https://www.masi.it/it/vini/costasera-amarone-valpolicella-classico-docg
  • top
  • Trade

Il profondo rosso di bar e ristoranti in un dato: post lockdown, non sono ancora tornati due consumatori su tre

Dello stesso argomento

BANNER MASOTTINA

Dopo l’allarme lanciato da Federvini, anche i ristoratori italiani evidenziano la criticità di una situazione da profondo rosso per il mondo Horeca. Sono infatti ancora troppo pochi gli italiani tornati al bar per colazione, o a prenotare nei ristoranti per un pranzo o una cena, denuncia l’indagine condotta dal Centro Studi di Fipe-Confcommercio per analizzare le cause del drastico calo di consumi che ha colpito in maniera drammatica il comparto dei pubblici esercizi. E malauguratamente i numeri sono fin troppo chiari: il 72% dei nostri connazionali non ha ancora mai fatto colazione al bar, il 67,9% un pranzo fuori casa e il 69,4% una cena. Peggio va solo per il dopocena, ma è noto che questa sia un’occasione di consumo che riguarda principalmente i più giovani. “I dati ci restituiscono la fotografia di un settore in grande sofferenza”, sottolinea Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio. “È indispensabile mettere in campo strumenti che stimolino la domanda con l’obiettivo di compensare le pesanti perdite determinate dalla mancanza di turismo internazionale e dal perdurare dello smart working”.

Per bar e ristoranti, l’adozione dello smart working ha di fatto quasi azzerato le occasioni di consumo della colazione, della pausa caffè e del pranzo
Per bar e ristoranti, l’adozione dello smart working ha di fatto quasi azzerato le occasioni di consumo della colazione, della pausa caffè e del pranzo

Smart working e disposizioni di sicurezza: cosa frena gli italiani a tornare in bar e ristoranti

Ma quali i motivi dietro a tanta ritrosia nel tornare a frequentare locali e ristoranti? A farla da padrone, nell’immaginario dei consumatori, l’ovvio timore del contagio: il Covid-19 fa ancora paura a ben il 66,5% degli intervistati. Tra le altre motivazioni che fanno da deterrente ai consumi fuori casa sono segnalati dal report le diverse disposizioni di sicurezza che rendono meno godibile l’esperienza al ristorante (41,5%), mentre per chi lavora l’adozione dello smart working ha di fatto quasi azzerato le occasioni di consumo della colazione, della pausa caffè e del pranzo. E tra coloro che hanno scelto di riprendere a frequentare bar e ristoranti, quali i fattori decisivi a far da sfondo all’esperienza? La convivialità resta al centro delle scelte per il 45,5% degli intervistati, che si passi del tempo con la propria famiglia o con gli amici (45,5%), mentre quasi uno su tre si dichiara contento per il fatto stesso di essere tornato a mangiare fuori casa (29,1%). Sotto questo profilo il consumo si fa più intimo e si tendono a privilegiare i luoghi conosciuti e già frequentati in passato. Si esprime così quasi il 90% degli intervistati. Chi decide di andare al ristorante o al bar, poi, è anzitutto attento alle misure di sicurezza sanitaria (47,4%) e al distanziamento tra i tavoli (35,2%). Grande importanza viene data alla presenza di tavoli all’aperto non solo per le ovvie ragioni collegate alla stagione ma anche per una maggiore percezione di sicurezza (34%). In ogni caso il 92,2% degli intervistati ritiene che l’osservanza delle disposizioni di sicurezza da parte degli esercenti sia molto o abbastanza soddisfacente: un’evidenza che porta a dire che ristoranti e bar sono luoghi sicuri. Con l’auspicio che tornino sempre più a essere popolati nel rispetto delle norme.

Il 92,2% degli intervistati ritiene che l’osservanza delle disposizioni di sicurezza da parte degli esercenti sia molto o abbastanza soddisfacente
Il 92,2% degli intervistati ritiene che l’osservanza delle disposizioni di sicurezza da parte degli esercenti sia molto o abbastanza soddisfacente
BANNER
BANNER
BANNER
BANNER
BANNER