Le bollicine italiane si stanno dimostrando più spumeggianti che mai. Il segmento, infatti, si avvia a raggiungere quota 1 miliardo di bottiglie. Un traguardo che la spumantistica italiana è destinata a tagliare entro il prossimo triennio, facendo segnare un clamoroso +33% in più rispetto all’attuale produzione di 750 milioni di pezzi.
L’inesorabile crescita delle bollicine italiane
Non si arresta dunque il trend di crescita per le bollicine tricolori. I dati, riportati da un approfondimento dedicato del Corriere Vinicolo in occasione della manifestazione Spumantitalia, evidenziano di una progressione raggiungibile, ma che occorre monitorare con attenzione.
Mette, infatti, in guardia il professor Attilio Scienza:
“Sia salvaguardata l’identità dei territori, nel rispetto dei disciplinari e delle diverse varietà, perché non tutti i vitigni hanno la vocazione alle bollicine”.
E se, secondo il produttore Gianluca Bisol, “oggi il Prosecco è diventato sui mercati internazionali sinonimo di spumante italiano”, per il vicedirettore del Consorzio Prosecco Doc, Andrea Battistella, “l’esigenza di caratterizzare le bollicine italiane è sentita anche in un areale ampio come il nostro, per questo entro il prossimo anno il progetto di zonazione della nostra Doc darà i primi risultati”.
Riparte la locomotiva export: il Prosecco detta legga a volume
La locomotiva export delle bollicine made in Italy, dopo un rallentamento seguito al lockdown, sta tornando a viaggiare più forte di prima. A confermarlo è anche il vice presidente del Consorzio per la tutela dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti Docg, Stefano Ricagno:
“L’Asti è stato l’apripista della spumantistica italiana e oggi sta vivendo un periodo fortunato, anche grazie all’apertura nell’ultimo disciplinare verso nuove tipologie di spumante”.
Secondo un focus dell’Osservatorio del vino di Unione Italiana Vini, gli spumanti rappresentano quasi un quarto del valore delle esportazioni made in Italy per un controvalore di circa 1,5 miliardi di euro nel 2020, per il 69% afferente al sistema Prosecco.
La crescita media annua negli ultimi cinque anni supera a valore l’8%, nonostante una variazione negativa nel 2020 (-7%).
A livello mondiale, un terzo delle bollicine vendute sono di Prosecco, seguite dal Cava (14% dei volumi), dallo Champagne (11%) e dall’Asti.
Delle attuali 751 milioni di bottiglie prodotte in tutta Italia nel 2020, l’83% sono Doc o Docg, mentre il 6% sono Igt.
