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Vino Nobile di Montepulciano: la nuova tipologia “Pieve” attesa per il 2024

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Il futuro del Vino Nobile di Montepulciano sta nella sua storia. Parte da questo presupposto il grande lavoro cui ha dato forma il Consorzio che tutela questa eccellenza del vino toscano per riappropriarsi delle origini della viticoltura nel borgo della prima Docg d’Italia e, insieme, ricercare la chiave su cui lavorare per il domani della Denominazione. Un percorso che ha portato alla nascita di una nuova tipologia con la menzione “Pieve”.

Un cammino condiviso

L’idea di far nascere il Vino Nobile di Montepulciano menzione “Pieve” (attualmente il disciplinare prevede Vino Nobile di Montepulciano e Vino Nobile di Montepulciano Riserva) passa da un percorso metodologico che ha visto il consenso e la partecipazione di tutte le aziende produttrici. 

La nascita della tipologia "Pieve" è stata votata all'unanimità dopo un approfondito studio che ha visto protagonisti i produttori stessi del Vino Nobile di Montepulciano
La nascita della tipologia “Pieve” è stata votata all’unanimità dopo un approfondito studio che ha visto protagonisti i produttori stessi del Vino Nobile di Montepulciano

Uno studio effettuato all’interno della Denominazione stessa, che grazie a momenti di incontro, confronto e di analisi collettiva, ha portato a una “visione” univoca di Vino Nobile di Montepulciano, supportata anche dalla ricerca degli esperti.

Da una parte l’analisi geologica e pedologica, tema che il Consorzio, tra i primi in Italia a “zonare” il territorio di produzione e successivamente a riportarlo in una mappa realizzata da Enogea, ha a cuore dagli anni ’90. Dall’altra, l’approfondimento in biblioteche e archivi storici, fino ad arrivare al Catasto Leopoldino del 1800.

Per un percorso nato all’interno del CdA del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e che, dopo un anno di confronto con la base sociale, ha trovato approvazione all’unanimità nel corso dell’assemblea del 31 marzo scorso.

“Un risultato importante che è partito da un’analisi critica della nostra Denominazione fatta insieme a tutti i veri protagonisti, i produttori stessi”, sottolinea Andrea Rossi, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano. 

“Ed il risultato a cui siamo arrivati è l’introduzione di una terza tipologia di Vino Nobile di Montepulciano che metterà insieme nella stessa bottiglia passato, presente e futuro del nostro vino”.

Il disciplinare si amplia: prima annata per la tipologia “Pieve” nel 2024

La volontà di ampliare il disciplinare di produzione, come detto unanimemente da parte dei produttori, ha portato all’individuazione dei caratteri chiave della nuova tipologia “Pieve” del Vino Nobile di Montepulciano: sarà caratterizzata non solo nel nome (sarà infatti riportato il territorio di produzione), ma anche nelle sue peculiarità che daranno vita a un vino capace di legare il passato dell’enologia locale con il presente e il futuro, guardando al consumo internazionale. 

Il Vino Nobile di Montepulciano nella nuova tipologia “Pieve” dovrebbe arrivare in commercio con la prima annata nel 2024
La nuova tipologia “Pieve” dovrebbe arrivare in commercio con la prima annata nel 2024

Si conformerà come vino che avrà come elemento fondante il territorio (appunto con le sottozone, Unità geografiche aggiuntive), nonché l’uvaggio legato al Sangiovese e ai soli vitigni autoctoni complementari ammessi dal disciplinare, con uve esclusivamente prodotte dall’azienda imbottigliatrice. 

Altra novità è che verrà istituita una commissione interna al Consorzio composta da enologi e tecnici la quale avrà il compito di valutare, prima dei passaggi previsti dalla normativa, che le caratteristiche corrispondano al disciplinare stesso. Ora nell’iter per la nascita della tipologia “Pieve”, da completare è la richiesta alla Regione Toscana la quale, una volta approvato il testo, la invierà al Mipaaf per i controlli della commissione preposta. Vista la possibilità di rendere retroattivo alla vendemmia 2020 il disciplinare, considerati i tempi di affinamento che sono di 36 mesi, la messa in commercio della prima annata è attesa per il 2024.

12 Unità geografiche aggiuntive per il Vino Nobile di Montepulciano

Quante zone potranno fregiarsi del nuovo appellativo per la tipologia lo identifica lo studio storico della geologia e della geografia del territorio, che ha portato all’individuazione di 12 zone, definite nel disciplinare di produzione Unità geografiche aggiuntive e che saranno anteposte con la menzione “Pieve” in etichetta.

Questo aspetto rappresenta l’identità del Vino Nobile di Montepulciano, con lo sguardo che si rivolge al passato: la scelta si è indirizzata sull’utilizzo di toponimi territoriali riferibili a quelli delle antiche Pievi in cui era suddiviso il territorio già dall’epoca tardo romana e longobarda. In particolare, la volontà del Consorzio è di ribadire e codificare una realtà fisica con antica radice storica, che ha caratterizzato il territorio poliziano fino all’epoca moderna e che trova la sua eco anche nel catasto Leopoldino dei primi decenni del XIX secolo, che suddivideva il territorio in sottozone definite con il toponimo. “Abbiamo pensato di anteporre il nome della Pieve alla sottozona guardando a 500 anni di storia di Montepulciano”, sottolinea Andrea Rossi. Per un vero ritorno al futuro per il Vino Nobile di Montepulciano.

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