Riacquisita la libertà di spostarsi da una regione all’altra, con l’estate ormai alle porte torna prepotente la voglia di riprendere a viaggiare. E per gli appassionati di vino, questo ha un significato ben preciso: tornare a girar per quelle vigne e cantine che in questi ultimi mesi è stato possibile visitare solo virtualmente. L’enoturismo, d’altronde, è un fenomeno che si va sempre più imponendo: lo ribadiscono anche i numeri, che raccontano di un comparto che nel 2019 è arrivato a valere oltre 2,65 miliardi di euro, coinvolgendo ben 15 milioni di enoappassionati e facendo segnare una crescita in termini di presenze del 7% sull’anno precedente (dati “XVI Rapporto sul turismo del vino in Italia” a cura dell’Associazione Nazionale Città del Vino).
Ma chi è il wine lover che viaggia alla scoperta di nuovi territori ed etichette? Ha di media 48 anni ed è un turista prevalentemente “regionale”. L’appassionato che si diletta con l’enoturismo trascorre per il 45% un periodo di vacanza tra i vigneti almeno una volta l’anno, per il 30% ritorna a più riprese lungo l’arco dei 12 mesi e per il 9% è un habitué che riprende la via delle cantine di mese in mese. Il 60% di chi si dichiara turista del vino visita più frequentemente le realtà della regione di residenza. E se per un’escursione giornaliera la sua spesa si traduce mediamente in 80 euro tra acquisti e degustazioni, chi sceglie di non rientrare a casa e opta per pernottare in resort e hospitality mediamente vede l’importo lievitare fino ai 155 euro. La Toscana è la meta che oggi attrae di più: a seguire, la passione dell’enoturista lo porta verso Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto e Campania. E nella moltitudine di location da favola che, lungo tutto lo Stivale, sono già pronte ad accogliere i wine lover italiani e stranieri, ecco qualche destinazioni per riprendere a brindare in totale sicurezza: i nostri suggerimenti per un tour in cinque tappe tra i territori simbolo della regione più gettonata, la Toscana, e due proposte per un weekend di relax tra le vigne del Friuli e una gita fuoriporta all’insegna della natura più incontaminata in Franciacorta.
Tenuta di Artimino: l’enoturismo sposa la più piccola Docg d’Italia

Il nostro tour della Toscana, la destinazione più ambita dagli enoappasionati, inizia dalla Villa Medicea La Ferdinanda della Tenuta di Artimino. Costruita nel 1596 per volontà del Granduca Ferdinando I de’ Medici, su progetto dell’architetto Bernardo Buontalenti, è pura espressione del gusto rinascimentale, epoca di fioritura artistica e culturale che non ha avuto pari nella storia del mondo. E tra i filari che circondano questa location da sogno, patrimonio dell’Umanità Unesco, nel corso dei secoli hanno soggiornato personaggi leggendari come Galileo Galilei, ivi ospite nel 1608. Ma non solo: a esservi custoditi sono anche tesori curiosi e che faranno la gioia di ogni vero gourmet, come il girarrosto disegnato da Leonardo da Vinci, che ancora oggi si può ammirare nell’antica cucina delle Cantine Granducali. La Villa Medicea La Ferdinanda, detta anche dei Cento Camini, si situa nel cuore della Toscana, a circa 20 km da Firenze, ed è oggi il simbolo della Tenuta di Artimino. Con la sua presenza maestosa domina i vigneti del Montalbano, dove vengono coltivate le uve del Carmignano, la più piccola Docg d’Italia. Una destinazione perfetta per ogni wine lover che si dichiari tale, grazie anche a un’offerta ricettiva che si compone di 102 unità abitative, divise fra l’Hotel 4 stelle Paggeria Medicea e gli appartamenti. Chi desidera pernottare in albergo può optare fra una camera classic, superior o executive, mentre chi predilige un ambiente più rustico, ha a disposizione alloggi in stile toscano nel Borgo di Artimino, a soli 300 metri da Villa La Ferdinanda. Un’occasione unica, quella che offre la Tenuta di Artimino per soggiornare in edifici storici ristrutturati e immersi nella pace della campagna toscana, senza rinunciare al comfort e ad un servizio attento e su misura. E tra i plus di cui è possibile godere: uno spazio Wellness&Spa, un ristorante dal menù creativo che segue la filosofia del Km Zero e tante experience tra wine, bike e yoga.

