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Wine habits e Covid-19: Pasqua svela i nuovi consumi Usa

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Il proliferare di aperitivi sul balcone o brindisi tra amici via Zoom. L’impennata delle vendite online. Dirette Instagram e Facebook in cui produttori di punta e volti meno noti al grande pubblico hanno condiviso storie, calici e passioni con i loro follower. Non c’è ombra di dubbio: il mondo del vino ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista durante il tempo di quarantena forzata che diversi paesi hanno dovuto imporre ai propri cittadini per via dell’emergenza Covid-19. Nondimeno, il comparto è chiamato a fare i conti con quella che è stata la chiusura temporanea del canale della ristorazione, che potrebbe condurre, secondo le prime stime dell’Oiv rilasciate nel corso dell’annuale conferenza sullo stato dell’arte della vitivinicoltura globale, a una perdita variabile tra il 30% e il 50% delle vendite per il settore in Europa nel 2020. Mai, però, anche a fronte delle tante nubi che sembrano addensarsi sempre più minacciose all’orizzonte, operatori e aziende hanno smesso di interrogarsi sui nuovi scenari che verranno e su come ripartire con slancio. Tra di essi, c’è anche Pasqua Vigneti e Cantine, che ha scelto di rivolgere lo sguardo in direzione degli Usa. E così, la cantina veronese ha affidato a Nomisma-Wine Monitor il compito di analizzare occasioni e modalità di consumo che si stanno creando oltreoceano in questo difficile contesto storico, per prepararsi al meglio alle sfide che nei prossimi mesi il settore enologico dovrà affrontare.

Pasqua Vigneti e Cantine ha scelto di rivolgere lo sguardo in direzione degli Usa per l'indagine di mercato affidata a Nomisma-Wine Monitor
Pasqua Vigneti e Cantine ha scelto di rivolgere lo sguardo in direzione degli Usa per l’indagine di mercato affidata a Nomisma-Wine Monitor

Il lockdown fa crescere la sete dei consumatori Usa

Com’è cambiato il nostro rapporto con il vino ai tempi del Covid-19? L’indagine ha preso il via dalla ricerca di una risposta a questo semplice, eppur per nulla scontato, interrogativo. Nonostante il lockdown abbia imposto una revisione di abitudini e stili di vita a livello globale, le attuali restrizioni favoriscono l’emergere di nuove wine habits. Negli Stati Uniti, mercato strategico per Pasqua Vigneti e Cantine e da poco nuovo epicentro del contagio, a fronte di un 40% di intervistati che dichiara di aver ridotto i propri consumi in quarantena, fa da contraltare un 37% di appassionati che non ha modificato il consumo di vino, cui si affianca il 23% che dichiara un incremento. E il dato sale al 25% per chi ha potuto riconvertirsi allo smart working e per gli amanti del vino rosso.

Nuove wine habits

Ma quando e come si continua a bere? Accanto a un maggiore consumo durante i pasti (26%) e all’aperitivo (20%), il 27% degli intervistati dichiara di bere più vino in momenti di relax: una quota quest’ultima che arriva al 32% per chi lavora da casa e al 30% per chi preferisce i rossi. E se il 19% dei consumatori di vino italiano ha aumentato i propri acquisti, lo ha fatto anche perché alla ricerca di maggiore qualità rispetto a prima. Etichette da “meditazione”, come l’Amarone (tra i prodotti di punta della proposta Pasqua Vigneti e Cantine), sembrano quindi avere la meglio su altre categorie enologiche.

Chi spende di più

I cambiamenti del rapporto con il vino ai tempi del Covid-19 si stanno riflettendo anche sulla capacità d’acquisto: il 43% dei wine lovers Usa intervistati ha speso di più per soddisfare la propria passione enoica nelle ultime due settimane. Per alcune categorie, la propensione a spendere maggiormente durante la quarantena è cresciuta: per chi ha buona disponibilità economica (reddito familiare di oltre 75mila dollari lordi all’anno), per chi compra vino online (72%) e italiano (49%). Di chi si parla? Si tratta per la maggior parte di uomini, di età compresa tra i 39 e i 54 anni.

I nuovi orizzonti online del vino

Dati interessanti da leggere e analizzare, quelli dell’indagine Nomisma-Wine Monitor. Soprattutto per un’azienda che da sempre si impegna nella produzione di una delle più importanti Docg venete e italiane, l’Amarone della Valpolicella. Ma come evolverà il mercato globale del vino nei prossimi mesi? Difficile fare previsioni a breve e lungo termine, ma alcune suggestioni possono indicare la strada da seguire. Il social distancing e le misure restrittive stanno costringendo il pubblico a modificare i propri canali d’acquisto, anche negli Usa: decolla l’e-commerce, utilizzato nelle ultime due settimane per l’acquisto di vino dal 44% dei consumatori di New York e California (il 24% dei quali ha comprato vino online più di prima). La quota di acquirenti arriva al 58% tra chi ha continuato a lavorare (sia in sede sia in smart working) e al 49% tra i consumatori away from home. Un settore che sicuramente continuerà a crescere anche un futuro e che va dunque approfondito da parte delle cantine con estrema attenzione.

