Bentu Luna dà vita a Mari, il Mandrolisai Doc prodotto da vecchie vigne di età tra i 35 e i 70 anni, che celebra il 40esimo anniversario della Denominazione. Una nuova scommessa firmata dalla famiglia Moratti che ribadisce la sua volontà di scommettere sulle potenzialità del vino di Sardegna.
La sommelier del Forte Village testimonial del lancio dell’ultimo nato in Bentu Luna
Bentu Luna, l’azienda di Gabriele Moratti con sedi a Neoneli (Oristano) e a Meana (Nuoro), si distingue sul panorama nazionale in quanto basa la propria produzione esclusivamente su vecchi vigneti, che vanno da un minimo di 35 fino ai 115 anni di età.
La tenuta si è affidata oggi al giudizio e alla professionalità di Sofia Carta, sommelier del Forte Village di Santa Margherita di Pula (Cagliari), per raccontare al meglio il suo vino e la Doc Mandrolisai. Un giudizio che conta. Carta, infatti, è responsabile della cantina all’interno del miglior Resort al mondo, che da oltre 20 anni si aggiudica i World Travel Awards, e su Sky è il volto enologico della Sardegna.

Sofia Carta racconta il nuovo Mandrolisai Doc della famiglia Moratti
Con queste parole Sofia Carta racconta il nuovo nato in casa Bentu Luna:
“Mari si presenta luminoso, un rubino deciso nella trama e porpora nelle estremità. Il giro di calice è ricco e lascia presagire una beva non casuale”.
“Del resto, la lavorazione attenta, sia in vigna sia in cantina, è scritta nel suo meraviglioso vestito. L’archetto stretto e lento racconta di un terroir unico in Sardegna, nelle sue escursioni termiche, nella sua impronta storica, nelle sue vigne sagge e nella grande tradizione vitivinicola che la distingue”.
“I suoi profumi sono legati a una frutta rossa matura di mirtilli rossi, di ciliegia e ribes. Nel ventaglio floreale marca la violetta, la rosa carnosa, il fiore di pesco. Centralmente poi apre il tabacco da sigaro cubano, la foglia di té, le note di cedro arricchito dalla nostra inconfondibile macchia mediterranea. Il sorso è pieno e suadente: le parti dure denotano la sua gioventù presentando sapidità e mineralità che vanno a contrastare il tenore alcolico, domandolo”.
“Il tannino giustamente si deve levigare. Grande corpo, struttura e lunghezza. Si percepisce la mano saggia nell’utilizzo del legno, nella lavorazione dell’uva e nell’interpretazione di un importante territorio com’è il Mandrolisai”.

La genesi di Mari
La nuova etichetta firmata Bentu Luna nasce da uve di Bovale sardo, Cannonau e Monica raccolte nella prima decade di ottobre. Dopo una lenta e accurata diraspatura del grappolo prende avvio la fermentazione con piede spontaneo.
La fermentazione è un lungo e articolato processo che richiede diversi interventi manuali e un’attenzione quotidiana e scientifica per mantenere le caratteristiche di genuinità, pulizia e precisione nel vino.
Mari viene infine imbottigliato dopo un periodo di affinamento finalizzato unicamente al raggiungimento dell’espressione migliore e più equilibrata di questo vino.
Un omaggio dei Moratti alla Sardegna del vino e ai 40 anni della Doc Mandrolisai
Mari, come si accennava in principio, nasce innanzitutto come un omaggio. Alla Denominazione cui appartiene e che celebra proprio in questi giorni il suo 40esimo anniversario. La Doc Mandrolisai, infatti, è nata il 6 giugno del 1981 e comprende i vini rossi e rosati delle zone collinari della Sardegna centrale, oggi prodotti da 25 aziende vitivinicole.
La produzione si basa sui tre principali vitigni sardi: Monica, Cannonau e Bovale. Quest’ultima è la varietà più rappresentativa e per disciplinare dev’essere presente per almeno il 35%.
“Bentu Luna è un progetto unico in Italia perché valorizza un vero terroir, inteso come insieme genuino di cultura, vigneti, uomini e territorio”, chiosa Gian Matteo Baldi, l’amministratore delegato della cantina di proprietà della famiglia Moratti.
“Arrivare su questo altopiano è un tuffo al cuore che risveglia emozioni antiche, legate al mondo arcaico e archetipico del vino, al primo canto dell’uomo verso il cielo”.
“Bentu Luna diventa il punto di incontro tra la storia vitivinicola rimasta immutata, custodita dai proprietari dei vigneti e dai giovani del luogo, e l’approccio imprenditoriale snello e dinamico che contraddistingue l’azienda. L’obiettivo comune è mettere al centro del progetto l’uomo e la sua terra per farsi conoscere al mondo”.