Il 2020 è stato annus horribilis per tanti mondi, ma nella classifica dei settori più colpiti a primeggiare è senza dubbio il comparto turistico. Una galassia che muove diversi universi interconnessi tra loro. Ed è per questo che una delle priorità da porre in agenda, appena l’attuale stato d’emergenza sarà passato, dovrà essere proprio quella di riattivare il turismo, interno ed internazionale. Da questo assunto ha scelto di muovere la Toscana del vino, in modo da contribuire attivamente a ridare lustro, dopo gli ultimi difficili mesi, alle proprie straordinarie risorse territoriali e enogastronomiche. Per una strategia che guarda al 2021 in ottica di rilancio dei consumi, del settore ma non solo.
L’enogastronomia motore del turismo

Il 2021 in Toscana si annuncia, dunque, già da ora quale primo fondamentale snodo per riattivare i consumi e dare avvio alla ripresa. Per questo sarà necessario essere sempre più attrattivi sul mercato e investire sul connubio enogastronomia e turismo. Una strategia che poggia su fondamenta ben precise: le statistiche spiegano, infatti, che per il 26% dei turisti l’enogastronomia è la prima motivazione di viaggio in Italia e, nel 2019, il 90% dei turisti ha fatto almeno un’esperienza enogastronomica. Proprio a tal riguardo, la Toscana del vino ha scelto di compiere la prima mossa, proponendosi quale protagonista a sostegno del rilancio, in primis dell’immagine e del prestigio della regione come destinazione prediletta.
La proposta della Toscana del vino

Francesco Mazzei, in veste di presidente di A.Vi.To, l’Associazione Vini Toscani Dop e Igp che riunisce 22 consorzi vitivinicoli che forniscono più del 90% della produzione regionale con oltre 1 miliardo di fatturato (11% di quello nazionale), si fa portavoce di una proposta per andare a intercettare target di consumatori medio e alto che normalmente acquista le produzioni regionali toscane:
“Stiamo proponendo alla Regione di rimettere in moto in maniera coesa la grande macchina enoturistica Toscana con un grande evento che si rivolga al consumatore, in calendario a fine maggio subito dopo le Anteprime toscane pensate invece per la stampa e gli operatori del settore”.
A fargli eco, Donatella Cinelli Colombini, vice presidente dell’associazione, che entra più nei dettagli del progetto:
“L’enoturismo è il volano per riattivare i flussi di visitatori, intensificando le possibilità commerciali dei nostri vini a livello nazionale e internazionale, dopo la battuta d’arresto dovuta all’emergenza sanitaria”.
“Stiamo studiando un evento dal format immediato e dalle ampie dimensioni – in termini di coinvolgimento del pubblico – che vuole sollecitare i consumi non solo per il settore vinicolo ma anche in termini di hospitality, somministrazioni e shopping e che possa rivitalizzare l’economia turistica regionale e l’agroalimentare di qualità”.
Far ripartire il turismo con una total wine experience

L’iniziativa di cui la Toscana del vino intende farsi capofila ha quale orizzonte il periodo che coincide con la Pentecoste, che tradizionalmente apre la stagione turistica in particolare dei Paesi nordeuropei. Questa scelta consente anche di accodarsi alle Anteprime Toscane, che nel 2021 sono state posticipate a primavera e da sempre momento clou per introdurre ai mercati e ai media internazionali le nuove annate. Con un’iniziativa studiata ad hoc, si punta così a coinvolgere mille cantine e 5mila tra ristoranti e enoteche, oltre che tutto il sistema ricettivo, tra alberghi, B&B e agriturismi. Firenze si porrebbe quale fulcro dell’iniziativa, con una proposta speciale pensata per offrire una total wine experience unica agli appassionati. Dettagli ancora in definizione, ma il progetto permetterà di proporre ai molto appassionati di tutto il mondo i grandi vini toscani in abbinamento con i sapori più tradizionali e caratterizzanti della Toscana, nella suggestiva cornice delle cantine, dei ristoranti, delle enoteche e dei centri storici. Per una nuova kermesse, che punta a farsi modello da replicare tutti gli anni, che mira a rilanciare il territorio e, contemporaneamente, accrescere le opportunità commerciali per le imprese vinicole, per quelle alimentari e per tutte le attività legate al comparto turistico.