Il 2021 è un anno speciale per due vini monovarietali di Cantine Settesoli ottenuti da due uve autoctone tra le più rappresentative di Sicilia: il Grillo e il Nero d’Avola soffiano quest’anno sulle loro prime 20 candeline. Due produzioni simbolo di una realtà simbolo. Immersa in una cornice unica al mondo, un territorio rurale vero e proprio forziere di biodiversità, l’azienda è infatti un emblema del grande vigneto siciliano. Se vogliamo un autentico distretto del vino nella provincia di Agrigento: tra Menfi, Montevago e Santa Margherita di Belice ben il 70% delle circa 5mila famiglie della comunità di viticoltori del territorio è coinvolta nelle attività della cooperativa.
Cantine Settesoli, tra storia e patrimonio culturale
Cantine Settesoli fa parte della Strada Del Vino Delle Terre Sicane, vive l’incanto e respira la storia degli adiacenti siti storico-archeologici di notorietà internazionale come Selinunte e la Valle dei Templi di Agrigento.
Fondata nel 1958 a Menfi, l’azienda conta 2mila soci – il 25% donne – una superficie vitata di 6mila ettari e 37 cultivar in produzione, di cui 908 ettari in biologico.
La produzione vinicola è ottenuta da uve selezionate, portate a perfetta maturazione, vinificate nella zona di origine integrando cultura del territorio, metodi tradizionali, ricerca e innovazione tecnologica.
Il patrimonio ampelografico della realtà agrigentina abbraccia vitigni tipici dell’Isola, come Grecanico, Grillo e Nero d’Avola, ma anche quelli internazionali, quali Merlot, Syrah, Chardonnay. Nel progetto enologico dell’azienda, tuttavia, sempre più attenzione è oggi rivolta agli autoctoni.
Custodi della viticoltura siciliana
Cantine Settesoli, da vent’anni è custode della viticoltura siciliana. 19 vini suddivisi in quattro linee di prodotto sprigionano il carattere e l’energia di Sicilia e portano in oltre 20 paesi del mondo la vocazione vitivinicola di una comunità di 2mila viticoltori, che da sempre s’impegna a produrre vini dalla qualità certificata, accessibili a tutti e adatti a ogni occasione di consumo.
I vini Settesoli, 100% vegani, sono Sicilia Doc, dall’origine e qualità certificata, siglata dall’impegno, dalla passione e dall’esperienza della comunità Settesoli.
La gamma si fa strada nell’ambito del biologico, offrendo al consumatore le due icone di Sicilia – Nero d’Avola e Grillo – anche in versione 100% bio, in nome di una incessante riconversione in vigna che ha avuto inizio nel 2006 e che favorisce trattamenti naturali a base di rame e zolfo e uso di concimi organici al posto di agenti chimici.
Il progetto di tracciabilità e certificazione di ogni fase del ciclo produttivo prevede che su ogni etichetta prodotta venga impresso un codice di identificazione che permette di percorrere a ritroso l’intero processo produttivo fino ad arrivare ai vigneti d’origine.
Il Grillo Sicilia DocCantine Settesoli
Il Grillo è una varietà vigorosa, resistente al caldo e alla siccità, che può mostrare caratteristiche molto diverse a seconda della vinificazione. Nata dall’incrocio fra Catarratto e Zibibbo alla fine dell’Ottocento, l’uva Grillo porta con sé tutta l’energia del sole siciliano.
Prodotto da Cantine Settsoli nella zona di Menfi, predilige terreni a medio impasto. L’allevamento a controspalliera e la potatura a Guyot consentono di controllare la produzione delle uve che vengono raccolte dopo un’attenta verifica del processo di maturazione, tra l’ultima settimana di agosto e la prima di settembre, con una resa media di 12mila kg per ettaro.
Intenso e minerale, è un vino dal colore giallo carico con riflessi verdolini che regala netti sentori di agrumi, miele e zagara.

L’alfiere delle uve rosse di Sicilia: il Nero D’Avola
Autoctono alfiere delle uve rosse di Sicilia, fino a pochi anni fa chiamato erroneamente Calabrese, questo vino asciutto e sontuoso porta con sé tutti i profumi balsamici del Mediterraneo.
Nasce da uve Nero d’Avola della zona di Menfi. Predilige terreni a medio impasto e calcarei, l’allevamento a controspalliera e la potatura a Guyot consentono di controllare la produzione delle uve che vengono raccolte dopo un’attenta verifica del processo di maturazione, a metà settembre, con una resa media di 9milakg per ettaro.
Icona siciliana a bacca rossa, dà un vino corposo e persistente, vellutato, rosso rubino brillante. Dai tratti aromatici precisi, regala intensi sentori di marasca matura e prugna.
