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Michel Rolland: “Dealcolati e in lattina? Dico no ai vini di marketing”

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L’enologo transalpino Michel Rolland non ha dubbi: “Quelli dealcolati e in lattina sono vini di marketing. Bevande. Il vino è un’altra storia”. Con il garbo che gli è riconosciuto, e quell’accento francese che spicca anche quando parla in inglese, Michel Rolland – potendoselo permettere dopo 50 anni di carriera – non si perde in giri di parole. Durante la recente visita ad Arnaldo Caprai – in Umbria, cantina con cui collabora dal 2015 – l’enologo si è lasciato andare a qualche pensiero in libertà sull’attuale situazione, ripreso dal sito Repubblica.it.

“Dealcolati e in lattina: sono bevande”

Un tema caldo trattato dall’enologo è relativo trend emergente che risponde ai vini dealcolati o in lattina (sullo scorso numero della nostra rivista WineCouture la nostra inchiesta).

Due tendenze che stanno emergendo e che al tempo stesso stanno ritornando sulla ribalta. Si è anche scatenato un intenso dibattito in sede europea.

E allora ecco il pensiero a ruota libera di Michel Rolland, Che risulta molto preciso in merito:

Il vino è alcolico. Punto. Tanto, poco, troppo: la sostanza non cambia. Il vino è alcol. Tutto il resto non è vino. Deve essere chiamato bevanda. E io non ho nulla in contrario. Anzi”.

Mi dicono che sta crescendo l’interesse per i dealcolati e le proposte in lattina. Sono vini di marketing. O meglio, non sono vini per me. Ma se l’attenzione cresce, e con essa le richieste del mercato e dei consumatori, sono davvero contento e felice. Mi fa piacere. Ma la mia idea non cambia”.

Michel Rolland e il suo “feeling” con il vino

Già perché per Michel Rolland – anni 73 – il vino è un’arte, non solo una passione, una professione, una ragione di vita.

Lo dimostra la sua lunga militanza ed esperienza sviluppata, frutto di passione e tenacia, ma anche di occasioni fortunate e propizie. Che hanno portato l’enologo francese a conoscere il mondo, a scoprirlo con l’amore per il vino e l’arte di fare blending.

Michel Rolland – innamorato dell’Italia vitivinicola, che invita però a mettersi più vicino e in ascolto dei consumatori, oltre che dei ristoratori – ricorda che per fare un grande vino non esiste una ricetta. C’è però un componente fondamentale, oltre all’alcol: il feeling. Parola di guru.

“Il vino è alcolico. Punto. Tanto, poco, troppo: la sostanza non cambia. Il vino è alcol. Tutto il resto non è vino. Deve essere chiamato bevanda. E io non ho nulla in contrario. Anzi": così Michel Rolland sul tema dealcolati
“Il vino è alcolico. Punto. Tanto, poco, troppo: la sostanza non cambia. Il vino è alcol. Tutto il resto non è vino. Deve essere chiamato bevanda. E io non ho nulla in contrario. Anzi”: così Michel Rolland sul tema dealcolati
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