Pasqua Vini non smette di stupire. Lo fa a suo modo, in maniera sorprendente e irriverente, ma portando a riflettere. E dando vita, in cantina, a uno scenario da sogno: il sogno di una notte di mezza estate. Se tante sono, infatti, le immagini che ci ricorderanno questo 2020, tra di loro non potrà mancare, soprattutto per chi frequenta e ama il mondo del vino, quella di un prato fiorito arrivato a conquistare gli spazi sacri di una barricaia: per l’appunto quella della veronese cantina Pasqua Vini.
La cantina si fa inedito proscenio
Siamo stati abituati in questi ultimi mesi di limitazioni nelle uscite ad assistere a un progressivo riappropriarsi da parte della natura degli spazi urbani. Ma difficilmente ci si sarebbe potuti immaginare l’invasione finanche di una cantina. Già, perché se abbiamo avuto occasione di essere spettatori del girovagare di cervi e orsi tra i borghi, di avvistare delfini in prossimità dei litorali veneti e di restare stupiti dalle passeggiate di cigni e germani reali per le vie delle città, a tanto non si era ancora giunti.
Gli ambienti de-urbanizzati secondo Pasqua vini e Timo Helgert
Le insolite “cartoline” regalateci dal lockdown hanno dimostrato quanto lo stop forzato delle nostre attività sia stato di beneficio per la salute, altrettanto compromessa, di flora e fauna. Il riappropriarsi di quegli spazi ormai diventati “umani” da parte della natura ha condotto a un racconto nuovo di alcune delle città più colpite dalla pandemia. E la narrazione de questi ambienti de-urbanizzati, in una simbolica chiave di rinascimento, è stata oggetto del ciclo di digital installation “The Return of Nature”, create Timo Helgert, founder e creative director di Vacades, Sul profilo Instagram dell’artista tedesco si possono vedere brevi pillole video dove, ad esempio, compaiono la Galleria Vittorio Emanuele di Milano adagiata su un tappeto di fiori, il ponte di Brooklyn trasformato in una giungla, lo stadio di Wembley a Londra “invaso” dalle farfalle. Immagini evocative e potenti che non sono sfuggite all’occhio attento di Pasqua Vini, da anni in prima fila quando si parla di comunicare out of the box.

Pasqua vini e la creatività: una lunga storia d’amore
L’azienda vinicola veronese, in 95 anni di attività, ha sempre cercato e saputo esaltare al massimo il concetto di valorizzazione: da una parte, quella di un terroir come la Valpolicella, attraverso una gamma di vini iconici che ne raccontano l’eccellenza, dall’altra, sostenendo l’opera e l’iniziativa delle giovani talenti, sia attraverso progetti come #talentnevertastedbetter, sia coinvolgendo nei propri progetti figure creative provenienti da ambiti differenti e multiformi. Gli ultimi e più eclatanti casi sono state le collaborazioni siglate da Pasqua Vini con l’artista CB Hoyo, che ha disegnato l’etichetta del multivintage Hey French: You Could Have Made This But You Didn’t, presentato in occasione del Vinitaly 2019, oppure, sempre per l’edizione dello scorso anno della principale fiera wine italiana, l’installazione immersiva Tempo senza Tempo firmata da NONE collective, una collettiva di giovani artisti italiani, che fondeva luci suoni e colori ispirati dalle annate che componevano Hey French.

Digital installation made in Verona
Ecco allora, in questo così anomalo inizio d’anno, Pasqua Vini rendersi di nuovo protagonista di un’artistica e insolita iniziativa che passa da una richiesta rivolta a Timo Helgert. Una reinterpretazione, che passasse dal medesimo approccio creativo che ha caratterizzato il suo recente ciclo di digital installation, di due dei luoghi del cuore per l’azienda veneta: la barricaia in Valpolicella e l’Arena, simbolo per eccellenza di Verona.
Il messaggio di speranza firmato Pasqua vini
“La nostra azienda crede nella creatività e nel talento come vettori d’innovazione, chiavi capaci di aprire nuove opportunità”, spiega Riccardo Pasqua, amministratore delegato di Pasqua Vini. “E in un mondo sempre più proiettato verso il futuro, sono oggi le nuove generazioni a ispirarci e offrirci nuove visioni. Per questo sosteniamo l’espressione della loro creatività e del loro talento in tutte le sue manifestazioni. È successo così anche con Timo Helgert: il suo The Return of Nature è un progetto così innovativo e portatore di valore – come quelli che sviluppiamo in Pasqua Vini – che coinvolgerlo ci è sembrato naturale. Progettare anche nella fase di lockdown ci ha tenuti con lo sguardo rivolto al futuro”. Ecco, allora, fare la loro comparsa sull’account Instagram dell’azienda veronese le due interpretazioni fornite da Helgert sul tema: nel primo contributo video, da una carrellata dall’alto sulla barricaia della cantina di Pasqua Vini a San Felice, si apre un prato fiorito che dona ancora più respiro e vitalità al quadro. Nel secondo, altrettanto efficace in termini d’impatto, filari a perdita d’occhio conquistano il parterre dell’Arena, monumento simbolo della città scaligera, dove solitamente si ospitano grandi concerti operistici e non: un omaggio evidente alla grande vocazione vinicola dell’area di Verona. E così, grazie all’idea dell’artista tedesco capace di esplorare le potenzialità della realtà aumentata, dal cuore della Valpolicella giunge un messaggio di rinascita per chi è stato colpito dal lockdown da Covid-19: invece di creare paura, come succede spesso quando si parla di questo tema, le opere targate Timo Helgert riportano l’attenzione sulla bellezza delle cose semplici, per apprezzare la natura e creare speranza, anche nei momenti difficili.