Un atteso debutto. Un territorio tra i più vocati di Toscana che rivela un’altra faccia del proprio dorato volto. Il meglio del Chianti Classico che incontra l’orizzonte di Bordeaux in vigna e in cantina. Prende forma la rivisitazione stilistica di Lam’Oro Toscana Igt, che con il millesimo 2015 diventa piena comprensione di un terroir senza eguali e quintessenza espressiva delle sue potenzialità: Lamole, borgo diffuso dedito ancor oggi esclusivamente all’agricoltura, icona del Chianti Classico ribadisce ancora una volta il perché, dagli Etruschi in poi, il suo nome si è sempre confermato sinonimo di vino di altissima qualità.
Lam’Oro: un ostinato racconto di biodiversità

Un SuperTuscan che poggia le basi su un’accurata scelta di vitigni, dei terroir più vocati, delle tecniche di lavorazione più adatte: seguito passo dopo passo, Lam’Oro 2015 nasce in un habitat sui generis, caratterizzato dalla massima attenzione per l’ambiente, dalla tutela della sua biodiversità e del suo patrimonio boschivo. Non è un caso, dunque, che esso si presenti al mondo quale essenza piena del vino di Toscana portata alla sua più alta espressione. D’altronde, già il nome ne ribadisce il destino: Lam’Oro è racconto di pendii e di vigneti d’altura, dei calanchi che graffiano le colline, della luce del sole di Mezzogiorno che illumina questa vera e propria “terrazza” che domina il Chianti Classico, protetta a settentrione dal massiccio del monte San Michele.
L’orizzonte di Bordeaux incontra la Toscana più vocata

Ma Lam’Oro è anche lamina dorata che brilla, contraddistinguendo l’iconica bottiglia. Dietro di essa si cela un prezioso blend di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot in proporzioni simili. Tutte uve provenienti da vigneti di proprietà, ubicati sulle pendici dell’abitato di Lamole. Ad una quota compresa fra i 420 e i 655 metri sul livello del mare, i filari selezionati per questa speciale produzione poggiano sul macigno chiantigiano, qui squarciato da profondi calanchi – le “lame” da cui deriva il toponimo – e condotti secondo i dettami dell’agricoltura biologica. Perché Lamole di Lamole è anche sinonimo di un naturale equilibrio strenuamente difeso, di una biodiversità garantita dai boschi di querce e ulivi che circondano i vigneti, di moltissime ore di manodopera per la cura della pianta affinché sappia cercare i nutrimenti nelle profondità della dura roccia di alberese, facendosi strada nel galestro.
Il millesimo perfetto: l’annata 2015

Il racconto del millesimo 2015 è quello di un’annata praticamente perfetta in Toscana. Grazie a un clima caratterizzato dalla totale assenza di sbalzi o eventi imprevisti, ai grappoli è stata garantita una maturazione perfetta e una vendemmia da manuale. A seguito della raccolta, la vinificazione separata di ciascuna delle tre varietà che compongono il blend, ha fatto da preludio a sei mesi in barrique nuove. Alla creazione dell’assemblaggio hanno poi corrisposto altri due anni in barrique e otto mesi di affinamento in bottiglia. E così ha preso forma e sostanza Lam’Oro, progetto di raffinata armonia dove scelte di vigneto, di vitigno e di cantina sono strumenti per far emergere l’eleganza “liquida” di un territorio senza eguali: il vero e proprio oro di Lamole.
Lam’Oro nelle parole di WineCouture

Il Chianti Classico, nella sua espressione più pura, e la quintessenza di un terroir che incontra il mondo. In un gioco di sponde, tra i pendii dell’alta collina di Lamole e l’orizzonte in vigna di Bordeaux. Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot: raffinata armonia, eleganza in calice che è riflesso di quella sulla bottiglia. La lamina d’oro, che identifica, incorona e qualifica. Determinando un’idea di perfezione che si fa sinfonia slow. Lam’Oro è una personalizzazione ragionata, esaltazione di ciascuna singola specificità: l’approdo ultimo di quel naturale equilibrio ostinatamente difeso tra i calanchi che graffiano le colline.