Il 41% degli italiani avverte l’urgenza di tornare in maniera continuativa a godere dei piaceri della tavola al ristorante. E anche di gustare un buon caffè, comodamente seduti al bar. Tutto, ça va sans dire, non derogando in maniera alcune al rispetto delle misure di distanziamento e sicurezza sanitaria. A dirlo, un sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Ixé, che ha domandato ai nostri connazionali quali fossero le attività prioritarie da riaprire. Ed ecco, non troppo a sorpresa, ristoranti e bar venire subito dopo la scuola, ma ben prima di palestre, cinema e teatri, musei e impianti sciistici. E ora sembra davvero esserci luce in fondo al tunnel. Già, perché il Cts ha detto sì alla possibilità di riaprire i locali fino alle 22. Ma per la decisione ultima, ora la palla passa al Governo.
Le nuove linee guida del Cts
La svolta tanto attesa per il settore si materializza oggi dopo il serrato confronto che ha visto protagonisti Fipe – Confcommercio e Fiepet – Confesercenti, ministero dello Sviluppo economico e i vertici del Comitato Tecnico Scientifico.

Il Cts, infatti, ha condiviso di valutare in modo differente i diversi profili di rischio all’interno del variegato settore della ristorazione, privilegiando chi ha a disposizione spazi e sedute per la consumazione di cibi e bevande.
Tale possibilità dovrà essere accompagnata dal massimo rigore sull’applicazione misure di sicurezza sanitaria: distanziamento di un metro non solo tra i tavoli, ma anche nelle aree di passaggio, utilizzo sistematico dei dispositivi di protezione individuale per gli addetti al servizio, esposizione di una chiara informativa all’esterno dei locali con l’indicazione della capienza massima.
L’auspicio del settore: presto di nuovo aperti a cena?
Dunque, anche i tecnici danno il via libera e si apre lo spiraglio per un ritorno alle cene “dal vivo”. Esattamente come auspicato da Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe – Confcommercio, a nome del settore:
“Ci auguriamo che il Governo che si sta costituendo in questi giorni provveda nel più breve tempo possibile all’emanazione di un nuovo Dpcm per consentire di aprire a cena fino alle 22 in fascia gialla e durante le ore diurne in fascia arancione a chi ha spazi con tavoli”.
“Sarà un banco di prova importante per dimostrare da parte del nostro settore maturità e rispetto delle regole e chiediamo alle forze dell’ordine e alle amministrazioni comunali di darci una mano con i controlli in questa direzione”.
Ripartire in sicurezza: l’impegno dei ristoratori

I nuovi criteri di valutazione segnano, infatti, un cambiamento importante nell’approccio alla questione sicurezza nei pubblici esercizi. Conclude Stoppani:
“Con le corrette misure di prevenzione, sarà possibile far ripartire il servizio al tavolo a cena nelle regioni in fascia gialla e a pranzo in fascia arancione. Adesso ci aspettiamo che la novità venga recepita al più presto in un provvedimento legislativo, che elimini anche le inique restrizioni sulla vendita d’asporto che colpiscono le enoteche. Dopo un anno terribile, le imprese della somministrazione vogliono tornare a lavorare in sicurezza”.