Millennials e Gen Z si stanno costruendo uno stile e un gusto completamente diversi nell’approccio al vino rispetto a chi li ha preceduti. Angelo Gaja ci spiega come un brand storico come quello da lui guidato si pone nei confronti di questa fascia di consumatori. Un pubblico che, a sorpresa, può essere interessato al mondo dei fine wines più di quanto si possa immaginare. Ma secondo paradigmi specifici e a fronte di strategie ben delineate e mirate sul tema.
“Come marchio, siamo indubbiamente più orientati verso un consumatore in una fascia d’età dai 35 anni in su, rispetto al target dei più giovani. Sul mercato, è indubbio, esistono produttori che vantano un’offerta migliore della nostra in quanto a capacità d’intercettare al meglio le esigenze dei ventenni, siano Millennials o rappresentanti della Generazione Z. Ma un dato di profondo interesse arriva dall’ambito internazionale. Mio figlio Giovanni (in foto, a sinistra. Ph. Marcello Brunetti, ndr) gira spesso il mondo, dove gli capita con frequenza d’incontrare giovani dalla disponibilità economica molto elevata. Consumatori che affinano il gusto e che desiderano approfondire sempre più. Ma cosa rappresentano questi soggetti? Nicchie. E il nostro mestiere è proprio quello di vendere nelle nicchie di mercato. È importante individuare questo tipo spazi ed accedervi. Ma è decisivo farlo mantenendo ben focalizzata l’attenzione su una proposta caratterizzata da quei vini che si fanno portatori di un messaggio di qualità e artigianalità”.
Prosegue su Wine Couture la grande settimana dedicata a celebrare il re del Barbaresco, che sabato 7 marzo, ha compiuto 80 anni. Ogni giorno, un nuovo approfondimento con il pensiero di Angelo Gaja su tanti temi di attualità, aneddoti dal suo passato e il racconto della sua storia di produttore oltre i confini delle Langhe.