L’ultimo mese ha portato con sé importanti novità nel vino veneto. Con cambi di poltrone di rilievo per aziende di spicco nel panorama vitivinicolo del Nord Est come Sartori, Zonin e Santa Margherita. Nuovi volti che arrivano e ridefiniscono la fisionomia manageriale delle tre realtà. Ma vediamo chi sono i protagonisti di questo giro di valzer.
Pietro Mattioni è il nuovo Ceo di Zonin1821

Giunge da un post di Instagram il primo annuncio: “The new boss is in the house!”, scrive Francesco Zonin, pubblicando una foto che lo vede ritratto in compagnia di Pietro Mattioni, investitura “ufficiosa” per il fresco Ceo della storica cantina di Gambellara. 52 anni, in arrivo da illycaffè, dove ha ricoperto nell’ultimo triennio il ruolo di direttore commerciale, il nuovo arrivato in Zonin1821 vanta in curricula anche quasi 20 anni nel gigante del beverage Campari. Mattioni, profilo internazionale di consolidata esperienza, prende il posto di Massimo Tuzzi, passato dopo 16 anni alla nuova Terra Moretti targata Francesca Moretti in qualità di amministratore delegato.
Francesco Airenti al marketing di Santa Margherita Gruppo Vinicolo

Nuovo volto anche in casa Santa Margherita Gruppo Vinicolo. L’amministratore delegato Beniamino Garofalo completa la sua squadra chiamando Francesco Airenti alla guida del marketing. Proseguono, dunque, gli investimenti della “Cantina dell’Anno” per la Guida vini d’Italia 2021 del Gambero Rosso, con il rafforzamento della struttura manageriale che passa dall’arrivo del dirigente 48enne che, negli ultimi tre anni, ha ricoperto la medesima posizione per Allegrini Estates. In precedenza, Airenti, che da poco è stato anche incluso nella lista dei 100 direttori marketing italiani di successo secondo Forbes Italia, ha sviluppato la sua carriera in importanti gruppi del largo consumo e, proprio come Mattioni, vanta un’esperienza di oltre un decennio in Campari. “Airenti, con la sua esperienza maturata in Italia così come all’estero, ci permetterà di presidiare con ancor maggiore determinazione sia i mercati maturi, dove la nostra presenza è storica, sia i nuovi mercati emergenti dove, nonostante la pandemia in corso, stiamo registrando risultati interessanti”, sottolinea Garofalo.
Giro di valzer in Sartori per aprire un nuovo ciclo di successo

Un nuovo ciclo si apre anche in Sartori. È stato firmato a inizio ottobre un accordo che, con la fine del 2020, porterà all’uscita di un ramo della famiglia finora proprietario del 30% della società. Giunge così al termine l’ultraventennale collaborazione con Paolo Sartori, amministratore delegato con la delega per il mercato italiano. Con la sua partecipazione che verrà acquisita dagli altri soci, Cantina di Colognola ai Colli e Lusa, mentre la stabilità dell’azionariato e la continuità manageriale è garantita nelle persone di Andrea Sartori e Luca Sartori. “Non è stato facile decidere di lasciare l’azienda che porta il nome anche della mia famiglia, ma ormai mi sentivo pronto per una nuova esperienza, considerato anche che tra i soci erano maturate visioni diverse sul futuro”, spiega Paolo Sartori. “Lascio un’azienda in ottima salute, a cui auguro di proseguire nel cammino di successo della sua storia ultracentenaria”. Gli fanno eco le parole di Andrea e Luca Sartori: “Paolo ha dato un importante contributo allo sviluppo della società, rafforzandone la presenza sul mercato nazionale. Personalmente e a nome di tutta la società gli auguriamo di avere le soddisfazioni che merita nella nuova attività che deciderà di intraprendere”. Il cambiamento portato dall’accordo si colloca all’interno di un più generale contesto di rilevanti novità a livello business, a iniziare dal rafforzamento della struttura manageriale a seguito dell’arrivo di Francesco De Alessi in qualità di direttore commerciale. 43enne, De Alessi proviene da un’importante esperienza in Santa Margherita Gruppo Vinicolo, e in Sartori, oltre alla responsabilità per il mercato nazionale, avrà anche il compito di affrontare la sfida della crescita sui mercati internazionali della società scaligera.