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In arrivo il vino di Carlo Cracco: lo chef affida le sue etichette a Luca D’Attoma

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Sarà Luca D’Attoma ad affiancare nella loro nuova avventura lo chef Carlo Cracco e la moglie Rosa Fanti. Ma non stiamo parlando di pentole e fornelli, piuttosto di botti e cantina. Già, perché al celebre consulente è stato affidato il coordinamento enologico dell’Azienda Agricola Vistamare, che sorge su una collina verde a Santarcangelo di Romagna (Rimini), paese d’origine di Rosa. Un piccolo gioiello: circa 16 ettari di cui quattro di uliveto, sei di frutteto (con alberi di pesche, albicocche, ciliegie, cachi), uno di orto e cinque ettari di vigneto. Una realtà già all’avanguardia, che vede al suo centro il tema della circolarità e del recupero: tanto che con gli scarti della frutta si ricava la carta per stampare i menù e per i packaging, mentre con i noccioli di pesche e ciliegie si producono farine utilizzate per le preparazioni di pasticceria.

Un incrocio di talenti sul grande palco dell’entroterra romagnolo

Due i vini in cantiere all’Azienda Agricola Vistamare del chef Carlo Cracco: nel bianco, l'unione dei quattro vitigni romagnoli simbolo Rebola, Pagadebit, Albana di Romagna e Trebbiano della fiamma
Due i vini in cantiere all’Azienda Agricola Vistamare: nel bianco, l’unione dei quattro vitigni romagnoli simbolo Rebola, Pagadebit, Albana di Romagna e Trebbiano della fiamma

Ma è il vino il grande protagonista della nuova avventura nell’entroterra romagnolo da parte di Cracco e consorte. Una dorsale che Luca D’Attoma conosce bene: l’enologo, infatti, in zona collabora già con altre due realtà, come San Valentino e San Patrignano. E oggi, anche grazie al nuovo progetto, i riflettori tornano a essere puntati su un territorio ancora poco conosciuto, ma con un potenziale enorme dal punto di vista agroalimentare ed enologico. “Sono molto felice di aver l’occasione per potermi misurare con una persona di grande talento come Carlo Cracco”, sottolinea D’Attoma. E aggiunge: “Ci accomuna l’impegno a creare qualità ed emozione attraverso il nostro lavoro: Carlo in un settore diverso ma convergente al mio, al quale ho dedicato tutta la mia vita.  Ho grandi aspettative per questo progetto, che mi vede particolarmente coinvolto: quando ho visitato la Tenuta sono rimasto estremamente colpito dalle viti vecchie – da 50 fino a 80 anni – di vitigni simbolo del territorio della Romagna”. Quale l’obiettivo della nuova intesa tra talenti? “Creare – con impegno e sensibilità – vini autentici e schietti, volti a valorizzare appieno questo territorio particolarmente vocato alla viticultura”, chiosa l’enologo.

Come saranno i primi vini dello chef Carlo Cracco

Il nuovo Rosso dello chef Carlo Cracco sarà un vino fresco e profumato, a base Sangiovese e con piccole percentuali di Cabernet Sauvignon, Lambrusco e Trebbiano
Il nuovo Rosso dello chef Carlo Cracco sarà un vino fresco e profumato, a base Sangiovese e con piccole percentuali di Cabernet Sauvignon, Lambrusco e Trebbiano

Nella Cantina dell’Azienda Agricola Vistamare si sta lavorando a due vini che saranno imbottigliati prima della prossima vendemmia. Innanzitutto, un rosso, per cui è stata recuperata la tecnica dell’uvaggio, ossia una combinazione di uve diverse vinificate in acciaio, che vede Sangiovese in preponderanza, con piccole percentuali di Cabernet Sauvignon, Lambrusco e Trebbiano. L’intento è quello di produrre una referenza conviviale, di facile beva: un vino fresco e profumato, che ben interpreti le caratteristiche del territorio. Ma non manca neppure il bianco: il frutto di quattro vitigni simbolo, come Rebola, Pagadebit, Albana di Romagna e Trebbiano della fiamma. Anche in questo caso è stato creato un uvaggio, con macerazione e fermentazione sulle bucce in grandi anfore ad esaltarne il carattere: si punta, così, ad ottenere un bianco corposo che esalti le caratteristiche del terroir, senza aromi fermentativi e con profumi decisi. 

Carlo Cracco e Luca D’Attoma: due volti per un’unica vision

"Era fondamentale per me potermi far affiancare da una persona come Luca D’Attoma che sa condividere la mia stessa visione” (Carlo Cracco)
“Era fondamentale per me potermi far affiancare da una persona come Luca D’Attoma che sa condividere la mia stessa visione” (Carlo Cracco)

“Era da tempo che cercavo un terreno su cui poter poi coltivare e produrre le materie prime che avrei utilizzato nella mia cucina e finalmente sono riuscito a trovarlo qui, tra le colline romagnole, a cui sono molto legato e non solo per motivi affettivi”, spiega Carlo Cracco. “Parte della materia prima viene utilizzata al ristorante, sia per il menu sia per la pasticceria, parte invece viene trasformata per la produzione di succhi di frutta, confetture, olio e naturalmente vino”. E proprio per il vino è arrivata la scelta di affidarsi a D’Attoma. “Un grande professionista e conoscitore di vino, per cui nutro da sempre una profonda stima”, sottolinea lo chef. “Oltre al cibo, il vino è una delle mie grandi passioni, ed era fondamentale per me potermi far affiancare da una persona come Luca che sa condividere la mia stessa visione”. 

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