Il 2020 dei brand del vino mondiale raccontato da una classifica. O sarebbe meglio dire, da un calcolo di valori che indicano il percepito dei marchi da parte dei consumatori in 25 mercati chiave. Un indice, il Wine Intelligence Global Wine Brand Power Index 2021 per la precisione, che evidenzia quanto sul palcoscenico internazionale la strada da percorrere sia ancora molta per i protagonisti del vino italiano.
Global Wine Brand Power Index 2021: l’australiano Yellow Tail in cima alla classifica

La graduatoria parla chiaro e non offre scusanti di sorta: nella top 15 dei brand del vino mondiale, l’Italia non c’è. D’altronde non c’è troppo da stupirsi. Perché le realtà che guidano il Global Wine Brand Power Index 2021 sono dei veri e propri giganti (per dimensioni) contro cui è difficile competere. Ed è così che sul podio si vanno a posizionare il brand australiano Yellow Tail, il cileno Casillero del Diablo e l’altro “figlio” della terra dei canguri come Jacob’s Creek.
Neanche il Covid-19, infatti, ha scalfito il posizionamento dei tre marchi, che hanno preceduto in classifica, stilata sulla base di preferenze e feedback offerti da oltre 25mila consumatori di vino in 25 mercati di tutto il mondo, le icone statunitensi Gallo e Barefoot.
Chi sale e chi scende tra i “magnifici 15” del vino mondiale
Ma se Yellow Tail e Casillero del Diablo hanno saputo conservare anche quest’anno la cima della graduatoria Wine Intelligence, nondimeno entrambi i marchi hanno mostrato punteggi dell’indice più bassi nel 2021 rispetto al 2020. I movimenti in graduatoria, rispetto a 12 mesi fa, hanno riguardato il brand australiano Jacob’s Creek, che ha spodestato dal podio Gallo, ma anche il cileno Santa Carolina, salito di tre posizioni e che per la prima volta fa il suo ingresso in Top 10. Ma ottima anche la performance di Torres, che compie un balzo in avanti di cinque posizioni fino alla decima piazza rispetto alla classifica 2020, e Campo Viejo, che fa il suo esordio tra i “magnifici 15”.

E l’Italia? Tutti i brand in classifica dalla Germania al Messico, passando per Svezia e Russia
I protagonisti del vino del Bel Paese si difendono sui singoli contesti di mercato, ma globalmente pagano lo scotto di dimensioni neanche lontanamente comparabili con i primi della classe, sotto il profilo di diffusione e notorietà di brand.
Ecco, allora, l’icona toscana Antinori che si posiziona in 11esima posizione in Germania, mentre Masi, la cantina di Mister Amarone, Sandro Boscaini, è in 12esima piazza in Canada e in sesta in Svezia. In quest’ultima Top 10 anche Tommasi Family Estates, altro simbolo della Valpolicella, ma che vanta un pregiato mosaico di cantine in tutta Italia: si aggiudica l’ottavo posto in graduatoria a Stoccolma e dintorni.
E ancora, Riunite & Civ, il capofila del vino tricolore per dimensioni e fatturato, è il sesto brand in Messico, mentre un’altra realtà italiana di spicco come Canti, marchio della piemontese Fratelli Martini Secondo Luigi, si colloca al vertice in Russia.
La famiglia Antinori Federico Girotto e Sandro Boscaini di Masi Agricola La famiglia Tommasi
La partita “tricolore”: Ferrari il marchio numero uno in Italia

A fronte della proibitiva partita a livello globale, non rimane che gettare uno sguardo sul mercato di “casa”. E in Italia, oggi il brand numero uno si conferma Ferrari. I TrentoDoc della famiglia Lunelli distanziano un altro protagonista delle bollicine tricolori: Berlucchi. Per chiudere il podio, rotta in direzione Sud con le iconiche etichette Donnafugata.
E poi: la top 5 si completa con la piemontese Fontanafredda e con Mionetto, storico nome delle terre del Prosecco. Mentre gli altri cinque brand che compongono (in rigoroso ordine di arrivo) i “fantastici 10” del vino italiano sono: il marchio campano Feudi di San Gregorio, la cantina bresciana Ca’ del Bosco, la toscana Antinori a pari merito con un altro simbolo del Prosecco come Valdo Spumanti, e infine Tenuta San Guido Sassicaia. A chiudere la Top 15: la siciliana Duca di Salaparuta, la sarda Sella & Mosca, la piemontese Marchesi di Barolo, l’altoatesina Cantina Produttori San Michele Appiano e un’altra realtà isolana come Argiolas.
