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Piccini 1882, ricavi in crescita a 68 milioni di euro

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Chiusura di bilancio 2020 positiva per Piccini 1882 che guarda con fiducia rinnovata alla seconda parte del anno corrente, che si è aperto anche con interessanti novità di prodotto come il Costa Toscana Rosato. L’azienda vitivinicola guidata dall’amministratore delegato Mario Piccini ha chiuso lo scorso esercizio con oltre 18 milioni di bottiglie prodotte e ricavi che superano i 68 milioni di euro, in crescita del 7% rispetto ai 63,5 milioni del 2019. Di questi, quasi 44 milioni rappresentano il valore dell’export, pari a circa il 65% del fatturato complessivo. 

Piccini 1882: la nuova strategia

I risultati conseguiti certificano il valore del processo di riposizionamento strategico dell’azienda, avviato nel 2020 dalla famiglia Piccini e culminato all’inizio di questo 2021 con il rebranding del Gruppo, finalizzato alla creazione di un’organizzazione ancor più moderna, efficiente e funzionale. “Abbiamo cercato di rispondere alla crisi economica con idee e investimenti, la vera chiave per superare le difficoltà”, spiega l’amministratore delegato Mario Piccini.

“L’esercizio 2020 non può che essere condizionato dalla pandemia, che ha messo in discussione molte delle attività che avevamo previsto. Non siamo però stati fermi, tutt’altro: siamo corsi ai ripari investendo sui prodotti, pianificando nuove strategie per i nostri mercati di riferimento e puntando sull’e-commerce per conquistare un sempre più ampio pubblico di winelover con vini di qualità”. 

Mario Piccini, amministratore delegato di Piccini 1882
Mario Piccini, amministratore delegato di Piccini 1882

Investimenti e acquisizioni

Piccini 1882 ha saputo rispondere alla crisi economica mondiale promuovendo un piano di investimenti pluriennale pari oltre 20 milioni di euro

Nel biennio 2018-19 l’azienda ha stanziato 18 milioni per portare a compimento l’acquisizione di Agricoltori del Chianti Geografico e per l’inaugurazione del nuovo stabilimento produttivo da oltre 17mila metri quadrati a Casole D’Elsa, mentre nel 2020 altri 2,5 milioni sono serviti per completare i lavori di ristrutturazione e rinnovamento degli stabilimenti di San Gimignano, per il Geografico, e della sede storica di Castellina in Chianti.

Piccini 1882: il valore della filiera e l’e-commerce

L’azienda è impegnata a promuovere e sostenere il coinvolgimento di tutti gli stakeholder che concorrono alla sostenibilità del settore enologico. Il valore della filiera inteso come bene da tutelare e supportare. “Crediamo molto nella filiera”, conclude Mario Piccini. “Vogliamo aiutare tutti gli attori coinvolti nella produzione, distribuzione e vendita del vino affinché contribuire ciascuno al successo di tutti. L’Italia ha bisogno di progetti industriali, dietro cui però ci devono essere progetti di filiera. Una sola azienda non potrà mai crescere se il territorio in cui opera e gli stakeholder con cui dialoga non ne sposano la vision”.

Altro fattore importante è stato dell’e-commerce. Il canale online è cresciuto del 300% sull’anno precedente, con un forte impulso alla vendita di vini di alta qualità.

Al tempo stesso si è registrata una crescita trasversale sulle principali denominazioni toscane di Piccini 1882. Le vendite di alcuni dei vini rossi più rappresentativi e apprezzati sono aumentate mediamente del 14%. Tra questi, Chianti Classico Docg, Chianti Docg e il Brunello di Montalcino Docg nelle versioni annata e Riserva.

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