Buona la prima. Esordio a stelle e strisce soddisfacente per i vini della Maremma Toscana. O meglio, per una quarantina di etichette prodotte da una delegazione di aziende del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana. Infatti, oltre 200 operatori e i giornalisti – tra Miami, Houston, New York e Chicago – hanno potuto avvicinarsi alla denominazione attraverso un’apprezzata degustazione. Sotto i riflettori, le proposta firmate da svariate cantine: da Argentaia a I Cavallini, da Le Sode di Sant’Angelo a Tenuta Casteani solo per citarne alcune.
Vini della Maremma, l’impegno del Consorzio
“Anche se abbiamo potuto partecipare solo virtualmente agli eventi negli Stati Uniti, è stato importante vedere con quanta curiosità ed interesse gli operatori del settore si siano approcciati ai vini della Maremma e al territorio da cui provengono”. Parole e musica sono di Francesco Mazzei, presidente del Consorzio che ha guidato gli ospiti durante le degustazioni presentate da professionisti molto affermati, come Laura De Pasquale, Jeremy Parzen, Shawn Dore e Regina Rousseau. “È stata una scommessa vinta quella di voler ripartire in questo complicato 2021 da un Paese dove abbiamo ancora molto da fare e siamo solo all’inizio. La volontà è di aumentare la notorietà dei nostri vini e migliorarne il posizionamento, e l’entusiasmo da parte del pubblico coinvolto in queste quattro tappe, sommelier, ristoratori, importatori, buyer e giornalisti, ci fa intendere di aver intrapreso una giusta strada, su un mercato in crescita continua”.
Una formula azzeccata
La formula degli eventi – organizzati in collaborazione con International Event & Exhibition Management – ha previsto una masterclass dedicata ad uno dei focus della denominazione e un banco d’assaggio con circa 40 etichette. “Sono piaciuti molto gli approfondimenti sui bianchi, rossi/rosati autoctoni e anche sui rossi, ianchi internazionali e sui rossi ottenuti da blend”, ha precisato il direttore del Consorzio Luca Pollini. “Il pubblico è rimasto colpito dalla varietà della proposta enologica che resta sicuramente un plus della denominazione. Abbiamo presentato un ventaglio di tipologie diverse di vini, che anche quando hanno la stessa base ampelografica si propongono con espressioni molto differenti tra loro, grazie alla variabilità delle condizioni pedoclimatiche della zona di produzione. Questo è ciò che rende unica la Maremma e che affascina chi la scopre, riuscendo ad abbracciare un pubblico molto ampio di estimatori”.