Villa Medicea di Lilliano: wine experience con vista su Firenze

Si rimane a 15 minuti di auto dal centro di Firenze, per andare alla scoperta di una perla nelle campagne del Chianti: la Villa Medicea di Lilliano. Questa residenza d’epoca del XI secolo, un tempo appartenuta alla famiglia de’ Medici, è oggi di proprietà della famiglia Malenchini. Azienda vitivinicola ricca di fascino, la storia di questa tenuta ha inizio nel 1830, quando gli avi degli attuali proprietari decidono di rilevare la proprietà e dare inizio all’attività. Divenuta nel corso dei secoli una realtà di riferimento della zona di produzione dei Chianti Colli Fiorentini, la Villa Medicea di Lilliano propone esclusive esperienze che permettono di visitare i giardini rinascimentali con le loro corti autentiche e le storiche cantine. Un viaggio fatto di storia, ma soprattutto di vino, espressione elegante ed unica del terroir di appartenenza. Tante le attività proposte dalla Villa Medicea di Lilliano, che possono essere svolte interamente all’aperto in modo esclusivo. Tra i tanti focus, si spazia dalle passeggiate tra i vigneti alle degustazioni più ricercate. Per gli enoappassionati gourmet, da segnalare innanzitutto il pic-nic in giardino, in un cammino che si snoda tra cortile della villa, scoperta delle storiche cantine di invecchiamento dov’è spiegato il processo vinificazione, fino alla visita dell’antica orciaia del XVII secolo. Chi ricerca qualcosa di ancor più unico ed esclusivo, poi, non può perdere l’emozionante viaggio delle degustazioni che prendono il via nella corte de’ Medici e proseguono nell’incantevole Terrazza Villa Medici, dove si viene sorpresi dal panorama dei Colli Fiorentini, coinvolgente cornice in cui è possibile osservare tutta la città di Firenze e la bellezza mozzafiato della celebre cupola, firmata dal Brunelleschi, del suo Duomo. In tema di hospitality, all’interno delle storiche mura, ville private offrono soluzioni di lusso e ampi spazi per un assoluto relax: da una a cinque camere da letto, comodi soggiorni e sale da pranzo, cucine attrezzate e lavanderia, Wi-Fi gratuito e posto auto riservato, oltre a giardini terrazzati, cortili e piscina.

Castello di Fonterutoli: lungo le Strade Bianche, tra enoturismo e design

Rotta per il Chianti Classico per visitare il Castello di Fonterutoli. La tenuta, di proprietà della famiglia dei marchesi Mazzei, offre la possibilità di soggiornare in un B&B che si caratterizza come la scelta ideale per una vacanza dove trascorrere momenti indimenticabili tra natura, grandi vini e una cucina territoriale d’autore. Nell’incantevole location, con i suoi cinque appartamenti e le 17 camere incastonate nelle diverse zone del piccolo borgo medioevale, è offerta l’occasione di fare un break, immersi nei colori e nei panorami del Chianti, lontano dai ritmi frenetici della città. Fonterutoli si trova al cuore della Toscana, nelle vicinanze dei maggiori luoghi d’interesse, come Firenze (che dista soli 45 minuti), Siena (15 minuti) e altre suggestive località, quali Volterra, San Gimignano e Pienza. Tante le attività a cui ci si può dedicare, a partire dalle degustazioni nella spettacolare cantina che si sviluppa su tre livelli di profondità e custodisce un’ampia barricaia dove dimorano oltre 3mila fusti di rovere: realizzata da Agnese Mazzei, è parte del progetto Toscana Wine Architecture, un circuito di 14 realtà del vino d’autore e di design, firmate dai grandi maestri dell’architettura contemporanea. Per gli appassionati della natura e delle attività all’aria aperta, poi, da non perdere le escursioni – a piedi, a cavallo o in bicicletta – lungo le Strade Bianche che si ramificano nell’area, vie che in autunno accolgono gli appassionati delle due ruote per l’Eroica, uno degli eventi sportivi più affascinanti e romantici del mondo. Infine, all’Osteria di Fonterutoli, tra ulivi e vigneti, ad attendere c’è l’imperdibile esperienza proposta dallo chef Lorenzo Baldacci, che utilizza solo prodotti locali, stagionali e selvaggina di zona: un percorso gourmet da rendere ancor più indimenticabile abbinandolo a una verticale dei vini di Castello di Fonterutoli.

