Si riaccendono i riflettori su Vinitaly. Se la fiera nella sua versione più classica e tradizionale ritornerà soltanto nella primavera 2022 (sviluppo della situazione pandemica permettendo, come ormai è divenuto obbligo premettere), una “Special Edition” è stata fissata in agenda per il prossimo autunno a Verona. E come si configurerà l’appuntamento che andrà in scena dal 17 al 19 ottobre è stato spiegato oggi nel corso di una conferenza stampa alla presenza dei vertici di Veronafiere e delle autorità.
Il ministro Patuanelli: “Special Edition snodo fondamentale nell’uscita da questa pandemia”
“Riaccendere il business”: questo l’obiettivo che si pone la Special Edition di Vinitaly a Verona. Una manifestazione che vedrà un forte sostegno del Governo, come ha evidenziato il ministro delle Politiche agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, intervenuto in collegamento da Roma:
“La Special Edition di Vinitaly è uno snodo fondamentale nell’uscita da questa pandemia, che ci auguriamo possa occorrere ben prima di ottobre. Il vino made in Italy e la sua promozione hanno bisogno di eventi in presenza, quel che il Covid-19 ha interrotto. E anche il settore fieristico ha la necessità di riprendere il proprio lavoro”.
Il numero uno del Mipaaf guarda al futuro laddove interrogato sui concreti supporti che intende fornire a un settore di punta per l’economia italiana:
“Non soltanto parlando di vino, ma per quel che riguarda più in generale il tema dell’agroalimentare, è necessario oggi programmare la ripartenza, iniziando dal settore turistico. Dobbiamo alzare lo sguardo e fissare un orizzonte, non volgerci più indietro a quel che è stato. E anche in ambito Ue, l’Italia sta lavorando in convergenza con la Spagna per fare recepire il messaggio dell’esigenza di sostenere un comparto strategico come quello vitivinicolo, fortemente danneggiato dalle chiusure dell’Horeca nel 2020 e dalle dinamiche della pandemia”.

A livello nazionale, poi, Patuanelli ha spiegato quella che è la priorità del suo mandato:
“Il tema dell’innovazione, a partire dall’accesso al 4.0 che prima era precluso al mondo agroalimentare, ma oggi realmente decisivo se si guarda al futuro del comparto. Serve aprirsi a uno sviluppo sostenibile e creare valore aggiunto da ripartire con equità all’interno della filiera. E stiamo lavorando proprio per far comprendere sempre più ai produttori le potenzialità delle nuove tecnologie”.
Il ministro ha chiuso il collegamento ribadendo la sua presenza all’appuntamento veronese del prossimo ottobre e svelando anche i suoi “gusti” in tema di vino:
“A me piace il Traminer, ma ancor di più la possibilità che offre il mondo del vino italiano di andare ogni giorno alla scoperta di una nuova varietà”.
Veronafiere e l’importanza di riprendere a programmare eventi in presenza

Conclusa la parentesi più squisitamente “istituzionale”, spazio alla Special Edition che verrà. Con Maurizio Danese, presidente di Veronafiere, a porre l’accento sull’impegno profuso in questi ultimi mesi dalla Spa scaligera nel mantenere viva a livello internazionale l’attenzione sulla promozione del vino italiano attraverso gli eventi Vinitaly sviluppati tra Cina e Russia.
Il numero uno della fiera veronese ha sottolineato:
“C’è la necessità di riprendere a programmare e dare vita a eventi in presenza. E le aziende in questi mesi ci hanno ribadito la centralità che rivestiranno anche in futuro a livello di promozione del prodotto”.
“In un sondaggio realizzato tra dicembre e gennaio scorsi, oltre il 30% del campione di operatori nazionali ed esteri di Vinitaly ha evidenziato che partecipare alle fiere sarà ancora più importante che in passato, mentre più del 60% ritiene che il modello sarà ugualmente rilevante”.
E se i numeri del vino italiano parlano di un valore alla produzione di circa 12 miliardi e un export che nel 2020 si è fermato a 6,3 miliardi di euro, in flessione del 2,3% rispetto all’anno precedente, molto peggio è andato al settore fieristico, come ha ribadito ancora Danese:
“Il comparto fieristico ha perso l’80% del fatturato lo scorso anno, con impatti importanti sui bilanci dei grandi player di comparto”.
“La mancanza delle fiere, però, ha ridato loro anche il giusto valore: quando una cosa viene meno, infatti, se ne avverte di più la necessità. Nel futuro mi immagino manifestazioni ancor più tecnologiche”.
Ed è proprio sulla nuova organizzazione degli eventi di domani che ha posto l’accento Veronafiere nella presentazione del format “speciale” del prossimo autunno.
Come sarà la Special Edition di Vinitaly a ottobre: i quattro pilastri
La Special Edition di Vinitaly poggerà su quattro pilastri: sicurezza, B2B, internazionalità, networking.
Prima di tutto, la manifestazione si svolgerà in presenza nel quartiere fieristico di Veronafiere: uno spazio delimitato, controllato e sicuro grazie al protocollo safetybusiness di prevenzione validato dal Comitato Tecnico Scientifico e da Aefi, associazione di riferimento delle fiere italiane. L’obiettivo è quello di occupare sotto il profilo espositivo tra i 30 e i 35mila mq sui 150mila mq disponibili.

