Una nuova etichetta che simboleggia l’importanza dell’innovazione per guardare con fiducia al futuro. Un nuovo rosso, frutto della viticoltura di montagna dell’Etna. Un vino che risponde alla ricerca di piacevolezza e che si fa fedele specchio del territorio d’origine. È questo quanto Donnafugata si prefigge presentando il suo ultimo nato: Dea Vulcano.
Una nuova narrazione dell’Etna firmata Donnafugata
Donnafugata presenta Dea Vulcano, nuovo rosso dell’Etna prodotto sul versante nord, nei territori di Randazzo e Castiglione di Sicilia. Un vino che nasce alle pendici del vulcano più alto e attivo d’Europa, da vigneti che si trovano oltre i 700 metri sul livello del mare. Il frutto di una viticoltura di montagna, unica nel suo genere, che unisce la solarità siciliana ad un clima continentale.

Le uve da cui il nuovo nato prende forma sono quelle dell’annata 2018 di Nerello Mascalese e in parte di Nerello Cappuccio, due vitigni autoctoni e identitari dell’Etna: accuratamente selezionate, provengono innanzitutto dai vigneti più giovani, che offrono grande freschezza e fragranza del frutto.
Nasce così un vino nitido e sorprendente, che entra oggi a far parte della collezione di Donnafugata Impronte di Territorio, gamma che esplora i profumi e i sapori di una Sicilia che desta meraviglia: esattamente come l’Etna e i suoi vini.

Dea Vulcano si presenta
“L’annata 2018 è stata una tipica annata etnea con piogge tra la metà di agosto ed i primi di settembre che hanno esaltato freschezza e aromaticità”, spiega Antonio Rallo, winemaker dell’azienda di famiglia. “In cantina si è poi puntato ad esaltare le caratteristiche di fragranza del frutto con la fermentazione in acciaio. L’affinamento si è svolto prevalentemente in vasche di cemento, solo in parte in rovere, ed infine in bottiglia”.

Così l’azienda descrive il nuovo Dea Vulcano:
“Di colore rosso rubino chiaro, offre un bouquet raffinato con note di piccola frutta rossa e sentori floreali di violetta che si aggiungono a delicate nuances speziate. Al palato è fresco e fragrante, morbido con tannini ben integrati ed un finale equilibrato e succoso. Per apprezzarne tutta la mineralità e la piacevolezza, è da servire a 16-18° C”.
Parola d’ordine: versatilità

Ma cosa racconta Dea Vulcano? Questa nuova narrazione di un angolo vocato dell’Etna si fa innanzitutto espressione di versatilità, a partire dagli abbinamenti: capace di sposare perfettamente i piatti a base di legumi, carne e in generale della cucina mediterranea, per la sua struttura delicata si presta a essere bevuto anche al calice in un ricercato aperitivo. E così, Dea Vulcano si candida ad appagare i tanti appassionati che ricercano produzioni che siano al contempo piacevoli e rappresentative del territorio di origine.
Fusione tra cielo e terra: Dea Vulcano in un’etichetta d’autore

Ed è proprio l’Etna, il territorio dove la nuova etichetta prende forma, ad aver ispirato l’illustratore Stefano Vitale anche in questo nuova etichetta d’autore firmata per Donnafugata. A venire reinterpreto è il mito della Dea Vulcano: secondo la mitologia, l’Etna è figlia di Urano e Gea, il frutto divino della fusione tra cielo e terra. E così, le chiome fiammeggianti tra le nuvole incontrano le radici nelle profondità della terra.
“Artigianalità, creatività e innovazione sono i valori che hanno ispirato questa nuova uscita così come le altre del 2020: il cru Etna Rosso di Contrada Marchesa e i due vini proposti insieme a Dolce&Gabbana, il rosato Rosa ed il Tancredi in Edizione Limitata”, chiosa José Rallo, titolare di Donnafugata con il fratello Antonio.

“Il lancio di questi nuovi prodotti, le campagne social per sostenere enoteche e ristoranti che fanno il delivery, e la crescita delle vendite online, ci hanno permesso di compensare in buona parte la riduzione dei consumi fuori casa dovuta alla pandemia. I prossimi mesi saranno ancora difficili e impongono un ripensamento dell’approccio al mercato, sia nei confronti del trade sia del consumatore finale le cui abitudini e occasioni di consumo vanno cambiando. Quello che abbiamo davanti è uno scenario impegnativo, ma pensiamo che lo spirito di innovazione di Donnafugata potrà darci gli strumenti per guardare con fiducia al futuro”.