La scelta “internazionale” di Cantine Tinazzi. E l’Amarone parte alla conquista dei palati più giovani. A tu per tu con Gian Andrea Tinazzi, titolare della realtà vitivinicola di Lazise.
Dal Garda a Verona, quella della famiglia Tinazzi è una proposta enologica capace di spaziare. Portando un tocco internazionale al cuore della Valpolicella. Come dimostra una proposta che, anche quando si parla di Amarone, si segmenta su più livelli e profili gustativi, andando a intercettare le richieste di un mercato che oggi non ha confini e che allarga ogni giorno di più i propri orizzonti. Da Gian Andrea Tinazzi, titolare della realtà vitivinicola di Lazise, ci siamo fatti raccontare l’Amarone secondo Cantine Tinazzi.

Quando si parla di Amarone, come si segmenta la vostra proposta e quale ne è il simbolo?

In tema di Amarone, la nostra proposta si profila su più livelli, a seconda del mercato di destinazione – Italia o estero – e anche dei diversi canali di distribuzione: Gdo, Online o Horeca. Uno dei nostri prodotti bandiera è indubbiamente l’Amarone della Valpolicella Docg La Bastìa, etichetta della linea Ca’de’Rocchi. Ma poi l’offerta della nostra azienda include anche un Amarone Classico, una sorta di edizione limitata di cui produciamo un certo numero di bottiglie numerate, oltre che l’Amarone della Valpolicella Docg Classico Marziale, proveniente da Poderi Campopian, la nostra tenuta nella frazione di Cavalo a Sant’Ambrogio di Valpolicella (Verona), al cuore della zona Classica.
Come descriverebbe lo stile del vostro flagship?
L’Amarone La Bastìa è specchio di una linea, Ca’de’Rocchi, caratterizzata da profumi e sapori morbidi, con vini rossi dall’elevata concentrazione di frutta rossa come ciliegia e marasca. È un Amarone che è stato definito “internazionale” e che mira, in particolare, a conquistare i palati più giovani.
Quale il riscontro registrato con le ultime due acclamate annate 2015 e 2016?

La 2015 è stata davvero un’ottima annata. L’Amarone che ne è nato si è rivelato molto piacevole al gusto, con una forte concentrazione di frutta rossa e note di cioccolato, integrati con l’armonico uso delle botti di rovere francese e americano. Dal lungo finale, con le sue caratteristiche il millesimo 2015 risulta maggiormente “autoctono” e rappresentativo del territorio. Dalle annate più recenti, ovvero la 2016 e la 2017, abbiamo cercato maggiormente di perseguire la filosofia della linea Ca’de’Rocchi, prediligendo la concentrazione di frutta rossa rispetto agli aromi terziari e intraprendendo una strada più “internazionale”. E così, l’annata 2016 ha dato vita ad un Amarone caratterizzato da un’esplosione di frutta rossa e con note conferite dal legno leggermente più morbide. E anche questo millesimo, nonostante le maggiori avversità climatiche rispetto al 2015, si è rivelata interessante e con uno standard qualitativo alto.
Con che annata siete in uscita nel 2021 e quale il “primo giudizio” del produttore in merito?

Introduciamo la 2017. È un’ottima annata, che assomiglia molto al livello qualitativo della 2015. Il risultato è un Amarone dal colore rosso e intenso, con sfumature granate con l’invecchiamento; complesso al naso, con note di frutta a bacca rossa come prugna e ciliegia e lievi note speziate e balsamiche. Al palato si presenta ampio e armonico, di notevole struttura ed equilibrio. Partendo da uno standard qualitativo elevato, con l’annata 2017 ancora una volta abbiamo puntato maggiormente sull’internazionalità del prodotto, con lo scopo di veicolare la nostra passione in tutto il mondo per questo prodotto di eccellenza, vero simbolo d’italianità.
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