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Terre Cevico avanti a tutto bio: fatturato a 159 milioni di euro

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Biologico in evidenza, export che cresce anche in tempi di lockdown, vertici riconfermati alla guida di una tra le principali realtà del vino della Romagna. Nel corso dell’assemblea di Terre Cevico, andata in scena l’11 dicembre, si è tirata una riga sui risultati della gestione 2019/2020 della cooperativa romagnola. Oltre alla presentazione dei dati d’esercizio relativi all’intervallo tra il 1° agosto 2019 e il 31 luglio 2020, il direttore amministrativo e finanziario Massimo Gallina e il direttore generale Lauro Giovannini hanno reso noti gli sviluppi del nuovo piano industriale per il prossimo quadriennio. Ma soprattutto, i soci Terre Cevico hanno ribadito la propria fiducia al presidente Marco Nannetti e ai suoi vice Franco Donati (presidente Le Romagnole) e Maddalena Zortea (presidente Colli Romagnoli).

Un anno in numeri

Numeri in crescita per Terre Cevico, con l'export protagonista nonostante il lockdown
Numeri in crescita per Terre Cevico, con l’export protagonista nonostante il lockdown

Un fatturato aggregato di 159 milioni di euro, il patrimonio netto che sale a 72 milioni, l’export a toccare quota 52 milioni di euro, mentre il plusvalore riconosciuto ai soci è di 7,1 i milioni. Questi, in sintesi, i risultati dell’esercizio 2019/2020 del gruppo cooperativo romagnolo. Di rilievo la crescita dell’export di Terre Cevico: era di 49,3 milioni nello scorso esercizio. Una performance che assume ancor più significato in tempi di lockdown e in una convergenza internazionale particolarmente complicata, a fronte di vendite in 67 paesi e con quattro mercati in evidenza: Cina (dove Terre Cevico è primo esportatore italiano), Giappone (secondo esportatore), Stati Uniti e Russia. Nel corso dell’assemblea di Terre Cevico, Denis Pantini di Nomisma ha fotografato il quadro generale del mercato del vino, segnalando un importante dato: “A livello regionale l’Emilia Romagna nel primo semestre ha evidenziato il migliore risultato di crescita con un +2,8% dell’export, un risultato cui ha dato un importante contributo Terre Cevico con i suoi numeri in crescita”. 

Biologico Terre Cevico grande protagonista sui mercati del mondo

Venduto in 40 Paesi del mondo, oltre all’Italia, il vino bio Terre Cevico ha fatto segnare un +35%
Venduto in 40 Paesi del mondo, oltre all’Italia, il vino bio Terre Cevico ha fatto segnare un +35%

In un anno pieno di difficoltà a spiccare è anche la performance del vino biologico Terre Cevico, che vede valori ancora in crescita: venduto in 40 Paesi del mondo, oltre all’Italia, segna un +35%. Più che raddoppiate le vendite in Canada e si confermano buone le performance sia nei paesi asiatici che in Europa. Per quanto riguarda l’Asia, la gravità dell’epidemia legata al Covid-19, con il blocco delle dogane in Cina per oltre sei mesi, ha comportato inevitabilmente un calo delle vendite, trend però ampiamente compensato dall’aumento dell’export verso il Giappone (+60%). Anche per questo esercizio, ad ogni modo, Terre Cevico si conferma primo esportatore di vino biologico sotto la grande muraglia. Da ricordare come questi risultati non siano frutto del caso, ma di una strategia di lungo corso: il consorzio lughese ha puntato da tempo sul vino bio, con un incremento delle vendite in Italia (+26,5%, con 4.926.475 milioni di bottiglie commercializzate in questo esercizio) e in 34 Paesi del mondo, dove si parla di un +25,1% rispetto alla precedente gestione, con il dato relativo alle bottiglie vendute oltreconfine che si attesta a 6.132.000.

“Una nuova consapevolezza”: il presidente Nannetti racconta il 2020

Confermato alla presidenza il numero uno Marco Nannetti
Confermato alla presidenza il numero uno Marco Nannetti

“Questo 2020 caratterizzato dall’emergenza Covid-19 ci ha portato a riflettere con maggior intensità sulla nostra identità, per rafforzare le nostre basi e rilanciare con nuovi progetti”, sottolinea il presidente Marco Nannetti. “Consapevolezza quindi, come base per il miglioramento continuo, per il coinvolgimento delle parti, per uno sviluppo rapido e mirato delle strategie produttive e commerciali”.

Siamo un gruppo cooperativo che coniuga responsabilità e sostenibilità ad aspetti come il forte rinnovamento tecnologico, la flessibilità strategica dell’offerta per ogni mercato dal locale al mondiale. L’attenzione a tutta la filiera, la tracciabilità della materia prima e il controllo dei processi di produzione sono sempre il fulcro del nostro lavoro e si coniugano al senso etico e all’attenzione all’ambiente con un forte orientamento al sociale perché parte del nostro DNA di cooperatori”.

