Ristorazione (ma non solo) e “quarta ondata” del Covid. Il consiglio dei ministri presieduto da Mario Draghi ha varato il nuovo provvedimento in materia di pandemia, con un’estensione per l’applicazione del Green Pass (qui le istruzioni su come ottenerlo). Nel corso della conferenza stampa il premier, insieme con il ministro della Salute Roberto Speranza, hanno illustrato gli interventi ti adottati. E allora: proprio con l’obiettivo di sostenere l’economia (Mario Draghi ha detto che le cose stanno andando bene) e dunque di non tornare a chiusure indiscriminate a tutela della salute dei cittadini, lo strumento del Green Pass è assunto come centrale per i prossimi mesi. Sarà operativo dal 6 agosto e servirà per accedere in svariati luoghi e situazioni. A cominciare da bar e ristoranti, ma solo se si mangia e beve al chiuso seduti al tavolo dai 12 anni in sù. Non servirà invece se si è all’aperto o al bancone. La “certificazione verde” dovrà essere esibita anche nel caso di frequentazione di palestre, cinema, teatri, musei, fiere, stadi e palazzetti per eventi sportivi o concerti. In proposito, aumenta il numero di spettatori ammessi ad assistervi, sia al chiuso che all’aperto. In zona gialla si entrerà nei locali di svago al chiuso con Green Pass, mascherina e distanziamento. Secondo alcune fonti del governo gli spettatori potranno salire all’aperto dagli attuali 1.000 fino a un massimo di 2.500 e al chiuso da 500 a 1.000. Mentre in zona bianca, dove ora sono fissati limiti di capienza, viene fissato un tetto all’aperto di 5.000 persone e di 2.500 persone al chiuso. Disco rosso invece per ora per le discoteche, destinate a rimanere chiuse, anche in zona bianca, per i cui gestori sono previsti indennizzi e risarcimenti.
Il Green Pass all’italiana
Rispetto a quanto ipotizzato da più parti nelle ore della vigilia, e cioè di un’adozione con modello alla francese, più duro e restrittivo come ha voluto il presidente Macron, la soluzione adottata risulta più soft. Ma cosa s’intende per Green Pass? Di fatto è il documento che conferma quanto segue: che il soggetto ha ricevuto la prima dose di vaccino (o, meglio, tutte e due). Oppure che è stato effettuato un tampone con esito negativo nelle precedenti 48 ore. Oppure, e infine, che una persona è guarita dopo aver contratto il Covid nei sei mesi precedenti. Previste anche sanzioni – per coloro che non dovessero ottemperare alle disposizioni del nuovo decreto – che vanno da un minimo di 400 fino a un massimo di 1.000 euro.
Le zone a colori: gialla, arancione, rossa
Più in generale, l’intervento del governo Draghi ha inteso muoversi su un perimetro più ampio alla luce dell’espansione dei contagi a seguito della “variante delta”. La proroga dello stato di emergenza dovrebbe scattare fino al prossimo 31 dicembre 2021. Per quanto concerne invece il capitolo trasporti (treni, navi, aerei e mezzi pubblici) per ora è tutto posticipato alle prossime settimane. E ancora: la quarantena per chi è provvisto del Green Pass ma entra in contatto con un positivo per potrebbe essere ridotta in termini di giorni. Interventi anche per quel che concerne il tema delle zone a colori. Dopo il lungo dibattito nei palazzi della politica ecco i nuovi parametri. Il limite tra la zona bianca e la zona gialla sarà stabilito dall’incidenza di occupazione dei posti letto disponibili che si aggiunge al criterio dell’incidenza che resta fissato in 50 casi ogni 100 mila abitanti. Come evidenziato dal ministro Roberto Speranza, il riferimento è il limite al 10% per le terapie intensive e al 15% per i reparti ordinari. Scatta la zona arancione con il 20% di occupazione dei posti disponibili per le terapie intensive e al 30% per le aree mediche. Infine la zona rossa: che scatterà quando le terapie intensive saranno piene più del 30% e i reparti ordinari più del 40%.