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Italia del vino vs. Prosek, Centinaio: “Ue metta un freno”

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Si è svolta nella giornata di oggi a Venezia l’ultima riunione del tavolo di coordinamento tra Mipaaf, Regione Veneto, Regione Friuli-Venezia Giulia, consorzi di tutela e organizzazioni della filiera vitivinicola. L’incontro aveva il compito di definire la strategia e la posizione italiana da assumere per contrastare la richiesta croata di riconoscere “Prosek” come menzione tradizionale, atto che minerebbe il sistema di tutela delle denominazioni protette europee e comporterebbe un grave danno al Prosecco. E il sistema Italia si è schierato compatto a difesa di una delle sue punte di diamante sui mercati internazionali.

Il sottosegretario Centinaio è certo della vittoria nell'opposizione al riconoscimento del Prosek come menzione tradizionale
Il sottosegretario Centinaio è certo della vittoria nell’opposizione al riconoscimento del Prosek come menzione tradizionale

Prosek, Centinaio (Mipaaf): “Italia ha fatto la sua parte, ora Bruxelles sia custode dei Trattati europei”

“A fronte dei risultati del gruppo di lavoro sul Prosek ci aspettiamo ora che la Commissione Ue metta un freno a un goffo e maldestro tentativo di copiare la nostra Dop più importante, e che fermi un pericoloso precedente che istituzionalizzerebbe l’Italian sounding e che quindi va contrastato con ogni mezzo”. Il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali con delega al vino, il senatore Gian Marco Centinaio, chiarisce immediatamente i termini della questione a margine della riunione finale del gruppo di opposizione al Prosek. 

Oggi abbiamo ribadito che il Prosecco rappresenta una tipicità esclusivamente italiana e che il Prosek è imitazione, evocazione. I nostri tecnici giuristi hanno messo nero su bianco tutte le ragioni per dire no alla richiesta croata”. 

La posta in gioco è alta, come conferma lo stesso sottosegretario Centinaio:

“L’intero Sistema Paese ha lavorato unito per difendere una delle eccellenze del nostro patrimonio agroalimentare, nonché il maggiore successo commerciale degli ultimi anni”. 

Nel 2020 sono state prodotte 500 milioni di bottiglie per 2,4 miliardi di euro di fatturato al consumo. Negli ultimi cinque anni sia le esportazioni sia il valore della produzione sono aumentati di circa il 30%, arrivando a sfiorare una quota del 25% del valore totale nazionale delle Dop del vino. Un patrimonio legato all’identità territoriale, alla nostra distintività e alla nostra cultura che non possiamo permettere sia messo a rischio”. 

E il rappresentante del Governo, chiosa:

La Commissione sia ora custode dei Trattati europei e difenda le Dop italiane, così come tutte le Dop degli altri paesi dell’Unione da imitazioni ed evocazioni. Ci aspettiamo che lo faccia fino in fondo. Abbiamo lavorato sodo e all’unisono nella task force per mettere a punto l’opposizione dell’Italia. Sono certo che vinceremo. E non abbasseremo la guardia fino al risultato finale”.

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