“Specchio, servo delle mie brame, chi è la più bella del reame?”. Nel mondo del vino, si sa, la brand awareness conta. E ogni azienda è quotidianamente impegnata nel ragionare su come far crescere il grado di conoscenza della propria marca da parte del pubblico. Ma come rispondono i wine lover? E chi sono i marchi del vino più amati? A spiegarlo è Wine Intelligence, che negli scorsi giorni ha pubblicato “Italy Wine Landscapes”, nuovo capitolo della collezione di report, il primo dedicato al Bel Paese, che fotografano i principali mercati mondiali, analizzandone i consumatori e i principali trend. E dalla classifica stilata sui brand più forti nel nostro paese, si evince che sono le bollicine a tracciare la rotta, facendo registrare risultati spumeggianti.
Ferrari in cima alla graduatoria dei brand in Italia

Un indice di notorietà (Brand Awareness Index) pari a 100 e un indice complessivo (Brand Power Index) pari a 99: è Ferrari il marchio di vino più forte in Italia oggi. La casa spumantistica trentina si aggiudica la cima del podio distanziando ampiamente la seconda e terza classificata nella ricerca condotta da Wine Intelligence su un campione di consumatori regolari di vino. Ferrari viene incoronato con quasi il massimo dei voti anche nel “Brand Purchase Index” (98), che misura la frequenza e l’intenzione di acquisto, e nel “Connection Index” (99), il grado di connessione con il consumatore, valutato in base all’affinità con i valori del brand e alla propensione a raccomandarlo. “I risultati contenuti all’interno della nostra recente analisi sul mercato italiano confermano quanto già anticipato due anni fa”, sottolinea Pierpaolo Penco, Italy Country Manager di Wine Intelligence. “Con la pubblicazione del precedente report Sparkling Wines in Italy 2018, che vedeva anch’esso Ferrari come il marchio più considerato tra i consumatori di bollicine in Italia”. Estremamente orgoglioso e soddisfatto del risultato anche Matteo Lunelli, presidente delle Cantine Ferrari: “L’analisi di Wine Intelligence testimonia che tutto ciò è coerente con i valori che oggi il consumatore ricerca quando sceglie un’etichetta e conferma Ferrari quale brindisi italiano per antonomasia”. Ma chi completa il podio e chi è entrato nella top 10 dei brand più conosciuti e amati dai wine lover del nostro Paese?

Tutti i marchi in classifica

A completare il podio dei marchi più conosciuti sono un simbolo tra le bollicine di Franciacorta, Berlucchi, e un’istituzione del Barolo, Fontanafredda, con indici complessivi di notorietà che si attestano rispettivamente a 84,8 e 68,5. Seguono, nella top 10, la cantina siciliana Donnafugata (68 di Brand Awareness Index), un altro volto noto del mondo sparkling come Ca’ del Bosco (59,4), una storica realtà di Valdobbiadene quale Mionetto (58,7), la campana Feudi di San Gregorio, uno dei più eminenti rappresentati del Prosecco come Valdo (54,2), la sarda Sella & Mosca (52,4), oggi parte del gruppo Terra Moretti, e il volto per eccellenza della Toscana del vino, Antinori (50,9). A chiudere la classifica, infine, la veneta Zonin (50,5), la campana Mastroberardino (50,5), il mito bolgherese Sassicaia (50,1) e quello siciliano Duca di Salaparuta (50) e la cantina piemontese Marchesi di Barolo (48,1). In sintesi, è un vasto spaccato d’Italia, da nord a sud, quello che è riportato da questa fotografia sui brand più affermati nel panorama nazionale e che esprime tanto del meglio delle nostre maggiori eccellenze vitivinicole.

Nuove generazioni e inclusione: i nuovi orizzonti della ripartenza per i brand

L’analisi promossa da Wine Intelligence nel suo “Italy Wine Landscapes” non si ferma tuttavia a un rendiconto del brand più affermati sul mercato tricolore. A essere realizzata, infatti, è anche una panoramica e una profilazione dei consumatori di vino italiani, grazie all’uso di diverse variabili: demografia, frequenza di consumo, atteggiamenti e coinvolgimento verso il prodotto, punto di vista sulle chiusure, grado di fiducia e indice di conoscenza. Quel che emerge dal report è innanzitutto che il consumatore italiano è fortemente guidato dal cibo: il wine lover, infatti, presta molta attenzione agli abbinamenti e consuma un calice più spesso durante i pasti piuttosto che da solo. Ma lo scenario segnala anche due tendenze emergenti su cui sarà sempre più importante focalizzarsi per far crescere il comparto: il differente approccio delle nuove generazioni al vino e la necessità di sviluppare con sempre maggior forza il tema dell’inclusione. “Le generazioni più giovani sono più curiose”, sottolinea Penco. “Soprattutto quando si tratta di vini alternativi, come ad esempio quelli biologici o senza solfiti, che conoscono significativamente di più rispetto alla media dei bevitori di vino in Italia. Dal punto di vista del genere, inoltre, pur denotando livelli simili di conoscenza del vino, le donne si sentono notevolmente meno sicure degli uomini, risultando un potenziale segmento da approfondire per i nostri produttori”. E gli effetti del Covid-19 sulle abitudiini dei wine lovers? “Un consumatore di vino regolare su due afferma che la pandemia non modificherà le abitudini alimentari e non impedirà di provare nuove bevande alcoliche e nuovi stili di cibo”, parola di Wine Intelligence.
Wine Intelligence | Indice di forza dei brand vinicoli italiani 2020
Brand | Awareness Index | Purchase Index | Connection Index | Final Index |
Ferrari Trento | 100 | 98 | 99 | 99 |
Berlucchi | 80 | 85 | 90 | 84,8 |
Fontanafredda | 68 | 68 | 69 | 68,5 |
Donnafugata | 47 | 67 | 94 | 68 |
Ca’ del Bosco | 42 | 58 | 81 | 59,4 |
Mionetto | 44 | 63 | 71 | 58,7 |
Feudi di San Gregorio | 26 | 61 | 93 | 58,5 |
Valdo | 42 | 57 | 65 | 54,2 |
Sella & Mosca | 27 | 58 | 76 | 52,4 |
Antinori | 46 | 43 | 66 | 50,9 |
Zonin | 62 | 44 | 45 | 50,5 |
Mastroberardino | 18 | 57 | 80 | 50,5 |
Sassicaia | 34 | 42 | 77 | 50,1 |
Duca di Salaparuta | 32 | 48 | 73 | 50 |
Marchesi di Barolo | 35 | 42 | 70 | 48,1 |