La serrata generale cui la contingenza degli ultimi tempi ha costretto larga parte della popolazione mondiale ha evidentemente coinvolto anche il vino. Eppure, quando si guarda alle vigne, si comprende pienamente come la vita non si sia fermata. E lo stesso vale per la cantina. Se, certo, le attività possono procedere temporaneamente a rilento, nondimeno i produttori di vino nostrani e in giro per il mondo non stanno certo a guardare. E già si preparano oggi al “dopo” che attende. Proprio come nel caso di Montelvini, che in questi giorni ha scelto di fare un regalo a tutti i wine lover, lanciando sul mercato la sua ultima novità di prodotto: lo Zuitèr Manzoni Bianco Montello Colli Asolani Doc.
Di chi parliamo quando parliamo di Montelvini?

Montelvini è una delle realtà vitivinicole più dinamiche nel panorama italiano. La sede dell’azienda è a Venegazzù, piccola frazione del Montello, in provincia di Treviso, nel cuore della Docg Asolo Montello. La sua storia si rifà a una expertise maturata dalla famiglia Serena nella produzione di vini di qualità, un impegno costruito lungo il corso di quasi 140 anni. E oggi, Montelvini crea prodotti ricercati, che nascono dalle uve delle aziende agricole che la cantina possiede, selezionate nel rispetto dell’ecologia e della tradizione. A comporre l’offerta della realtà asolana quattro linee: dalla Collezione Serenitatis, la punta di diamante nata per celebrare il lato più esclusivo delle bollicine Montelvini, alla Collezione Promosso, dove tradizione ed eleganza sono unite alla raffinata classicità firmata Montelvini, passando per la Collezione Vintage, una produzione limitata di bottiglie che racconta un viaggio alla riscoperta di profumi lontani e antiche tradizioni, e la Collezione Plumage, gamma proiettata al mercato moderno.

Zuitèr: nel nome, la filosofia di un territorio
L’ultima novità in rampa di lancio di Montelvini, come si accennava, è lo Zuitèr Manzoni Bianco Montello Colli Asolani Doc. Ma a cosa fa riferimento questo particolarissimo nome? Nel logo dell’azienda troviamo la risposta. Vi è rappresentata una civetta: l’area in cui sorge la cantina, infatti, è chiamata Zuitere, ovvero “terra delle civette”. Un animale da sempre simbolo di saggezza, di conoscenza, di sensibilità e che in Montelvini rappresenta la sapienza nel cogliere i migliori frutti di un territorio e la saggezza nel condurlo, rispettando la natura e i suoi ritmi.
Il Manzoni Bianco Montelvini si presenta

A questa filosofia che rivolge lo sguardo alle colline asolane e le preserva si rifà proprio lo Zuitèr Manzoni Bianco Montello Colli Asolani Doc, un vino da uve autoctone che rappresenta la massima espressione della zona del Montello e incarna al meglio l’attenzione alla valorizzazione del territorio che da sempre contraddistingue la cantina veneta. Ottenuto da uno dei vitigni più tipici della provincia trevigiana, la nuova etichetta Montelvini è il risultato dell’impegno di squadra di un team di esperti che da anni concorre alla produzione di vini che valorizzano materia prima, terroir e lavoro in cantina.
Il Manzoni Bianco o Manzoni 6.0.13, da cui si ottiene appunto lo Zuitèr Bianco, è un vitigno che deriva dall’incrocio tra Riesling Renano e Pinot Bianco. Le uve utilizzate per realizzare quest’etichetta sono coltivate nella tenuta Fontana Masorin, nel cuore del Montello, dove risiedono i vitigni autoctoni più rappresentativi del territorio, quali Glera, Merlot e, appunto, l’incrocio Manzoni, un clone selezionato dal prof. Luigi Manzoni dell’istituto enologico di Conegliano negli anni ’30.
Una produzione limitata, frutto di un vigneto straordinario
Fontana Masorin, una delle tre tenute appartenenti al Gruppo Montelvini, è collocata a circa 330 metri sul livello del mare ed è caratterizzata da un terreno piuttosto argilloso con buona dotazione di carbonati e microelementi utili alla vite. Al Manzoni sono dedicati complessivamente 2,5 ettari, dai quali vengono prodotte circa 6.500 bottiglie: un valore molto più basso rispetto alla capacità massima del vigneto, che rasenta le 16mila bottiglie. La decisione di abbassare la resa per ettaro non è, però casuale: unitamente alle caratteristiche del terreno e al lavoro in cantina, infatti, concorre in maniera decisiva a rendere il prodotto finale di qualità superiore.

Zuitèr Manzoni Bianco Montelvini: che annata è stata la 2018
Ma che annata è stata la 2018 per il Manzoni Bianco? Lo spiega la stessa Montelvini: “Un’annata decisamente positiva. Nonostante sia partito con un lieve ritardo, il ciclo vegetativo è stato fortunatamente recuperato grazie al positivo alternarsi di piogge cospicue con giornate soleggiate e asciutte. Questo ha garantito una maturazione ottimale, un considerevole accumulo di composti aromatici nelle uve e il giusto contenuto zuccherino che bilancia l’acidità naturale di circa 6 g/l, prerogativa imprescindibile per ottenere un vino fresco, elegante e con un ottimo potenziale di affinamento, come i migliori Riesling da cui questa varietà eredita il 50% del patrimonio genetico”. E così, nello Zuitèr Manzoni Bianco 2018 è possibile ritrovare le caratteristiche che contraddistinguono tutti i vini di Montelvini: pulizia, eleganza e finezza, perfettamente equilibrate nelle note olfattive e degustative. Il risultato è un vino fresco e aromatico, ma anche sincero e fedele al vitigno, al territorio e alle mani degli uomini che l’hanno creato.