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Enotecari “discriminati”: le reazioni della categoria al ministro Patuanelli

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La risposta fornita dal ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, in relazione al temporaneo divieto di vendita di qualsiasi bevanda alcolica e analcolica da parte di tutti i negozi specializzati con codici Ateco 47.25 dalle ore 18, ha ovviamente scatenato un immediato polverone. Davanti all’assurdità del provvedimento governativo divenuto operativo con l’ultimo Dpcm, difficile tacere. Ancor più, a fronte di motivazioni che confondono realtà e sentito dire, ma soprattutto non affrontano i termini veri della questione. Esattamente come evidenzia il mondo degli enotecari nei suoi commenti.

Il disappunto di Vinarius: “Assembramenti fuori enoteche, rischio assolutamente infondato”

Non ha mancato di esprimere tutto il proprio disappunto innanzitutto chi per primo ha sollevato la questione, ovvero gli enotecari di Vinarius.

Esprime disappunto per la risposta ricevuta dal ministro Patuanelli una nota degli enotecari di Vinarius, associazione di categoria guidata da Andrea Terraneo
Esprime disappunto per la risposta ricevuta dal ministro Patuanelli una nota degli enotecari di Vinarius, associazione di categoria guidata da Andrea Terraneo

“In merito a quanto emerso dall’interrogazione parlamentare che si è svolta questo pomeriggio durante la question time alla Camera, Vinarius ribadisce il proprio disappunto di fronte alla conferma del divieto di vendita per asporto dalle ore 18 di qualsiasi bevanda alcolica e analcolica da parte delle enoteche, già previsto dall’ultimo Dpcm”, sottolinea l’associazione di categoria in una nota.

“Il ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ha motivato il provvedimento sottolineando i rischi di possibili assembramenti presso gli esercizi commerciali. Vinarius, come già sottolineato nella lettera aperta inviata sabato 16 gennaio al presidente del Consiglio, ritiene tale rischio assolutamente infondato in quanto sono sempre state rispettate le rigorose disposizioni di sicurezza previste dai protocolli sanitari”.

Riteniamo inoltre fortemente discriminatoria la difformità di trattamento riservato alle attività con codice Ateco 47.25 e 56.3 che vendono bevande alcoliche e analcoliche rispetto agli altri esercizi commerciali, a cui è invece permessa la vendita dopo le 18”. 

“Siamo consapevoli della difficoltà nel gestire una situazione di tale emergenza ma al contempo non possiamo condividere una scelta che sta ulteriormente minando la sopravvivenza delle attività di cui Vinarius si fa portavoce. Ricordiamo che tale chiusura toglie all’enoteca il 30% del fatturato giornaliero. Auspichiamo ora un nuovo passaggio per un ulteriore approfondimento al fine di giungere presto ad una rapida risoluzione del problema”.

L’Associazione Enotecari Professionisti Italiani: “La risposta del ministro, equivoco inammissibile”

Commenta l'articolo di WineCouture anche Francesco Boffio, presidente dell’Associazione Enotecari Professionisti Italiani
Commenta l’articolo di WineCouture anche Francesco Bonfio, presidente dell’Associazione Enotecari Professionisti Italiani

Sulla scia di Vinarius, anche il commento dell’Associazione Enotecari Professionisti Italiani, che proprio a commento dell’articolo pubblicato su WineCouture e a firma del suo presidente Francesco Bonfio, evidenzia quanto segue rispetto alle motivazioni addotte dal ministro Patuanelli nel suo intervento alla Camera:

“Mi ha colpito un’altra perla, dalla quale si evince che si tratta proprio di un equivoco, inammissibile per chi ha preparato la risposta del ministro: Asporto presso i predetti esercizi commerciali, normalmente dediti ad aggregazioni conviviali […] e […] il consumo della bevanda facilita e necessita la continua rimozione del dispositivo di protezione”.

“Io non ho mai visto”, sottolinea Bonfio. “Fuori dalle enoteche che vendono al dettaglio bottiglie sigillate, occasioni conviviali e gente che per bere si deve abbassare la mascherina. Ma quando mai”.

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