Un Sangiovese che nasce a Montalcino e si trasforma in insolita bollicina rosé in quel di Valdobbiadene. Facendo del riutilizzo di uno “scarto” nobile il suo fondamento. E il curioso caso di Soleone, ultimo arrivato della collezione di Roberta Moresco. Una novità che porta la firma della sommelier e imprenditrice vicentina, ma racconta soprattutto, dopo IncontroInsolito nel 2016, il rinnovarsi all’insegna della massima sostenibilità della sua collaborazione con il winemaker di fama mondiale Roberto Cipresso.
La bollicina anti-spreco

Cos’è Soleone è presto detto: un metodo Martinotti brut da uve 100% Sangiovese allevate a Montalcino. Vinificato in rosa, è poi spumantizzato dai maestri della culla del Prosecco (che però nulla ha a che vedere con questa nuova bollicina, sempre corretto segnalarlo, a scanso di equivoci). La nuova etichetta è testimonianza di un approccio sostenibile al vino molto particolare. All’interno di una logica che persegue il massimo rispetto per la natura, grazie al recupero di ciò che si pensava perduto, prende forma uno spumante realizzato con i grappoli diradati dal vigneto di Sangiovese della tenuta Poggio al Sole, tra i filari in cui nasce il Brunello di Montalcino firmato da Cipresso.
Soleone: quando il Sangiovese di Montalcino incontra il savoir faire della Valdobbiadene

Nel periodo più caldo dell’anno, tra la metà di luglio quella di agosto, infatti, sfruttando la tecnica del diradamento dei grappoli si punta a concentrare gli aromi nei frutti che rimangono sulla pianta, amplificandone il potenziale espressivo. Questa pratica, che rappresenta in realtà una vera e propria selezione, conduce tuttavia a una perdita significativa di prodotto. Da qui l’idea di sfruttare diversamente l’occasione. “Fin da piccolo mia mamma mi ha insegnato che non si deve buttare nulla”, sottolinea Roberto Cipresso. “È da questo semplice quanto potente principio che prende vita Soleone, un vino fatto di amore per la terra e i suoi frutti, in un’ottica di ecosostenibilità e di lotta allo spreco”.
Un divertissement da condividere

Ma il nome Soleone custodisce molto di più. E racconta un po’ di chi lo produce. Questo nuovo vino, infatti, mira a racchiudere, come spiegano i due creatori, “la forza e la gentilezza della leonessa Roberta e l’energia dinamica e solare dell’amico Roberto”. Ma Soleone porta con sé un altro messaggio, facendosi ambasciatore di speranza. “Questo vino è stato cercato in un momento di difficoltà, per dimostrare che la luce può arrivare a rischiarare le ombre e che la natura, se rispettata, è un’infinita fonte di energia”, chiosa Roberta Moresco. “Uno spumante divertente e giocoso, da condividere con gli amici ritrovati dopo tanto tempo. Abbiamo imbottigliato il nostro messaggio di speranza e l’augurio di un nuovo inizio per tutti”.