Lo spostamento di Vinitaly 2021 vede le organizzazioni e le associazioni della filiera condividere in toto la decisione di Veronafiere. Con Alleanza delle Cooperative Italiane Agroalimentare, Assoenologi, Cia-Agricoltori Italiani, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini a supportare la scelta di una riprogrammazione del calendario a fronte dell’incertezza che ancora caratterizza la situazione in Italia.
La voce dei protagonisti della filiera

Il primo a intervenire è Luca Rigotti, coordinatore del settore vitivinicolo di Alleanza delle Cooperative Italiane – Agroalimentare, che commenta:
“Prendiamo atto della decisione di posticipare la 54esima edizione di Vinitaly al 2022. Una scelta certamente non facile ma che, alla luce dell’attuale situazione sanitaria, è in linea con quanto auspicato dall’Alleanza delle Cooperative Italiane – Agroalimentare. Accogliamo con favore, inoltre, le altre iniziative di promozione proposte da Veronafiere per i prossimi mesi: l’aspettativa è poter entrare finalmente in una fase caratterizzata da un maggiore livello di sicurezza e da minori incertezze per il comparto vitivinicolo, condizioni necessarie anche per poter rilanciare, grazie all’esperienza ed alla competenza di Veronafiere, il settore vitivinicolo a livello internazionale”.

Per il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella:
“La decisione assunta da Veronafiere di posticipare al 2022 la 54esima edizione di Vinitaly va nella direzione suggerita dalla filiera del vino, ma soprattutto tiene conto del perdurare di una situazione di grave difficoltà generata dall’emergenza pandemica, che non ha ancora trovato una risposta risolutiva nella vaccinazione. Una scelta di responsabilità che condividiamo ampiamente, così come siamo pronti a sostenere le altre iniziative, annunciate da Veronafiere e messe in calendario sia per il prossimo giugno, che per l’ottobre. È necessario da parte del mondo del vino farsi trovare pronto al giorno della ripartenza dei mercati e quindi è molto importante tenere alta l’attenzione anche con manifestazioni capaci di creare relazioni nazionali e internazionali e interesse verso il nostro settore. Ma ancora più importante sarà il sostegno che il governo italiano e l’Europa sapranno mettere in campo a favore dell’intero agroalimentare che, dopo oltre un anno di pandemia, sta accusando il peso della crisi al pari degli altri settori dell’economia nazionale”.
A fare eco le parole del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino:
“Siamo a fianco di Veronafiere per continuare a sostenere il settore, tutte le aziende e i produttori che ogni giorno contribuiscono a rendere il vino una delle eccellenze del made in Italy riconosciuta in tutto il mondo. La pandemia ancora morde e costringe a un ulteriore rinvio degli eventi in presenza, ma siamo pronti a lavorare insieme al Vinitaly per supportare, in questa fase difficile, un comparto prezioso per l’agroalimentare con una produzione del valore di circa 12 miliardi di euro e una reputazione imbattibile”.
E sulla stessa linea si pone anche Coldiretti, con il presidente Ettore Prandini:
“Lo spostamento del Vinitaly 2021 è un atto dovuto per consentire la partecipazione anche degli operatori stranieri e sostenere il successo del prodotto agroalimentare made in Italy più esportato nel mondo dove, nonostante la pandemia, il vino ha fatturato 6,3 miliardi di euro nel 2020”.
Secondo il numero uno di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti:
“La decisione di Veronafiere, benché dolorosa, va nella giusta direzione. Apprezziamo in particolare la capacità di resilienza e di proposta variegata in un momento molto difficile per il comparto vino. Confagricoltura dà pieno appoggio a Veronafiere e all’intero settore fieristico agroalimentare nazionale. Siamo convinti che occorra sostenere la validità del sistema italiano ed evitare pericolose aperture ad altre realtà internazionali. Riteniamo inoltre che la Fiera di Verona, con le sue attività e il Vinitaly, sia un validissimo strumento di promozione e di immagine per tutto il comparto vitivinicolo italiano. Auspichiamo pertanto di ripartire a pieno ritmo nel 2022, dando ampio risalto alle iniziative in programma da oggi fino alla prossima edizione del Vinitaly, insieme alle nostre imprese che fanno grande nel mondo l’Italia del vino”.
