Un nome intrigante, un’ottima beva, uno straordinario connubio di freschezza, eleganza e mineralità. Fattoria Mantellassi presenta Vegoia, un vino bianco d’eccellenza da vitigno Ansonica. Una nuova perla che nasce in riva al mare sula costa maremmana.
L’identità di Maremma di Fattoria Mantellassi
Quello che salta all’occhio leggendo le etichette di Fattoria Mantellassi è il grande amore per la terra, quella terra di Maremma che, nel tempo, ha trasformato il suo carattere duro e selvaggio in un luogo di meraviglie, di natura incontaminata, di profumi inebrianti dalla collina al mare.
Sì, le etichette parlano proprio di questo. Dal San Giuseppe, che si identifica con l’omonimo podere, al Punton del Sorbo, che racconta di un albero maestoso sulla collina dove sorge la vigna. E ancora: dall’etrusco Lucumone al Maestrale, che riecheggia quel particolare vento di Maremma, fino ad arrivare all’ultimo nato, Vegoia, un’altra testimonianza di quanto, per Giuseppe e Aleardo Mantellassi, questa terra rappresenti un’importante identità.

Vegoia, un nuovo vino da uva Ansonica che nasce in riva al mare in Toscana
Vegoia è una ninfa della mitologia etrusca, miti che ancora vivono proprio nei dintorni di Magliano in Toscana dove sorge Fattoria Mantellassi, splendido borgo ricco di testimonianze di questo antico popolo.
L’etichetta la rappresenta fedelmente, ritratta come negli antichi testi e nei bassorilievi: una giovane donna alata che tiene in mano una spiga di grano. Una storia affascinante, la sua, che parla di profezie, di lotte causate dall’avidità umana pronta a scatenare l’ira degli dei.
Vegoia, però, inteso come vino, ha un riferimento molto più terreno: l’Ansonica, un vitigno a bacca bianca conosciuto anche con il nome di Inzolia le cui origini lo vogliono portato nell’isola del Giglio intorno al 1600 direttamente da una comunità greca.
Oggi, è diffuso su tutta la costa maremmana dove ha trovato un habitat fantastico. L’Ansonica, tuttavia, è un vino di non facile vinificazione. Per questo Fattoria Mantellassi ha scelto due strade separate: una più “classica” e una “cuvée” di uva surmatura.
La “costruzione” di un buon bianco richiede, infatti, una ricerca meticolosa al fine di trovare il giusto connubio tra struttura, corpo e freschezza. Per un risultato ottimale, fondamentale è la giusta maturazione dell’uva. E proprio la maturazione dell’uva presenta un momento in cui, con il crescere della struttura, l’acidità, e quindi la freschezza, crolla decisamente. Il rischio è quindi quello di ottenere un vino troppo strutturato, se vendemmiato tardi, o troppo acido, se troppo presto.
Ed è qui si individua il “quid” che distingue Fattoria Mantellassi, il procedimento che rende Vegoia ancora più speciale.
L’enologo dell’azienda ha studiato, infatti, una nuova strategia. Il 50% dell’uva è stato raccolto precocemente, in modo da ottenere un’alta acidità e profumi spiccati, mentre il restante 50% è stato raccolto con una maturazione più tarda, così da privilegiare il colore dorato e una struttura importante.
Con questo metodo l’Ansonica ha dato il meglio di sé, offrendo corpo importante, struttura complessa, colore dorato, acidità medio alta e profumi equilibrati di frutta gialla.
Vegoia è un vino destinato a consolidare il suo successo anche presso quei palati raffinati che sono alla ricerca di prodotti autoctoni minori e rari.
Nel caso di Vegoia c’è anche un valore aggiunto: il suo legame con il mare. Infatti, i vigneti di Ansonica di Fattoria Mantellassi sono quelli di fondovalle, vicino alla costa, una zona perfetta per far crescere un grande vino.