Castello del Terriccio: suggestioni di Maremma

Quella di Castello del Terriccio è una tra le maggiori e più storiche proprietà agricole di Toscana. Con i suoi circa 1.500 ettari si estende lungo il limite settentrionale della Maremma, nelle vicinanze di Bolgheri. Gli ettari a vigneto sono circa 65, mentre l’uliveto ne conta 40. Tutto attorno, un panorama composto da boschi, macchia mediterranea, coltivazioni di cereali e distese destinate all’allevamento, dove pascolano libere mandrie di bovini di razza Limousine. Ma Castello del Terriccio è nota, innanzitutto, quale una delle più blasonate aziende vinicole made in Italy. Con Lupicaia, Castello del Terriccio e Tassinaia, che sono stati annoverati, sin dai loro esordi, tra i più grandi vini rossi di sempre, contribuendo attivamente al successo dell’enologia toscana e italiana nel mondo. La realtà oggi guidata da Vittorio Piozzo di Rosignano Rossi di Medelana si caratterizza per la sua capacità di offrire vedute di rara bellezza e suggestione: come quando, nei giorni limpidi, dalla proprietà è possibile scorgere all’orizzonte quattro isole dell’arcipelago toscano. E in questo microcosmo, dove si integrano con equilibrio la natura e l’intervento dell’uomo che, con lungimiranza, ha saputo salvaguardare nel tempo la biodiversità del territorio mantenendo la presenza di differenti coltivazioni e di vegetazione spontanea accanto ai vigneti, è possibile soggiornare, per la stagione estiva, ospiti della guesthouse La Marrana, oasi di pace e angolo di Paradiso immerso nella bellezza della Maremma Toscana.

Castello Banfi: l’accoglienza di un simbolo di Montalcino

Il 5 giugno hanno riaperto anche le millenarie porte di Castello Banfi. Conosciuta in tutto il mondo per il suo Brunello, questa realtà simbolo di Montalcino, così come la conosciamo oggi, è stata fondata nel 1978, per volontà della famiglia Mariani (attuale proprietaria con la terza generazione di Cristina Mariani-May), su un’estensione di oltre 2.800 ettari di terreni destinati a vigneto, boschi, olivi, susini e altre coltivazioni. Ma fin dalle sue “moderne” origini, Banfi ha sempre fortemente creduto nel valore dell’accoglienza, tanto da far diventare il leggendario Castello di Poggio alle Mura, meticolosamente restaurato, uno straordinario centro in grado di offrire un’ospitalità completa ed articolata. Al gran numero di ospiti che ogni anno visitano questa location cult di Montalcino, dopo la visita guidata alla cantina, è innanzitutto offerta la possibilità di apprezzare l’eccellenza dei vini Banfi e assaporare l’autenticità della cucina toscana presso due ristoranti: per il pranzo La Taverna, dove tradizione e autenticità si danno appuntamento sotto le antiche volte, e per la cena l’elegante e raffinata Sala dei Grappoli. Da marzo 2007, poi, con l’apertura di Castello Banfi – Il Borgo l’experience collegata all’hospitality si è completata, grazie alle sue 14 lussuose stanze, incluse cinque suite. A fronte del recente forzato stop dell’attività di accoglienza, per il momento la ripartenza sarà gestita con tutte le cautele del caso. E così, in questa fase iniziale d’estate, Castello Banfi ha previsto di rendere disponibili al pubblico esclusivamente il suo spazio Enoteca, per degustazioni e spuntini, e il Ristorante Sala dei Grappoli, solo a pranzo. In attesa che anche gli altri servizi tornino operativi, le visite alla cantina e in vigna continueranno a essere possibili, individuali o per piccoli gruppi (fino ad un massimo di otto persone), solo su prenotazione.

