Mgm festeggia tre decenni di rivoluzione (1991-2021) nel mondo del vino italiano vissuti da protagonista. L’azienda fondata a Forlì da Alfeo Martini, Roger Gabb e Christoph Mack si appresta a celebrare i successi il traguardo dei 30 anni di attività, con l’ultima di una serie di “svolte”, vissute nel corso della propria storia, che la porterà a costruire, insieme al fondo Clessidra, il primo gruppo privato vitivinicolo italiano.
Mgm, la scelta dell’Italia
È il 1991 quando Alfeo Martini e due suoi partner internazionali fondano Mgm a Forlì, con un obiettivo: produrre in Italia vini che, partendo da grandi vitigni autoctoni del nostro Paese, fossero in grado di interpretare il gusto del consumatore internazionale, all’epoca rivolto ai prodotti provenienti soprattutto dal Sudafrica, dall’Australia e dal Sudamerica. Un approccio rivoluzionario per quei tempi, che partiva dal mercato, dall’analisi delle richieste del consumatore, per tornare in vigna a “progettare” vini in grado di rispondere a quei gusti. Una filosofia “kotleriana” che rispettando territori e vitigni puntava a rivederne l’impianto produttivo – in vigna e in cantina – al fine di reinterpretare grandi vitigni autoctoni italiani, a quei tempi destinati prevalentemente ad essere vini da taglio, e lanciarli sulla scena internazionale.

Il percorso produttivo
Tale scelta pionieristica a distanza di trent’anni ha portato l’azienda a diventare il core industriale e innovativo della holding vinicola di Mondodelvino, insieme alle quattro tenute Cuvage e Ricossa in Piemonte, Poderi dal Nespoli in Romagna e Barone Montalto in Sicilia. E che ha rivoluzionato la storia e il destino di tre grandi vitigni locali come il Primitivo, il Nero d’Avola e il Barbera, trasformandoli in vini dal gusto internazionale, pur conservando particolare attenzione al territorio e permettendo di trasmettere al consumatore finale l’autentica qualità di etichette che esprimono tradizione, terroir e specifici metodi di produzione.
Lo sbarco in Piemonte
Nel 2000 Mgm arriva in Piemonte, a Priocca, dove stabilisce il primo impianto di vinificazione di proprietà, passando quindi dalla sola commercializzazione alla produzione industriale di alto profilo e conseguendo l’autonomia nella seconda fase di produzione, quella in cantina. A questa segue, nel 2010, l’acquisizione di Poderi dal Nespoli, che permette di entrare nella produzione viticola diretta, gestendo direttamente i vigneti e portando ad esprimere al massimo il potenziale di un vitigno come il Sangiovese in Romagna.
Mgm, il team di enologi
Parte fondamentale del progetto dell’azienda è da sempre il coinvolgimento di un team di enologi internazionali e del territorio, integrando così il consolidato valore dei tecnici italiani con le competenze e le risorse provenienti da tutto il mondo. Alla base di tutta la produzione ci sono il lavoro in filiera e la spinta all’innovazione sia in vigna che in cantina, con la costruzione di una verticalità produttiva basata sull’adesione ad uno stesso modello da parte di tutti. Continua la ricerca rivolta alla crescita qualitativa dei propri vini, anche grazie all’impegno che Mgm ha rivolto alla sicurezza e alla sostenibilità ambientale e sociale dei processi produttivi con il conseguimento di numerose certificazioni di qualità ed etiche.