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Riaperture: la politica non rinunci a offrire una prospettiva

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Riaperture, promesse, prospettive. Se l’Italia si appresta a passare una seconda Pasqua in lockdown, al momento rimane ancora incerto il quadro che si delinea all’orizzonte. Non è dato, infatti, capire quale sia il traguardo cui la politica mira per dare il via libera alla ripresa di molte attività, in primis quelle che fanno parte dell’ampio mondo dei pubblici esercizi. A tal proposito, davanti alle recenti dichiarazioni di diversi esponenti del panorama politico che hanno posto l’accento sulla necessità di non derogare dalla “linea dura” per contrastare la pandemia, prorogando il più possibile le restrizioni legate alla zona rossa, il sottosegretario all’Agricoltura Gian Marco Centinaio ha voluto mandare un segnale di “apertura” e soprattutto “speranza” (non nel senso del ministro) a imprenditori e lavoratori toccati dalle chiusure.

“Sulla ripartenza la politica non deve rinunciare a dare delle indicazioni”

Politica: il sottosegretario Centinaio
Gian Marco Centinaio

“Con tutte le precauzioni necessarie, l’Italia deve al più presto riaprire per ripartire. Ma per farlo deve poter contare sulla disponibilità dei vaccini”.

Tenere chiuse a oltranza tante attività non risolve la situazione, la congela soltanto, allungando l’apnea in cui sono costrette da mesi le aziende e le famiglie italiane“. Così il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio.

“Certo, possiamo riaprire se ci sono le condizioni per farlo in sicurezza, ma in questa fase la politica non deve rinunciare a dare delle indicazioni, come si fa in democrazia. È sotto gli occhi di tutti come certi settori produttivi siano in sofferenza, basti pensare al turismo o l’Horeca. Due settori fra i più colpiti ma anche con il Pil più alto e su cui l’Italia conta per la ripartenza”. 

“Israele ha diminuito le risorse destinate a uso militare per poter acquistare i vaccini e rilanciare la propria economia. Guadagnando terreno rispetto al resto del mondo. Se l’Italia non riuscirà a garantire alle regioni e ai cittadini le dosi vaccinali previste e promesse, partirà in ritardo. E non possiamo permettercelo”.

Parole di buon senso, che arrivano da uno degli esponenti del nuovo esecutivo che più si sta mettendo in luce per concretezza e fatti. L’auspicio, ora, è che siano accolte in seno al Governo con interventi rapidi ed efficaci.

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