Una nuova perla, che va a completare la collana della già ricca offerta dei TrentoDoc Ferrari. A 19 anni di distanza dalla vendemmia, vede la luce il nuovo Giulio Ferrari Collezione, nell’annata 2001. Viene così rinnovata dalla casa spumantistica trentina la sfida con il tempo promossa attraverso le sue bollicine e portato il “mito oltre il mito”.
Dove osano le bollicine: la vocazione di Maso Pianizza

Maso Pianizza è simbolo di quella viticoltura di montagna di cui Giulio Ferrari intuì oltre un secolo fa il potenziale per la creazione di Metodo Classico di grande eleganza. Fu poi Mauro Lunelli, con la creazione della Riserva del Fondatore, a dimostrare come le bollicine di montagna TrentoDoc potessero esprimere una straordinaria longevità, acquisendo nel tempo complessità senza nulla perdere in freschezza e finezza. Oggi, il Giulio Ferrari Collezione punta a esprimere la continua ricerca dell’eccellenza insita in ogni scelta della più nota tra le case spumantistiche trentine. Quando parliamo della novità lanciata sul mercato, facciamo riferimento a uno Chardonnay in purezza, che nasce da un vigneto unico (proprio quello di Maso Pianizza) posto in alta quota e interamente circondato da boschi.
Giulio Ferrari Collezione: il “mito oltre il mito

Il Giulio Ferrari Collezione ha voluto rendere ancora più estrema la sfida con il tempo avviata nel 1972 da Mauro Lunelli. Prodotto in soli 2001 esemplari numerati, dedicati alle migliori enoteche e alla migliore ristorazione, è la prima e unica bollicina in Italia affinata sui lieviti per almeno 18 anni, la cui prima edizione risale alla vendemmia 1995. Per una bottiglia che è anche status symbol: il suo acquisto, infatti, dà accesso all’esclusivo Club dei Collezionisti Giulio Ferrari che offre ai soci una serie di esperienze e privilegi speciali.
Di cosa parliamo quando parliamo di Giulio Ferrari Collezione 2001

Per la prima volta con l’annata lanciata oggi sul mercato disponibile anche in formato magnum, il Giulio Ferrari Collezione 2001 rappresenta, dopo il 1997, il terzo millesimo ritenuto in grado di esprimersi al meglio con un invecchiamento lungo quanto quello cui questa speciale referenza è sottoposta. “Il 2001 è stato un anno caratterizzato da un andamento regolare con una buona insolazione ed elevate escursioni termiche durante l’estate”, è spiegato dall’azienda. “La maturazione graduale delle uve ha permesso di individuare il momento ottimale per la raccolta di ogni partita, enfatizzando al massimo la vocazione del vigneto di Maso Pianizza alla creazione di grandi riserve”. Per quel che riguarda il lato degustativo, dalla casa madre a Trento è evidenziato “un profilo olfattivo incredibilmente complesso”, mentre in bocca si racconta di un ingresso che “racchiude la dinamicità, l’energia e la ricchezza delle sue bollicine”, un sorso che “impressiona per profondità e spessore” e un finale “incredibilmente persistente” che “regala una classe ed eleganza impareggiabili”.