Sarà anche una moda ma non ci piace per quello. Ci piace perché se ti ci siedi sopra e lasci andare lo sguardo, spazi, puoi degustare davvero un territorio divino e sentirti anche tanto piccolo. Beatamente piccolo e magari con un calice di buon vino in mano, in questo caso rigorosamente del’Oltrepò. Come vuole la Terra, di tanto in tanto, quando ti racconta che la devi rispettare di più, capirne la sua grandezza. Degustarla e rispettarla fino in fondo.
Il fenomeno delle Grandi Panchine
Sarà anche una moda, da fotografare, socializzare, ma ci piace anche per quello questo proliferare di Big Bench in Lombardia, adesso anche in Oltrepò Pavese e soprattutto nei vigneti: perché contribuisce a scatti fatti a promuovere luoghi di bellezza, angoli che magari persino chi abita lì, da anni, si ferma più ad osservare.
Dunque, viva il fenomeno delle Grandi Panchine, viva anche che si dica in inglese, non per tradire la nostra lingua ma farci conoscere di più dai turisti esteri che pian piano torneranno a frequentare le nostre colline e se ne innamoreranno, questo è certo, magari anche sedendosi un minuto o più su una Big Bench d’Oltrepò Divino.
Come nasce e come funziona l’idea delle Big Bench
Si chiamano grandi panchine e sono il frutto di un progetto e idea di Chris Bangle, avviato inizialmente in Piemonte nel 2009, si è diffuso capillarmente in tutto il territorio nazionale, arrivando a contarne ad oggi (quelle ufficiali) 156 in totale, di cui 26 in Lombardia, tra le quali possiamo vantarne quattro in provincia di Pavia e tre in Oltrepò Pavese, da dove si ammira una splendida vista sui vigneti di Retorbido, Codevilla e Calvignano.
Per realizzare il progetto bisogna seguire alcune regole. La Grande Panchina deve essere costruita in un punto con vista panoramica e contemplativa, ed essere liberamente accessibile al pubblico.
La posizione deve essere isolata ed immersa nella natura: devono inoltre essere lontano da strade per evitare ogni tipo di pericolo per i visitatori e per chi transita e preferibilmente da raggiungere senza auto. L’accesso alla panchina deve essere libero ed aperto 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
La realizzazione può avvenire grazie a fondi o manodopera volontaria senza utilizzo di fondi pubblici , cercando degli sponsor locali (aziende, associazioni, commercianti, donazioni private) e a produttori locali (fabbri, falegnami, segherie, colorifici). Costa all’incirca 5.000 euro.

La nuova “panchina del vino” in Oltrepò: vista sui vigneti di Tenuta Travaglino
L’ultima “spuntata” in Oltrepò Pavese, a Calvignano, in una vigna della Tenuta Travaglino, è stata finanziata interamente dalla azienda produttrice di vino, che fra i suoi top ha bollicine Docg da Pinot nero, anche in versione Cruasé, molto apprezzati dalle guide e un Riesling di altissimo livello, grazie ad un vigneto a pochi passi dalla panchinona, nella vigna Campo della Fojada, che sfrutta in piena regola il suo ricco terreno argilloso-calcare e regala calici di gioie per veri intenditori di questo tipo di vino (Riesling Renano al 100%).

L’importanza del progetto e dove trovare le “panchinone” in Oltrepò e in Lombardia
Scendendo con i piedi a terra dalle panchine giganti dell’Oltrepò Pavese, vale la pena sottolineare come sia bello pensare che l’idea sia nata con lo spirito giocoso di farci sentire tutti un po’ bambini o lillipuzziani: salendo e scendendo su e giù dalla “panchinona”.
Così come, per i più riflessivi, è bello pensare che da lì possiamo nutrire la necessità di spaziare con la mente e con il cuore.
Ed è oltremodo piacevole conquistare quel punto di osservazione a piedi, in bici a cavallo ascoltando il silenzio della campagna, assaporandone i profumi e i colori delle stagioni che scorrono a dispetto di tutto a segnalare quanto sia prezioso il tempo per sé, il tempo dei cambiamenti.
Le installazioni hanno fatto conoscere luoghi poco turistici, e scorci magari di scarso appannaggio anche a chi vive sul territorio, fornendo la possibilità di dare un impulso alle realtà economiche locali: piccoli artigiani, botteghe, prodotti tipici facendo da volano per chi abbraccia il turismo lento approcciando mete turisticamente inusuali.
Per chi ama la natura da contemplare in compagnia. Agli spiriti solitari non resta che scoprire altri binocoli sul mondo. Intanto il progetto avanza (per info basta visitare il sito dedicato).
Le panchine Giganti in Oltrepò Pavese sono a Codevilla, Calvignano, Retorbido e, sempre in provincia di Pavia, a Travacò Siccomario.
In Lombardia, oltre a Bellagio (Como), sono nate come funghi in provincia di Brescia che le ha piazzate a Darfo Boario Terme, Capo di Ponte, Capo di Ponte, Edolo, Rovato, Borno, Muscoline, Collebeato, Incudine. Pilzone, Sale Marasino, Paspardo, Breno, Lozio, San Felice del Benaco, Nuvolera. In provincia di Bergamo si trovano invece a Riva di Solto – Fonteno, San Pellegrino Terme, Rogno, Parre, Schilpario e Grone.
