Italian Wine Brands ha fatto la sua mossa. E sigla un colpo di mercato che rimescola ancora una volta le carte al vertice del vino italiano. Dopo il caso dei recenti accordi che hanno visto coinvolti Botter e Mondodelvino, con le due big a trovare una casa comune nella partnership siglata con il fondo Clessidra, ecco che la SpA quotata in Borsa ha annunciato la sottoscrizione di un’intesa per l’acquisizione del 100% di Enoitalia, un vero e proprio gigante della produzione vitivinicola made in Italy.
Tutti i numeri dell’operazione
Fondata nel 1986 e tutt’ora interamente controllata dalla famiglia Pizzolo, Enoitalia è uno dei principali produttori vinicoli italiani con circa 111 milioni di bottiglie vendute nel 2020, una quota di export pari ad oltre l’80% del fatturato e una posizione rilevante nella produzione e distribuzione di Prosecco, vini spumanti, frizzanti e fermi, sia bianchi che rossi.
Dopo anni di costante e solida crescita, nel corso del 2020, Enoitalia ha realizzato ricavi complessivi per 200,8 milioni di euro, con un Ebitda di 17,1 milioni di euro e un indebitamento finanziario netto di 1,1 milioni euro (dati contabili della società al 31 dicembre 2020 redatti secondo principi OIC).
La società con sede a Calmasino (Verona), che vanta impianti produttivi all’avanguardia sia a Calmasino sia a Montebello Vicentino (Vicenza), è stata acquisita a fronte di una valutazione di 150.500.000 di euro, importo che verrà corrisposto, viene comunicato ufficialmente in una nota, da Italian Wine Brands alla data del closing.
“La struttura dell’operazione”, è aggiunto, “prevede inoltre che la holding di famiglia, nonché socio di maggioranza di Enoitalia, Gruppo Pizzolo Srl reinvesta nel Gruppo Italian Wine Brands mediante la sottoscrizione di 1.400.000 azioni ordinarie Iwb di nuova emissione a un prezzo di 32,50 euro cadauna, arrivando a detenere una partecipazione complessivamente pari al 15,91% del capitale sociale di Iwb”.
Le azioni di nuova emissione sottoscritte da Gruppo Pizzolo saranno soggette a vincolo di intrasferibilità per un periodo di 36 mesi.

Il perché dell’intesa tra Italian Wine Brands ed Enoitalia
Cosa si cela dietro l’operazione è presto spiegato. In un periodo di profondi mutamenti come quello attuale, dove nuovi orizzonti si sono aperti, è sempre più necessario affrontare il mercato forti di strutture consolidate e una garanzia di solidità anche lato finanziario tale da consentire di promuovere nuovi investimenti. Attraverso l’integrazione delle due società si creerà il primo gruppo vitivinicolo privato italiano per dimensione, con ricavi aggregati pari a 405,1 milioni euro e un Ebitda di 42,7 milioni euro (dati contabili aggregati al 31 dicembre 2020).
Ma non solo. L’operazione che ha portato l’ingresso di Enoitalia nel perimetro di consolidamento di Iwb garantirà, in prospettiva, importanti possibilità di sviluppo. A partire dal rafforzamento della presenza del Gruppo Italian Wine Brands sui mercati internazionali, in particolar modo in Uk, dove la realtà veneta ha realizzato 68,1 milioni euro di ricavi nel 2020, e negli Usa, dove il giro d’affari ha toccato i 16,9 milioni di euro.
Da considerare poi l’ulteriore diversificazione della base clienti per Iwb, attraverso l’acquisizione di primari account internazionali operanti nella Grande distribuzione organizzata, il rafforzamento della capacità di vinificazione (in particolar modo di vini spumanti e frizzanti) e dell’imbottigliamento del gruppo, attraverso l’utilizzo dei siti produttivi di Calmasino e Montebello Vicentino, e la possibilità, da non sottovalutare, di ottenere importanti sinergie di ricavo e di costo.

La famiglia Pizzolo entra in Italian Wine Brands e resta al comando di Enoitalia
Sul lato del management, non si assisterà esclusivamente all’ingresso della famiglia Pizzolo nell’azionariato del Gruppo Italian Wine Brands, ma alla finalizzazione del closing Giorgio e Marta Pizzolo verranno nominati consiglieri Iwb, con il primo a conservare contestualmente la carica di presidente e amministratore delegato di Enoitalia.
Così Alessandro Mutinelli, presidente e Ad di Gruppo Italian Wine Brands, commenta l’operazione:
“Un portafoglio prodotti e brand più ampio, un allargamento della base clienti, una maggiore diversificazione territoriale delle vendite, l’entrata nel settore Horeca, un raddoppio dei volumi con sinergie produttive e commerciali: in sintesi, più forza competitiva”.
“Ringrazio la famiglia Pizzolo per la condivisione di questo ambizioso progetto e per la decisione di rimanere parte attiva in Iwb. Un ringraziamento anche a tutte le persone di Iwb, che con tenacia e visione hanno fatto crescere il gruppo in questi anni. Oggi si apre un nuovo capitolo della nostra storia, abbiamo realizzato quanto promesso al momento della quotazione e cioè di diventare un polo aggregatore leader nel nostro settore. Da qui si riparte, con ancora maggior entusiasmo e determinazione, con una squadra ben rodata e con obiettivi di crescita chiari e condivisi”.