Il mondo del vino italiano ha il suo interlocutore al ministero delle Politiche Agricole e si tratta del sottosegretario Gian Marco Centinaio. È lo stesso senatore leghista a confermarci il conferimento dell’incarico da parte del ministro Stefano Patuanelli. Per Centinaio, che vanta nel recente passato un’esperienza al vertice del ministero del Mipaaf, dal giugno 2018 al settembre 2019, il compito di rilanciare uno dei settori più strategici dell’agroalimentare made in Italy.
La partita delle deleghe: il ministro Patuanelli enti vigilati e Pac

L’ora delle deleghe è scattata a ridosso della Pasqua. Con l’agenzia stampa Agricolae che aveva anticipato già venerdì scorso indiscrezioni di corridoio che davano come ormai definite e assegnate le competenze a Gian Marco Centinaio e all’altro sottosegretario, il forzista Francesco Battistoni. E così il ministro Stefano Patuanelli ha deciso di tenere per sé le competenze su enti vigilati, tra cui Agea, la partita della Pac, ma soprattutto il controllo sui comparti della zootecnia e del lattiero caseario. In sintesi, lavorerà su “politica” e “portafoglio”.
Il vino, invece, è finito nelle mani di Centinaio, insieme alla supervisione sul mondo dei cereali e sul tabacco. E poi, per il sottosegretario leghista, anche: consorzi di tutela (soggetti a riforma proprio in questo frangente), l’internazionalizzazione dell’agroalimentare, i distretti del cibo e le deleghe su agriturismi e rapporti con l’Unesco. In sintesi: tanti dei cavalli di battaglia di Centinaio anche durante la sua esperienza da ministro.
Gian Marco Centinaio Francesco Battistoni
All’altro braccio destro del ministro Patuanelli, il senatore Francesco Battistoni, sono invece andate le deleghe su pesca, settore ittico e ippica.
Vino e internazionalizzazione del made in Italy agroalimentare: il pensiero di Centinaio

Nella recente intervista rilasciata a WineCouture, il senatore Centinaio così si era espresso in merito alla centralità che, a suo avviso, il vino dovrebbe avere nelle politiche di promozione dell’agroalimentare italiano:
“Serve mettersi attorno a un tavolo dove far sedere chi ha la responsabilità per il mondo del vino dei fondi Ocm, poi Ice-Agenzia con le sue risorse che spesso non sono sfruttate appieno, infine l’ambito del turismo con Enit. Da lì indicare con chiarezza chi è l’ambasciatore dell’agroalimentare italiano: il vino. E questo lo dico non per sminuire le altre eccellenze, ma perché è un dato di fatto in termini di risonanza mondiale. Detto questo, il vino è prodotto e territorio. E allora: Ice-Agenzia valorizza il prodotto, Enit il territorio. Si fanno convergere sui progetti le risorse, le competenze e i fondi. E tutti insieme si va a fare promozione: dei territori e dei prodotti. Esattamente come fa la Francia”.