Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg si conferma sostenitore di Premio Campiello, che ancora una volta celebrerà i suoi vincitori, e tutti i partecipanti, brindando con le celebri bollicine italiane.
“Il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg ribadisce il proprio impegno a fianco della cultura italiana”, sottolinea Elvira Bortolomiol, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg. “Noi produttori viviamo immersi nella bellezza del nostro territorio, che è prima di tutto un dono della natura, ma che è diventato unico al mondo grazie al lavoro sapiente e appassionato degli agricoltori che nei secoli hanno ricamato le nostre meravigliose colline”.
“In questa bellezza, frutto di talento ma anche di tanto impegno troviamo il punto d’incontro tra noi e l’arte, in qualsiasi forma essa si esprima. Il nostro sostegno a Premio Campiello rientra nella strategia del Consorzio di promuovere ogni forma d’arte che rappresenti la creatività italiana”.
Premio Campiello: i produttori di Conegliano Valdobbiadene a fianco della cultura
Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg accompagnerà dunque tutti i momenti di celebrazione della manifestazione culturale e durante la serata di venerdì 3 settembre, che vedrà protagonisti i Giovani finalisti, interverrà la numero uno del Consorzio Elvira Bortolomiol per un saluto ufficiale e per sottolineare il legame che è necessario unisca cultura e impresa.
“L’impresa privata o pubblica può contribuire a diversi livelli allo sviluppo e al consolidamento culturale. Prima di tutto l’impresa deve diventare cultrice del proprio prodotto. Non smettere mai di ricercare, di studiare, di sperimentare, ma anche di ascoltare e di osservare ciò che sta fuori dall’impresa stessa e poi naturalmente essere ricettiva rispetto ai valori e agli stimoli della società in cui l’impresa vive”, evidenzia Elvira Bortolomiol.
“Questo è un approccio che genera cultura. Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg è un prodotto che nasce da una tradizione secolare, quella di un territorio vocato alla viticoltura, integrata con un continuo approccio alla ricerca e allo studio dei viticoltori e degli enologi”.
“Questo metodo di lavoro consente all’impresa di uscire dai propri confini e penetrare nella società. In questa direzione si muovono gli investimenti del Consorzio di Tutela a favore di manifestazioni culturali come Premio Campiello. Perché sostenere la cultura del nostro paese, come del nostro territorio, è un dovere per l’impresa che di quegli stimoli culturali dovrebbe nutrirsi”.