La kermesse punterà a far “riscoprire l’importanza delle relazioni umane nel business”. E anche in questa direzione, Veronafiere ha pensato di creare una sinergia con ArtVerona, rassegna sull’arte contemporanea in scena fino al 17 ottobre, per accostare le gallerie e i collezionisti d’arte al mondo del vino, ad essi affini e convergenti.
Altro punto fermo della Special Edition di Vinitaly, la caratterizzazione esclusivamente professionale dell’evento, con ingresso riservato agli operatori del comparto. E se il focus si dirigerà in primis sul mercato italiano, altrettanto importante sarà l’impegno sviluppato in tema di incoming dei buyer dall’estero, con la collaborazione di Ice.
I servizi alle aziende per una Special Edition “chiavi in mano” e “smart”
Sotto il profilo organizzativo, ci si dirigerà verso degustazioni fisiche a distanza, soprattutto per quei mercati che ancora non saranno raggiungibili, ma si darà anche rilievo a matching mirati e a un servizio taste&buy.
Come saranno suddivisi gli spazi lo ha spiegato Giovanni Mantovani, Ceo di Veronafiere:
“Sarà un Vinitaly totalmente preallestito, guardando però anche all’estetica della proposta. Questa scelta è legata alla volontà di garantire la massima sicurezza e offrire un evento smart in ogni suo dettaglio”.
Per le aziende, dunque, sono previste in fiera aree “chiavi in mano” comprensive di servizi. Moduli di dimensioni standard che potranno essere accorpati in base alle esigenze di spazio dei singoli espositori. Ma a essere offerta, oltre il classico stand in fiera, è anche la visibilità sulla vetrina virtuale di Vinitaly Plus, che allarga con una piattaforma di networking le possibilità di connessioni con gli operatori professionali. “Questo è qualcosa che troveremo sempre più all’interno delle manifestazioni internazionali”, ha ribadito Mantovani. “E il nostro traguardo è quello di creare una community che possa operare e interagire tutto l’anno, anche al di fuori del tempo del singolo evento”.

Appuntamento con gli “Stati Generali del vino 2021” a wine2wine Business Forum
La Special Edition di Vinitaly vedrà andare in scena in concomitanza anche l’appuntamento con wine2wine Business Forum, in agenda il 18 e 19 ottobre. Un evento dentro l’evento, perché ad aprire i lavori saranno gli “Stati Generali del vino 2021”: un convegno con la partecipazione di 50 top manager del settore, le istituzioni e i rappresentanti dell’Unione Europea che si confronteranno sullo scenario attuale e sulle prospettive future.
“Miriamo a riportare Vinitaly al centro della promozione internazionale del vino”, ha evidenziato il Ceo di Veronafiere.
“Obiettivo della Special Edition sarà rilanciare la ripresa e le relazioni commerciali, dove la presenza gioca un ruolo decisivo. Ma partiremo ben prima, con il test di OperaWine in giugno per dare un primo segnale, coinvolgendo in collaborazione con Wine Spectator le 200 aziende top dei primi 10 anni dell’evento”.
E sempre più l’orizzonte di Veronafiere punta a essere l’internazionalizzazione, come ha sottolineato ancora Mantovani sull’attuale procedere:
“Siamo già operativi a livello internazionale con le diverse tappe del Vinitaly nel mondo. E a giugno debutterà Wine to Asia, la prima fiera di un operatore italiano in Cina, con la presenza non soltanto dei brand italiani, ma anche dei grandi produttori mondiali”.
Da dove arriveranno i buyer?

E in merito alla presenza di buyer – “significativa” e “dai principali mercati”, così è stata annunciata – Carlo Ferro, presidente Ice-Agenzia, ha precisato nel suo intervento in collegamento:
“L’incoming sarà guidato dalle norme sanitarie e dalla possibilità di partecipare da parte degli operatori. Sicuramente, Canada e Usa, dove le aziende italiane stanno performando molto bene anche sul fronte dell’e-commerce, rappresenteranno un importante focus su cui ci muoveremo”.
Ma più in generale, Ice-Agenzia e il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale stanno lavorando per permettere, attraverso corridoi verdi sanitari, l’arrivo di operatori da nazioni target, con in prima fila gli Stati Uniti, come detto, e la Cina.
La partita è ufficialmente aperta. E l’augurio di tutto il settore, dopo il forzato rinvio di giugno, è che si possa finalmente tornare a brindare “dal vivo”, a fronte della più classica tra le conclusioni al grido di: “buona la seconda”.