E anche il presidente di Copagri, Franco Verrascina, ribadisce:
“La scelta di Veronafiere, seppure dolorosa, conferma la serietà dell’ente fieristico e la volontà di sostenere i viticoltori al meglio in questo momento critico. Ci mettiamo a disposizione per collaborare ed essere al fianco di Veronafiere nel programmare sia la 54esima edizione di Vinitaly che per l’evento speciale di ottobre, dando un segnale al mondo vitivinicolo per la promozione e valorizzazione dei grandi vini italiani”.
Per il presidente di Federdoc, Riccardo Ricci Curbastro:
“Non posso che rimarcare il dispiacere di dover rinunciare anche quest’anno al Vinitaly, la principale manifestazione di riferimento del settore vinicolo italiano. Una manifestazione ricca di eventi, rassegne, degustazioni e workshop mirati all’incontro degli espositori con gli operatori del settore nazionali ed internazionali, che ha contribuito al successo del vino italiano nel mondo ricordando che il settore enologico è uno dei pilastri del successo del made in Italy nel mondo. Chiediamo al Governo di considerare il grande danno economico che questa decisione comporta e di prevedere aiuti concreti per mantenere alta la competitività internazionale del nostro settore fieristico”.
Ernesto Abbona, Uiv Sandro Boscaini, Federvini
Infine il volto delle associazioni del vino, con in prima fila Federvini, che con il presidente Sandro Boscaini ribadisce:
“È un grande dispiacere l’annuncio del rinvio, ma la realtà della pandemia non lascia spazio ad ipotesi alternative: abbiamo difficoltà a programmare viaggi e contatti, avremmo difficoltà nell’accogliere gli ospiti negli stand, ma il secondo rinvio amplia il vuoto che Vinitaly lascia. Abbiamo necessità di contatti internazionali, abbiamo necessità di presentare i nostri prodotti e restare in contatto con il grandissimo numero di operatori nazionali ed internazionali che affluivano a Verona. Siamo certi che l’esperienza e la professionalità di Vinitaly, con l’aiuto di Ice-Agenzia, possano essere di grandissimo aiuto per le nostre imprese, con formule e proposte da studiare rapidamente insieme”.
Mentre il presidente di Unione Italiana Vini, Ernesto Abbona, commenta:
“Comprendiamo e condividiamo le ragioni che hanno portato Veronafiere al rinvio della manifestazione di riferimento per il vino italiano. Riteniamo però che sia fondamentale in questo difficile momento tenere acceso il motore della promozione e perciò appoggiamo l’intenzione di Vinitaly di sostenere il settore anche nel corso di quest’anno attraverso l’organizzazione di eventi mirati in favore del business e dell’immagine internazionale del vino tricolore”.
Rinvio di Vinitaly 2021: parla la politica
In serata giunge anche la voce della politica, con il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio che commenta:
“Una scelta dolorosa, ma purtroppo necessaria. Speravamo tutti fino alla fine che Vinitaly 2021 si potesse fare in presenza per dare un importante segnale di fiducia al settore, attraverso il più importante evento fieristico del vino. I contratti si firmano guardandosi in faccia, e il Vinitaly serve anche a questo. Se questa decisione servirà per poter ripartire in tutta sicurezza e senza più stop il mondo del vino resisterà. Come sottosegretario al Mipaaf farò di tutto per sostenere le filiere che stanno subendo crisi generate dalla pandemia. Guardiamo con fiducia all’evento straordinario previsto ad ottobre, sperando che possa segnare una vera ripartenza per uno degli ambasciatori simbolo del made in Italy nel mondo e che ci permetterà di lasciare finalmente alle spalle le difficoltà e i sacrifici di quest’anno”.