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Fare squadra si può: nasce la newco Advini Italia, santa alleanza italo-francese del vino

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Quando i momenti di crisi schiudono nuovi orizzonti. E portano anche i rivali più storici a riavvicinarsi. Alla ricerca di convergenze, opportunità di business e nuovi percorsi da intraprendere per potenziare la propria presenza sui mercati. È quanto accaduto con la nuova santa alleanza franco-italiana siglata in nome del vino. Un’intesa che vedrà due realtà di primo piano unite per fare squadra, dando vita alla newco Advini Italia Spa: una partnership strategica che vedrà coinvolte la transalpina Advini SA (286,6 milioni di euro di fatturato nel 2019, 850 dipendenti, sette unità di vendita e marketing dislocate in Canada, Usa, Regno Unito, Svezia, Sudafrica, Cina e Hong Kong) e la veneta La Collina dei Ciliegi Srl (53 ettari, di cui 30 a vigneto, 160mila bottiglie prodotte e un fatturato complessivo di circa 2 milioni di euro), azienda vitivinicola di Grezzana in Valpantena guidata da Massimo Gianolli.

Gli obiettivi e la mission di Advini Italia

La mission di Advini Italia, società di diritto italiano che ha fatto il proprio esordio ufficiale il 9 luglio scorso e che vede il 51% delle quote assegnate ad Advini e il restante 49% a La Collina dei Ciliegi, si articolerà su più assi strategici. Innanzitutto, la nuova joint venture mira a posizionare le etichette dei fine wine firmati dalla cantina veneta – l’Amarone, le collezioni Classica e Riserve, i nuovi cru del SuperValpantena (il vino extra Doc a bacca rossa e bianca, che sarà nel bicchiere prossimamente) – nell’Horeca degli oltre 100 Paesi dove opera la rete distributiva del gruppo d’Oltralpe. Al contempo, però, non di minore rilievo sarà l’ingresso sul mercato italiano di una selezione dei prodotti di Advini, realtà che oggi conta 2.300 ettari di proprietà e 28 aziende tra tenute, château e cantine nei migliori terroir di Francia e Sudafrica. Infine, prevista la distribuzione in Italia e all’estero dei vini con etichetta Borgo dei Ciliegi, nuova linea di prodotti che, partendo dalle principali zone di produzione del Veneto, si potrà estendere progressivamente a tutte le aree a maggiore vocazione vitivinicola italiana.

La nuova joint venture Advini Italia mira in primis a posizionare le etichette dei fine wine firmati dalla cantina veneta nell’Horeca degli oltre 100 Paesi dove opera la rete distributiva del gruppo d’Oltralpe
La nuova joint venture Advini Italia mira in primis a posizionare le etichette dei fine wine firmati dalla cantina veneta nell’Horeca degli oltre 100 Paesi dove opera la rete distributiva del gruppo d’Oltralpe

I perché e i come della nuova joint venture

“Quella con Antoine Leccia, presidente di Advini, è innanzitutto un’amicizia nata tre anni fa”, spiega il presidente de La Collina dei Ciliegi, Massimo Gianolli. “Abbiamo effettuato un’approfondita fase di studio dei mercati, creato un team di lavoro coeso nella consapevolezza comune che la carta vincente sui mercati internazionali sia quella di fare sistema. A maggior ragione oggi, in un contesto congiunturale che rischia di appiattire i valori della qualità e dei brand, è fondamentale mettere a fattor comune chi questi valori li ha sempre perseguiti, determinando il successo del vino nel mondo”. Un chiaro esempio di questa filosofia giunge da un altro tra gli asset strategici della neonata Advini Italia, che allargherà il proprio spettro d’azione ben oltre la semplice attività distributiva, puntando anche su elementi sempre più decisivi per intercettare e fidelizzare il wine lover, quali l’enoturismo. La proposta di un’offerta ricettivo-turistica legata al vino metterà in rete Ca’ del Moro Wine Retreat – il resort de La Collina dei Ciliegi – all’interno del percorso esperienziale, tra Francia e Sudafrica, del gruppo transalpino, che già vanta sei resort e cinque ristoranti immersi nei vigneti.

Altro asset strategico della neonata Advini Italia, che allargherà il proprio spettro d’azione ben oltre la semplice attività distributiva, l’enoturismo
Altro asset strategico della neonata Advini Italia, che allargherà il proprio spettro d’azione ben oltre la semplice attività distributiva, l’enoturismo

Advini Italia oltre la partnership commerciale

“Il nostro legame con la vitivinicoltura francese viene da lontano e guarda al futuro”, conclude Gianolli. “Non solo con questa importante partnership commerciale con Advini, ma anche con il progetto vitivinicolo del SuperValpantena che abbiamo realizzato ad Erbin con il fondamentale contributo, tra gli altri, di due scienziati agronomi francesi tra i più affermati al mondo, Lydia e Claude Bourguignon, grazie all’intuizione del nostro vice presidente, Christian Roger”. La guida di Advini Italia è affidata ad Antoine Leccia, in veste di presidente, e a Massimo Gianolli, come amministratore delegato. Il Consiglio di amministrazione, inoltre, è composto da sette manager delle due realtà: Christian Roger, Jean-Pierre Durand, Lionel Ehrmann, Olivier Tichit, Stefano Falla, Gianluca Cittadini e Luca Gaudiano. “Ho fatto questa scelta perché amo l’Italia: l’arte, il bon vivre, le persone, i piccoli borghi, il cibo, il vino, la qualità di vita”, chiosa Antoine Leccia, presidente del Cda di Advini SA. “Da quando ho incontrato Massimo Gianolli ho pensato che il momento di agire era arrivato. Advini Italia ci permetterà di lanciare il Borgo dei Ciliegi e la Collina dei Ciliegi nel mondo dove AdVini SA è già presente in oltre 100 mercati. Inoltre sarà il veicolo per distribuire i vini pregiati di AdVini sul mercato italiano, fra cui: Maison Champy Burgundy, Chateau Beaulieu Provence, Chateau Patache d’Aux Bordeaux, Ken Forrester South Africa. Il programma per il futuro è ambizioso e prevede una graduale espansione partendo dal Veneto per ampliare il portfolio, inserendo le principali Denominazioni italiane”.

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