Orizzonte 2024: il nuovo piano di sviluppo

Il piano di sviluppo industriale Terre Cevico per il periodo 2020/2024 interesserà la sede dei due principali stabilimenti di produzione, Lugo e Forlì. Asse portante del progetto, nel segno della sostenibilità economica e ambientale, è il tema dell’industria 4.0, declinato in interventi come il potenziamento dell’automazione delle aree di stoccaggio, logistica, ampliamento dei serbatoi delle aree di cantina per la messa in rete di tutte le fasi di gestione e produzione delle sedi del gruppo. Più nel dettaglio, a Lugo sarà realizzato un nuovo grande magazzino, mentre a Forlì sorgerà un nuovo stabilimento a fianco dell’attuale. 

Terre Cevico oggi

Terre Cevico nasce in Romagna nel 1963, dove ancora mantiene cuore e radici. Negli anni, la realtà cooperativa ha affrontato i mercati nazionali ed esteri con strategie, acquisizioni e progetti che sanno rappresentare tutta l’enologia tricolore. La rete di imprese che fa capo al gruppo si è così estesa nelle altre regioni italiane e in tutto il mondo: ultima e di rilievo, la nuova partnership per una distribuzione diretta negli Stati Uniti. E oggi, Terre Cevico rappresenta un modello di filiera moderna in cui ogni passaggio, dalla produzione alla commercializzazione, è coordinato e controllato scrupolosamente. 

Terre Cevico gestisce oggi più del 30% della produzione viticola del bacino romagnolo
Terre Cevico gestisce oggi più del 30% della produzione viticola del bacino romagnolo

Circa 7mila ettari di vigneto, gran parte dei quali in Romagna, condotti da circa 5mila soci viticoltori, in grado di fornire uve per una quantità di vino di oltre 1 milione di ettolitri, e oltre 120 milioni di bottiglie prodotte: questi i numeri della realtà di Lugo. Terre Cevico, quindi, gestisce più del 30% della produzione viticola del bacino romagnolo e circa la metà del vino del Gruppo è venduto confezionato. Grazie a questa sua potenzialità produttiva, la cooperativa romagnola si colloca fra le prime imprese vitivinicole italiane sia nel segmento del vino confezionato, commercializzato in 67 nazioni, sia in quello del vino sfuso, esportato praticamente verso tutti i Paesi della Ue ed alcuni extra Ue.

Del Gruppo fanno parte oggi una serie di società, quali Terre Cevico, Le Romagnole, Colli Romagnoli, Le Romagnole Due, Due Tigli, Rocche Malatestiane, Sprint Distillery, Winex, Tenuta Masselina, Enoica, ma diverse sono anche le partecipazioni attive, tra cui da segnalare sono quelle in Medici Ermete & Figli, Cantine Giacomo Montresor e Bolé, oltre che nella società statunitense Winelife. 

Il Bilancio di sostenibilità 2020, specchio della Terre Cevico del futuro

Quello promosso da Terre Cevico è sempre più anche un modello di sostenibilità economica e sociale, che alimenta il lavoro sul territorio, senza dimenticare il minor input energetico. Nel corso dell’annuale assemblea dei soci, infatti, presentato il Bilancio di sostenibilità redatto secondo gli standard internazionali di riferimento (Global Reporting Initiative). A essere analizzati, in particolare i numeri del personale Terre Cevico. 

La squadra di 264 dipendenti, infatti, ha registrato un’interessante evoluzione in termini di composizione anagrafica. In ambito risorse umane, si segnala innanzitutto un’attenzione da parte della realtà cooperativa romagnola al ricambio generazionale, con la fascia di personale tra i 30 e i 50 anni a restare pressoché costante e un’apertura alle giovani generazioni: i dipendenti con età inferiore ai 30 anni è infatti passato dal 21,2% del 2018 al 27,2% del 2020. Proseguendo con l’analisi della composizione del team per provincia di residenza, da notare anche come la maggior parte degli uomini e delle donne impiegati provenga dal bacino romagnolo, con particolare riferimento alle province di Ravenna e Forlì-Cesena, dove operano i due principali stabilimenti per l’imbottigliamento.

Rilevazioni di grande interesse e che raccontano molto di quel che è Terre Cevico oggi, come ha evidenziato, in chiusura di giornata, anche Mauro Lusetti, presidente nazionale Legacoop: “Il bilancio di sostenibilità è uno strumento fondamentale di comunicazione per competere meglio perché misura la qualità del lavoro nel contesto della comunità. Tema centrale del Bilancio di Sostenibilità di Cevico è il plusvalore per i soci. Lo scambio mutualistico come principio cardine che è la forza della cooperazione, un modello che ha saputo dare una risposta in un momento difficile come quello attuale. Il modello di una cooperazione che sa creare sviluppo d’impresa sapendo interpretare il mercato e reagendo con progetti di cambiamento, i dati di Cevico lo confermano”. 

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