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La pandemia non arresta il cammino di Montelvini

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Una crescita del 20% nelle vendite dirette, frutto del successo conseguito dalla piattaforma e-commerce di proprietà lanciata lo scorso maggio. E un fatturato che ha toccato quota 20 milioni di euro, tenendo la barra a dritta nel mezzo della tempesta della pandemia. Questi i due principali highlights del 2020 commerciale di Montelvini, che ha chiuso gli scorsi 12 mesi facendo registrare 5 milioni e 600mila bottiglie certificate. E grazie alla novità del Prosecco Doc Rosé, introdotto in sordina lo scorso novembre nella linea Promosso e che ha già all’attivo 30mila bottiglie realizzate, il 2021 si è aperto all’insegna di segnali incoraggianti: in attesa del lancio sul mercato del prodotto top di gamma in rosa della collezione Serenitatis, previsto per il prossimo mese di marzo. 

Montelvini non si piega al Covid-19

Risultati in linea con i risultati conseguiti dal Consorzio dell’Asolo Prosecco, quelli fatti segnare da Montelvini nel 2020
Risultati in linea con i risultati conseguiti dal Consorzio dell’Asolo Prosecco, quelli fatti segnare da Montelvini nel 2020

Nonostante la difficile congiuntura economica legata al Covid-19, che ha determinato un inevitabile calo nelle vendite totali, la cantina veneta ambasciatrice dell’Asolo Prosecco Docg ha tenuto bene gli scorsi 12 mesi, sia in Italia sia all’estero, riuscendo a non discostarsi troppo dai numeri del 2019. Tutto questo, in linea con i risultati conseguiti dal Consorzio dell’Asolo Prosecco, salito dal 31esimo al 20esimo posto fra le Denominazioni tricolore, dove è settima tra quelle specializzate nella coltivazione di uve bianche e quarta nella spumantistica.

In Italia, cresce il presidio della Gdo di qualità 

Alberto Serena, ceo di Montelvini
Alberto Serena, ceo di Montelvini

In Italia, Montelvini ha potuto sopperire alle perdite registrate nel canale Horeca, a causa delle prolungate chiusure di bar e ristoranti in concomitanza con il primo e il secondo lockdown, grazie a una più massiccia penetrazione (+12%) nella Grande distribuzione. Un incremento, questo, a cui ha concorso principalmente proprio l’Asolo Prosecco Superiore, Denominazione di punta della gamma di bollicine Montelvini. In particolare, sono le due tipologie di maggior pregio, l’Extra Brut e il Brut, ad aver giocato la parte del leone, con un +77% complessivo e un totale di 100mila bottiglie vendute a scaffale nei supermercati. Nel 2020, alle insegne presidiate da Montelvini se ne sono aggiunte sei, tutte scelte prestando sempre molta attenzione al loro posizionamento.

“Nonostante ci sia stata un forte calo delle vendite e molte aziende abbiano puntato sulla Gdo abbattendo i prezzi per fare volume, noi siamo riusciti a mantenere comunque un posizionamento alto senza svendere i nostri prodotti”, sottolinea Alberto Serena, ceo di Montelvini. “Siamo convinti, infatti, che la qualità ripaghi sempre, anche nei momenti di crisi”.

Le performance Montelvini nel mondo: Russia in prima fila

A fare la parte del leone a livello di export per Montelvini è l’Est Europa (+30%), in primis la Russia, con una performance che fa segnare un +64%
A fare la parte del leone a livello di export per Montelvini è l’Est Europa (+30%), in primis la Russia, con una performance che fa segnare un +64%

Il gruppo vitivinicolo della famiglia Serena, che da cinque generazioni porta avanti la produzione di vini nel cuore della Docg Asolo Montello, prosegue la sua corsa anche all’estero con risultati lusinghieri. La realtà si conferma tra i leader nell’export, con circa 50 Paesi serviti. A fare la parte del leone è l’Est Europa (+30%), in primis la Russia che, con una performance che fa segnare un +64% e 500mila bottiglie vendute tra Prosecco Doc e Asolo Prosecco, è diventata il primo sbocco internazionale del gruppo.

Dall’Europa al Nord America all’Asia, il 2020 di Montelvini ha segnato addirittura una crescita per i vini della collezione Serenitatis (+53%) e per quelli della collezione Master (+20%). E più in generale, oltreconfine, il gruppo porta a casa un +20% per l’Asolo Prosecco con un sostanziale mantenimento dei volumi di export di Prosecco Doc e Prosecco Treviso Doc. 

“Questi numeri ci incoraggiano ad andare avanti per la nostra strada per superare al meglio questo difficile momento”, chiosa Alberto Serena. “Abbiamo approfittato del rallentamento forzato imposto dalla pandemia per strutturarci su più canali così da avere le spalle coperte quando il mondo Horeca potrà ripartire a tutti gli effetti. Stiamo lavorando a dei progetti per sensibilizzare sempre di più il punto vendita. Vogliamo fare più informazione sul consumatore finale, non limitandoci semplicemente a trasferire il prodotto nei locali. Ci stiamo strutturando sempre più da questo punto di vista”.

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