Un 2022 di conferme e nuove sfide. È quello che attende Cantina Girlan, realtà del vino altoatesino nata nel 1923 su iniziativa di 23 viticoltori e che oggi conta 200 famiglie socie che conducono 220 ettari situati all’interno di zone di grande prestigio viticolo nell’Oltradige e nella Bassa Atesina. A raccontarci che anno sarà per Cantina Girlan, questo che l’avvicina al traguardo del suo primo secolo di vita, è Oscar Lorandi, eletto presidente lo scorso 24 novembre, carica che affianca a quella di direttore.

Quali saranno le fondamenta su cui si baserà il 2022 di Cantina Girlan?
Un patrimonio di vigneti posizionati in areali di grande vocazionalità, il culto per la valorizzazione delle singole microzone, la centralità del lavoro delle tante famiglie socie della cantina: sono i tre cardini intorno al quale è cresciuta la nostra cantina e che nel corso di questo nuovo anno dobbiamo continuare a consolidare con forza e determinazione.
Che effetto fa essere stati chiamati a guidare una realtà che si appresta a tagliare il traguardo del suo primo secolo di vita?
I quasi 100 anni di storia della nostra cantina hanno sedimentato in tutti noi un grande senso di appartenenza. Girlan rappresenta un tassello fondamentale della storia della viticoltura in Alto Adige e di questo ne siamo tutti molto orgogliosi. Succedere a nomi del calibro di Helmut Meraner e Peter Brigl è per me un grande onore e una grande responsabilità.

I 23 viticoltori che fondarono Cantina Girlan nel 1923 sono diventati oggi 200 famiglie socie: cosa significa per voi cooperazione?
Il quotidiano lavoro delle nostre famiglie socie rappresenta per noi un valore imprescindibile e guida tutte le nostre decisioni finali.
Il loro benessere corrisponde a quello delle nostre vigne e, infine, al valore e all’originalità che poi è possibile riconoscere all’interno di tutti nostri vini.
Questa grande coesione presente all’interno della nostra base sociale ci consente di proseguire il percorso lungo il sentiero della sostenibilità che abbiamo intrapreso ormai da anni e di riuscire a gestire internamente situazioni complicate, come l’emergenza pandemica.

Quali sono i numeri di Cantina Girlan?
Produciamo annualmente circa 1.350.000 bottiglie che vengono distribuite per il 75% in Italia e per il 25% all’estero.
Siamo presenti in quasi 40 paesi e nel 2022 vogliamo consolidare ulteriormente la nostra presenza nei principali mercati esteri.
In Italia tutti i vini delle nostre quattro linee – Classici, Vigneti, Flora e Solisti – sono destinati sia al mondo Horeca che alle enoteche specializzate, due canali che ci chiedono qualità di grande livello e soprattutto riconoscibilità con i vitigni di partenza e le nostre differenti microzone.
Proprio l’attenzione alle differenti microzone in cui siete presenti è approccio ben sintetizzato dal percorso intrapreso intorno al Pinot Noir, vitigno passato dagli iniziali 20 ettari agli attuali 40: un progetto ambizioso, che è già un successo.
Ottenere grandi Pinot Noir dalle microzone di Girlan, Pinzon e Mazon è una sfida che nel 2022 sarà ancora più centrale per tutti noi. E i recenti riconoscimenti che la Cantina ha ricevuto da parte della critica con i vini ottenuti dal nobile vitigno borgognone confermano la forza di questo ambizioso progetto.
Come emerge da una recente analisi effettuata dal quotidiano Dolomiten, cinque guide italiane di settore su dieci, nelle ultime edizioni, hanno assegnato il massimo riconoscimento al Pinot Noir Riserva Trattmann 2018, che si rivela quindi il vino rosso più premiato dell’Alto Adige: questo risultato ci dona ulteriore fiducia a proseguire nel nostro percorso.
Un percorso che sarà replicato anche con le altre varietà?
L’obiettivo generale è quello di perseguire con forza la filosofia dell’autenticità e dell’originalità in tutti i nostri vini, con altre varietà internazionali che alleviamo nei nostri vigneti, come Chardonnay, Pinot Bianco e Sauvignon, e con un autoctono come la Schiava, vitigno in grado di sorprendere se allevato con grande attenzione e nei territori più vocati, come nel caso del nostro Gschleier.
