scopri i vini’, porta all’assortimento specifico fra cui scegliere l’etichetta, fino all’indicazione dello scaffale, con il ben evidente bottone ‘dove mi trovi’.

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