Castello di Spessa: se enoturismo fa rima con relax

Con la sua inconfondibile silhouette, il Castello di Spessa di Capriva del Friuli svetta sulla cima di una piccola altura, nel cuore del Collio goriziano, terra di grandi vini e antica storia. Immerso nel verde di un magnifico giardino all’italiana, circondato dalle vigne della tenuta a cui dà il nome, è il cuore di una grande proprietà di oltre 60 ettari, che si declina a perdita d’occhio in un dolce saliscendi fra vigneti, boschi e radure. Un susseguirsi di nobili signori e illustri personaggi – fra cui il leggendario Giacomo Casanova – hanno segnato la storia e la vocazione all’ospitalità del castello, oggi sede di un elegante Golf & Wine Resort, fra i simboli più conosciuti ed apprezzati del bon vivre e dell’ospitalità del Friuli Venezia Giulia. Il luogo ideale per un soggiorno lontano dalla folla in totale sicurezza e relax: sia per un weekend o una lunga vacanza. Il resort friulano, infatti, offre la possibilità di pernottare in quattro strutture, ciascuna con un proprio stile ben definito, fra cui gli ospiti possono scegliere la sistemazione preferita. S’inizia proprio dal corpo centrale della storica dimora, con i suoi alloggi ariosi: ampie camere e suite arredate con mobili d’epoca in stile italiano e mitteleuropeo. Ma l’offerta d’accoglienza del Castello di Spessa include anche diverse altre proposte in antichi edifici nel verde della tenuta. Dalla ristrutturazione di una casa colonica ai piedi del maniero, ad esempio, è stata ricavata La Tavernetta al Castello, con un eccellente e raffinato ristorante gourmet e 10 camere dall’atmosfera country chic. Chi ricerca una soluzione ancor più appartata, invece, trova in un bel casale affacciato sul green quegli appartamenti nelle vigne che risultano particolarmente adatti alle famiglie. Infine, nel Casale in collina, una decina di stanze arredate in stile shabby chic completano l’offerta hospitality. Tra i servizi proposti, a spiccare è senza dubbio il campo da golf a 18 buche, il cui tracciato s’intreccia con le vigne. E se già a disposizione degli ospiti, oggi il Castello di Spessa offre biciclette per pedalare in relax fra colline e vigneti, sentieri ben tenuti per passeggiate, spazi dove poter fare ginnastica e yoga all’aria aperta, a breve aprirà anche una Spa, con piscina (interna ed esterna) e vinoterapia, alla base dei cui trattamenti esclusivi saranno le proprietà benefiche dei principi attivi delle uve e dei vini della tenuta.

Ronco Calino: un’oasi segreta tra le colline di Franciacorta

Grandi spazi che affacciano su vigneti biologici, sui quali domina la dimora dell’indimenticato pianista Arturo Benedetti Michelangeli: quella di Ronco Calino è un’oasi segreta immersa tra le colline di Franciacorta. Un monocru di 10 ettari, curato come un vero e proprio giardino dell’Eden, in cui trova forma e sostanza una cantina alla cui guida oggi c’è il tocco femminile della patronne Lara Imberti Radici. Una location cui si giunge imboccando un viottolo in salita e lasciandosi alle spalle la Franciacorta più vivace: per un vero tuffo in una dimensione altra, dominata dai suoni della natura. Con un’impagabile vista a 360 gradi sul territorio, dal lago alla pianura, Ronco Calino rappresenta la destinazione ideale per una gita fuori dagli usuali radar: una tappa che dona l’occasione di scoprire un territorio altamente vocato attraverso gli occhi e i vini di una piccola e sorprendente realtà. Protagonisti dei wine tour, che oggi prevedono gruppi di non più di 14 persone e visite effettuate solo a fronte di prenotazione, l’iconico Brut, il cremoso Satèn, l’intransigente Nature e la piacevolezza del Millesimato. Ma non da meno saranno il sorprendente Rosé Radijan, il poderoso Centoventi e il longevissimo Sinfonia No.13. Senza tralasciare i fermi: Curtefranca Leànt e Ponènt e L’Arturo Pinot Nero. Con la proposta Ronco Calino a distinguersi per originalità e una smisurata attenzione al dettaglio: ora non vi resta che prendere l’auto e andare a degustare di persona.