“Riformulare le strategie di business”: il vantaggio di Pasqua Vigneti e Cantine

Da sinistra: Alessandro, Umberto e Riccardo Pasqua
Da sinistra: Alessandro, Umberto e Riccardo Pasqua

“In un momento delicato e difficile per tutto il comparto, le ricadute economiche saranno inevitabili”. Riccardo Pasqua, amministratore delegato di Pasqua Vigneti e Cantine, commenta la situazione attuale. “L’emergenza Covid-19 ci impone di riformulare le nostre strategie di business sia sul mercato italiano sia su quello estero: analizzare le evidenze attuali è ora più che mai necessario, perché ci può fornire indicazioni utili sui trend futuri, permettendoci di intercettare e interpretare in maniera costruttiva le nuove modalità di consumo che si verranno a creare. Siamo inoltre in contatto con le nostre sedi dislocate nel mondo, in maniera da ricevere aggiornamenti e feedback costanti, che ci permettono di monitorare al meglio la situazione, essere aggiornati sull’evoluzione della situazione e condividere know how. L’unità di intenti e del team, crediamo, può contraddistinguere la nostra capacità di convivere con il virus e determinerà il risultato, quando sarà il momento di ripartire”.

Pasqua Vigneti e Cantine: le fondamenta della ripartenza

"Siamo convinti che la chiave del successo delle nostre etichette non dipenda solo dalla bontà dei nostri vini, ma anche e soprattutto dalle persone che contribuiscono alla loro creazione" (Umberto Pasqua)
“Siamo convinti che la chiave del successo delle nostre etichette non dipenda solo dalla bontà dei nostri vini, ma anche e soprattutto dalle persone che contribuiscono alla loro creazione” (Umberto Pasqua)

È da numeri importanti che potrà ripartire Pasqua Vigneti e Cantine. L’azienda veronese, infatti, ha raggiunto nel 2020 il traguardo dei suoi primi 95 anni di attività confermandosi tra i leader nel proprio competitivo mercato e avendo segnato, nel 2019, una crescita del 10% rispetto ai 12 mesi precedenti. Il fatturato consolidato della cantina è passato da 54,7 a 60,2 milioni di euro, con un nota bene: il mantenimento costante del numero di bottiglie prodotte. La solidità dei risultati reddituali, che sono positivi e in crescita, con un valore Ebitda che si attesta al 13% sui ricavi (7,4 milioni di euro), hanno spinto l’azienda a confermare gli investimenti previsti sul 2020. E a mettere in campo importanti interventi anche nell’attuale momento d’emergenza. “I dati che diffondiamo sono una base molto incoraggiante per noi”, evidenzia Umberto Pasqua, presidente di Pasqua Vigneti e Cantine. “È proprio in queste situazioni che è importante mandare un segnale forte, innanzitutto ai propri dipendenti e poi al mercato. Ecco perché abbiamo attivato un’assicurazione sanitaria, a copertura di tutti i nostri lavoratori e abbiamo erogato loro un bonus al 100%, pari a circa una mensilità media. Siamo convinti che la chiave del successo delle nostre etichette non dipenda solo dalla bontà dei nostri vini, ma anche e soprattutto dalle persone che contribuiscono alla loro creazione. E la loro sicurezza, per noi, viene al primo posto: basti solo pensare che ben prima che l’emergenza esplodesse nel nostro Paese, la nostra sede cinese ci ha inviato migliaia di mascherine. Uno spunto con cui ci è stato così possibile anticipare alcune delle misure governative arrivate successivamente: abbiamo provveduto alla sanitizzazione degli ambienti di lavoro e, dove possibile, alla predisposizione dello smart working”.

"È proprio in queste situazioni che è importante mandare un segnale forte, innanzitutto ai propri dipendenti e poi al mercato" (Umberto Pasqua)
“È proprio in queste situazioni che è importante mandare un segnale forte, innanzitutto ai propri dipendenti e poi al mercato” (Umberto Pasqua)

L’export di Pasqua Vigneti e Cantine sotto la lente d’ingrandimento

Le misure e gli interventi adottati da Pasqua Vigneti e Cantine sono stati possibili grazie anche a uno dei punti di forza della cantina veronese: il valore dell’export, passato dai 49 milioni del 2018 ai 54 milioni di euro degli scorsi 12 mesi. Se i ricavi sul fronte interno per Pasqua sono incrementati del 1,44%, nel 2019, è in mercati strategici come Usa (+8,1%) e Asia (+26,5%) che l’azienda ha ribadito maggiormente la propria crescita di penetrazione. Le ottime performance raggiunte si devono anche a un aumento costante, negli ultimi 10 anni, dell’import di vini nei due Paesi. Confrontando, infatti, i valori del 2007 con quelli registrati nel 2018, i consumi nella nazione a stelle e strisce (soprattutto di vino rosso) sono aumentati del 39%, ma è lo sviluppo della Cina il dato più interessante in termini assoluti, essendosi attestato al +30%. Numeri incoraggianti, con l’auspicio che possano rappresentare un trampolino benaugurante anche in vista del futuro post Covid-19.

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