Riservato, ma cosciente di saper il fatto suo, Sébastien Christophe è un vignaiolo autentico, uno di quelli di cui si sente parlare poco perché passa le sue giornate in vigna e in cantina. Dall’alta Borgogna, per la precisione la zona fredda di Chablis, si prepara ora ad atterrare in Italia con la una produzione di qualità riservata al mondo dell’Horeca. Merito della partnership con Wine Terroir Importazione.
Chi è Sébastien Christophe
Non ha un sito web Sébastien Christophe, né gli interessa averlo. Usa poco i social, e anche prima della pandemia mondiale non era gran frequentatore di fiere e premiazioni.
“Il mio lavoro è nei miei campi, e all’interno della mia cantina”, racconta pacatamente ai nuovi partner italiani di Wine Terroir Importazione. E poi aggiunge:
“Non ho mai spinto troppo i miei vini, nemmeno in Francia. Preferisco affidarmi alle parole dei miei clienti, di chi consiglia i vini per mestiere. A loro lascio il passaparola”.

Parla poco, invece, Sébastien Christophe. Alle chiacchiere preferisce che siano i suoi vini a raccontarsi, salvo poi lasciarsi trasportare dall’entusiasmo quando si tratta di spiegare le differenze tra un Premier Cru ed un altro. E su un dettaglio insiste più volte, con risolutezza: “I miei vini nascono per la ristorazione, per le enoteche, per gli hotel, per essere degustati e raccontati dai sommelier”. Con un amaro sorriso, infine, aggiunge: “È a questi luoghi, oggi così colpiti, che le mie bottiglie appartengono”.
Un cammino lungo 20 anni: da mezzo ettaro a una produzione stabile tra Chablis e Premier Cru

Classe 1975, Sébastien Christophe comincia la sua carriera in vigna nel 1999 dopo gli studi di enologia con una parcella di Petit Chablis. A Fey, sulla riva del fiume Serein, nasce il Domaine Christophe. Negli anni cresce il numero delle bottiglie, a mano a mano che aumentano gli ettari vitati esclusivamente a Chardonnay, il vitigno principe in questa zona della Borgogna.
Oggi Sébastien Christophe coltiva quasi 30 ettari, e il Petit Chablis, vino da cui ha cominciato la sua storia vitivinicola, continua a rappresentare un’etichetta importante. Ma è sui Premier Cru che si gioca la vera partita, dove le differenze territoriali diventano nette e la maestria chiara e precisa: si tratta dei Premier Cru Fourchaume, Mont de Milieu e Montée de Tonnerre.
Territorio, sostenibilità e rispetto della natura sempre al centro: la filosofia di Domaine Christophe

Il Domaine Christophe oggi può vantare una produzione quasi interamente certificata Hve (Haute Valuer Environnementale), una certificazione francese improntata sul rispetto dell’equilibrio naturale e della biodiversità. Fin dai suoi primi anni infatti, racconta Sébastien Christophe, la sua filosofia è stata quella di rispettare il proprio territorio e le proprie vigne, in modo che fosse la natura il primo attore della produzione del vino, e non il suo intervento umano. Un approccio di profondo rispetto, e di grande consapevolezza verso il proprio lavoro e il proprio impatto ambientale.
Wine Terroir Importazione e la nuova esclusiva con Sébastien Christophe

Lo sbarco in Italia dei vini di Sébastien Christophe è stato orchestrato da Wine Terroir Importazione, nata da un progetto del 2018 venuto ad assumere la sua forma definitiva solo nel 2020 per volere dei tre soci fondatori.
Una realtà distributiva che sviluppa una filosofia che si basa sul concetto francese di “terroir”, a significare non solo territorio ma anche cultura e fattore umano, in cui il rispetto dell’ambiente diventa centrale. All’attività di selezione e importazione diretta segue la distribuzione: solo vini esteri, perlopiù dalla Francia, in esclusiva per l’Italia e dedicati al canale Horeca.
“Siamo molto soddisfatti di aver fatto partire questa collaborazione, che si baserà su un rapporto di esclusiva e di fiducia, consci che entrambe le parti faranno il meglio per la valorizzazione di un territorio così prezioso come quello di Chablis”, sottolineano dalla giovane azienda importatrice.
“Sébastien ci ha colpito fin da subito per la sua cristallina visione del territorio di Chablis e dei suoi vini, e speriamo che il settore Horeca possa ripartire presto per poter portare le sue bellissime etichette sulle tavole di tutta Italia quest’estate”.