L’Italia si è trasformata ormai in un paese di santi, poeti e spumatizzatori. Per tutto l’arco alpino, proseguendo giù lungo la dorsale appenninica, bollicine collegate ai più disparati vitigni e che si adattano ai brindisi più diversi narrano le gesta di una tradizione che nulla ha da che invidiare a quella d’Oltralpe. Perché se ancora oggi lo Champagne rappresenta l’indubbio riferimento per stile e qualità, gli spumanti made in Italy difendono con forza la loro peculiarità, che è con lo scorrere del tempo che si manifesta in tutta la sua gloria. E in questo ininterrotto susseguirsi di spumeggianti proposte, quella legata al Metodo Classico italiano rappresenta l’apice di una produzione d’eccellenza. Ma qual è la tipologia migliore? Una risposta l’hanno data gli esperti inglesi di Decanter, premiando l’Alta Langa.
Alta Langa davanti a tutti
Sono le alte bollicine piemontesi le migliori d’Italia. Almeno secondo il giudizio esplicitato dalla sempre autorevole giuria di Decanter. La Docgche nasce sulle colline tra Asti, Cuneo e Alessandria, astro emergente del Metodo Classico nazionalpopolare, è stata capace di conquistare i palati più raffinati, in primis quelli d’Oltremanica, grazie alle seducenti sfumature di Pinot nero e Chardonnay. Con l’Alta Langa a primeggiare in solitaria nella classifica “Premium Italian Sparkling Wines – Metodo Classico” pubblicata sul numero di luglio 2020 del noto magazine inglese.

Deltetto e Marcalberto principi del Metodo Classico italiano
Sono il Millesimato Brut Alta Langa 2016 di Deltetto e il Millesimato Extra Brut Alta Langa 2016 di Marcalberto, entrambi con 95 punti, i due vini a guidare in solitaria la classifica del miglior Metodo Classico italiano secondo Decanter. Il giudizio è stato espresso da un panel costituito da Andrea Briccarello, Michael Garner e Anthony Rose, che ha analizzato etichette provenienti da Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia. “I giudici hanno apprezzato la qualità e la coerenza degli spumanti Metodo Classico d’Italia”, si spiega nell’articolo. “L’Alta Langa piemontese è stata definita da Michael Garner come una regione a cui guardare”. Dei 95 vini degustati, solo i due Alta Langa sono stati giudicati “Outstanding” (punteggi tra 95 e 97). Ma la performance della bollicina piemontese non si arresta qui.

Gli altri premiati del panorama Alta Langa
Nella classifica sul Metodo Classico italiano, infatti, l’Alta Langa rappresenta anche 11 dei 44 vini giudicati come “Highly Recommended”. Punteggi tra 90 e 94 sono stati assegnati a:
- La Reine Brut 2016 di Anna Ghione
- Extra Brut 2016 di Ettore Germano
- Riserva Extra Brut 2014 di Coppo
- Cuvée 60 mesi Riserva Brut 2010 di Gancia
- Alasia Riserva Brut 2010 de Il Cascinone
- Extra Brut 2016 di Roberto Garbarino
- Riserva Giulio I Extra Brut 2012 di Tosti 1820
- Brut 2016 di Vite Colte
- Bianc ‘d Bianc Brut 2015 di Giulio Cocchi
- Zero Riserva Pas Dosé 2013 di Enrico Serafino
- Cuvée Leonora Brut 2014 di Cascina Bretta Rossa
Altrettanto performante la Denominazione piemontese anche sul gradino più basso del podio, quello dei 47 vini che hanno raggiunto il risultato “Recommended” (punteggi tra 86 e 89). Gli Alta Langa Docg, in questo caso, sono quattro:
- Enrico Cerutti Brut Alta Langa 2016 di Cascina Cerutti
- Brut Alta Langa 2014 di Matteo Giribaldi
- Tenute Rade Extra Brut Alta Langa 2014 di Poderi Cusmano
- Cuvée Aurora Extra Brut Alta Langa 2015 di Banfi

Nel complesso, dunque, il Metodo Classico piemontese raggiunge risultati superiori alla media, andando a presidiare con 13 vini le 18 etichette tra quelle che hanno ricevuto 90 o più punti. “Accogliamo con grande interesse il risultato della degustazione di Decanter”, commenta Giulio Bava, presidente del Consorzio Alta Langa. “Il nostro Consorzio sta lavorando per la qualità e questi segnali confermano la crescita costante della Denominazione. Accanto ai numeri – ettari di vigneto, produttori, referenze, bottiglie prodotte complessivamente – crescono autorevolezza e notorietà”.

Di cosa parliamo quando parliamo di Alta Langa
Oggi, quella dell’Alta Langa Docg è una realtà che conta 125 soci, divisi tra 90 vigneron e 35 case spumantiere. Sono 314 gli ettari di vigneto, suddivisi tra i 145 in provincia di Cuneo, i 142 in provincia di Asti e i 27 in provincia di Alessandria, non tutti ancora in produzione e che cresceranno fino a diventare 350 nel 2021. 2 milioni sono poi le bottiglie prodotte dalla vendemmia 2019, che per il 95% vengono distribuite in Italia e per il restante 5% sui mercati internazionali.