Le cooperative del vino protagoniste più che mai in questo debutto d’estate. La fine del lockdown e la ripresa delle attività hanno permesso loro di svelare al grande pubblico le ultime novità che attendevano pazienti in cantina. Quelle etichette che alcuni tra i nomi simbolo del settore avevano in agenda di porre in vetrina sul grande palcoscenico dell’ultimo (saltato) Vinitaly. E se i programmati brindisi di lancio hanno dovuto essere rimandati, oggi sotto l’ombrellone ci ritroviamo pronte per essere assaggiate diverse novità, tutte all’insegna della massima qualità.
Due assi per un simbolo delle cooperative veronesi: ecco il Bardolino Chiaretto e il Soave Classico Castelcerino di Cantina di Soave
Doppio colpo per la veronese Cantina di Soave. Nell’ultimo mese, infatti, uno dei simboli tra le realtà cooperative venete ha presentato due importanti novità, entrambe entrate a far parte della famiglia Rocca Sveva. La prima è un fiocco rosa, o meglio rosé, che celebra l’arrivo di 30 nuovi soci conferitori dell’area classica di produzione della Doc Bardolino Chiaretto. La seconda è un Soave Classico Doc della zona di Castelcerino, che invece racconta l’introduzione delle Unità Geografiche Aggiuntive all’interno della Denominazione.


Il Bardolino Chiaretto Doc Classico firmato Rocca Sveva arricchisce la linea di una nuova referenza. Merito dell’ingresso in Cantina di Soave di una trentina di nuovi soci conferitori dell’area classica di produzione, che si estende sulla sponda orientale del Lago di Garda. Ed è così che nasce questo nuovo e ambizioso vino rosato. Un sinonimo di freschezza e facile beva in ogni stagione. Ma soprattutto una risposta a una chiara richiesta del mercato, per una categoria che negli ultimi anni ha conosciuto una sorprendente crescita anche Italia, in particolar modo tra i giovani. La tenue tonalità rosa salmone, le note di melograno e ribes, la ricerca di finezza e d’eleganza e la freschezza e la sapidità al palato, rappresentano i tratti salienti di questo vino che ha tutti i requisiti necessari per conquistare il pubblico. Ottimo per un aperitivo, il Bardolino Chiaretto Doc Classico firmato Rocca Sveva si sposa bene con antipasti a base di pesce o verdure. Ideale l’abbinamento anche con diversi piatti della cucina estiva italiana: vedi le voci caprese o prosciutto e melone.

Altra novità dalla cooperativa veronese è il Soave Classico Doc Castelcerino Rocca Sveva 2019. In questo caso si parla di un vino bianco prodotto solo con uve della zona di Castelcerino, frutto di una zonazione territoriale e di una forte ricerca di tipicità. Castelcerino, infatti, è una delle Unità Geografiche Aggiuntive più significative e antiche (il suo nome deriva da Castrum Ecerini, rimandando indietro fino al 1263) dell’universo Soave. Vero e proprio cru della zona, unico per caratteristiche pedoclimatiche, si situa nell’area classica della Denominazione. Ma soprattutto determina la personalità del vino stesso. Il Soave Classico Doc Castelcerino Rocca Sveva 2019, infatti, è massima espressione della Denominazione: matura in acciaio giusto il tempo per esaltare i sapori e gli aromi che lo caratterizzano e che lo consacrano ad essere un ottimo vino bianco italiano. “Grazie all’Unità Geografiche Aggiuntive, il territorio si arricchisce di un racconto che fa tesoro della storicità della Doc Soave”, sottolinea il direttore generale della cantina veronese, Wolfgang Raifer. “Dando risalto alle zone di produzione più antiche, quelle dove la viticoltura è certificata da più di 200 anni ed è sempre stata una grande fonte di crescita per la zona”.
La Versa firma la selezione Cotarella: sette vini per la rinascita di una delle più storiche cooperative oltrepadane

Un’altra cantina che guarda al futuro con le idee chiare sul percorso da affrontare è La Versa, secolare realtà dell’Oltrepò Pavese che si è fusa proprio a inizio 2020 con il colosso delle cooperative lombarde Terre d’Oltrepò. Lo storico marchio oltrepadano ha sviluppato concretamente in questi ultimi mesi l’ultima fase del Progetto Qualità, con la presentazione delle etichette top di gamma della selezione Cotarella. Il presidente Andrea Giorgi e l’enologo di fama mondiale Riccardo Cotarella, infatti, hanno varato la nuova linea di prodotti che raggruppa sette tipologie di vini che rappresentano l’espressione vitivinicola dell’Oltrepò Pavese. Sono il Pinot Nero vinificato in rosso (il prodotto di punta), Riesling renano, Bonarda, Buttafuoco, Barbera, Pinot Grigio e Riesling frizzante. Bottiglie che saranno ovviamente riservate al mondo dell’Horeca.

“Oggi possiamo finalmente dire che abbiamo raggiunto l’obiettivo: quello di mettere sul mercato nuovi prodotti top di gamma che segnano una svolta per la nostra gloriosa realtà. Che, ricordo, soltanto tre anni fa, prima della nostra acquisizione del brand, era al collasso”, sottolinea il presidente di La Versa, Andrea Giorgi. A fargli eco, le parole di Cotarella: “Questi vini sono la dimostrazione che, se già impostata in vigna, è possibile fare qualità in quanto i mercati sono sempre più esigenti. Sono prodotti di alto profilo, il vino simbolo è sicuramente il Pinot Nero rosso, di cui la valle Versa è la culla”.
Il lato green dell’Abruzzo: Cantina Tollo presenta la nuova Linea Biologica

Il fermento delle cooperative giunge fino in Abruzzo, con Cantina Tollo che ha scommesso nuovamente sul suo lato green. Nasce, infatti, la nuova Linea Biologica della realtà abruzzese, che vuole essere un omaggio alla natura con cinque vini prodotti soltanto con uve bio provenienti dai vigneti autoctoni dei soci della cooperativa. Etichette che raccontano il territorio e che si rivolgono a quei consumatori che prestano sempre più attenzione all’impatto dei loro comportamenti sull’ambiente, sempre più vigili e consapevoli delle loro scelte. La gamma include Montepulciano d’Abruzzo Dop, Trebbiano d’Abruzzo Dop, Cerasuolo d’Abruzzo Dop, Terre di Chieti Igp Pecorino e Terre di Chieti Igp Passerina.

A caratterizzare la novità sono innanzitutto le etichette, che riportano l’illustrazione di cinque bioindicatori: cinque insetti che, con le loro abitudini di vita, segnalano la buona qualità dell’aria e del suolo in cui vengono coltivati i vigneti. “Oggi più che mai dobbiamo prestare attenzione ai segnali della terra, imparando ad ascoltarla e a rispettarla, producendo in maniera consapevole”, spiega Tonino Verna, presidente di Cantina Tollo. Una consapevolezza che, nello specifico caso, passa da vini che sono anche certificati Vegan e da un packaging ecosostenibile, con la capsula in materiale ecologico e senza pvc, le etichette in carta naturale con fibre riciclate e cotone, la scatola in cartone riciclato. Un’altra novità destina al canale Horeca, con l’augurio che la scelta green sia realmente di buon auspicio e speranza per la seconda metà dell’anno del vino tricolore.
