Conoscere il vino non significa solo saperlo degustare correttamente da un punto di vista tecnico, ma “percepirlo” mettendo in contatto tutti i sensi, e per fare questo occorre attivarli nella maniera giusta e conoscerne i segreti di ognuno. E in tema di degustazione, a parte il gusto, un altro dei sensi fondamentali è di sicuro l’olfatto. “Imparare ad avere naso” è una delle cose che un buon sommelier deve mettere a bagaglio della sua formazione, per questo Sommelier Coach ha scelto il maestro profumiere di fama internazionale Luca Maffei come uno dei protagonisti della seconda tappa del Sensory Campus, dal titolo “La Sensorialità” che si è tenuta il 26 e 27 febbraio presso RC Resort a Mortara. Due giornate esclusive e in perfetto stile “Sommelier Coach”, la prima e unica digital factory che unisce il mondo del vino alla crescita personale. Crescita personale che significa anche aprirsi a nuove discipline e linguaggi che contribuiscono a una “wine training” unica nel suo genere.

Cosa significa “avere naso” per un sommelier? Come funziona l’olfatto? Cos’è la memoria olfattiva? Come si crea un profumo? Cosa fa il creatore di fragranze e come si diventa profumiere? A queste e tantissime altre domande ha risposto Luca Maffei – uno dei Nasi più importanti al mondo, CEO di Atelier Fragranze Milano, leader nel settore della profumeria – nel corso della sua lezione ai corsisti dell’Accademia.
Alla prima parte teorica dedicata alla storia dei profumi e della loro creazione, alle materie prime utilizzate, alla spiegazione delle famiglie olfattive, al percorso professionale del creatore di fragranze, si è alternata anche un’ampia sessione pratica.
I partecipanti al Sensory Campus di Sommelier Coach, nel corso di un contest, hanno creato una loro fragranza ispirata al mondo del vino. Una sessione formativa preziosissima per capire quanto imparare il linguaggio degli odori sia fondamentale per un sommelier professionista nell’ambito di una degustazione che coinvolga tutti i sensi. E in tema di profumi e ispirazione sensoriale grande spazio ha avuto il tema delle spezie: il lunch, sotto la guida di Maffei e grazie alla creatività dello chef stellato e patron di RC Resort Roberto Conti, è stato dedicato al riconoscimento di cinque miscele di spezie – tutte create ah hoc dallo chef – sapientemente inserite nei piatti gourmet in diverse variazioni.

Seguendo sempre il filone della sensorialità, gran finale della prima giornata la Cena Clamorosa, momento intenso e profondamente introspettivo di ogni Experience del Sensory Campus. Quattro ispirazioni tematiche – neve, acqua, fuoco, foglie – hanno guidato una particolare cena gourmet dal carattere eclettico e visionario e da consumare esclusivamente con le mani (vietate le posate), per un viaggio sensoriale in cui al centro solo l’immaginazione e le emozioni più intime e personali.
Gustativo di burro, olfattivo di salvia, bavarese di ostrica che c’è ma non si vede, lasagna scomposta, la tipica Oca di Mortara in chiave street food: queste le ricette realizzate in esclusiva da Roberto Conti per Sommelier Coach, tutte accompagnate da una degustazione al buio di vini pregiati selezionati da Enrico Mazza e Gennaro Buono, per un’esperienza formativa unica nel suo genere.
Il Sensory Campus è la prima accademia che abbina la formazione sul vino a alla crescita personale, e si rivolge a chi vuole approfondire o trasformare la sua passione per il vino in un lavoro. Quindi non sono mancate le sessioni di Coaching, lazioni di Pubblic Speaking – come fare uno speech perfetto ed efficace, come focalizzarsi su ciò che si dice, cos’è il flusso di coscienza e come evitarlo, come gestire le pause e la voce – e infine un’importante sessione dedicata al Business, inteso come “processo che si compone da più parti che lavorano insieme”, e all’interno della quale Gennaro Buono ha illustrato i 7 Step del Business (come mettere sul mercato un business di successo) e il cosiddetto Tour dell’Imprenditore, ovvero “gioie, dolori e glorie” per arrivare al successo della propria attività.
A conclusione della due giorni, il Business Lunch: durante il pranzo, i corsisti hanno dovuto ideare un progetto business da presentare a una giuria composta da coach e imprenditori che hanno valutato potenzialità e fattibilità del progetto e se, ipoteticamente, possa essere un’idea vincente su cui investire.

“Questa Experience, così come anche le altre del Sensory Campus, sono momenti formativi creati ad hoc per far sì che la formazione sia sempre innovativa, unica, e al passo con i trend evolutivi del vino e del mercato. L’obiettivo di Sommelier Coach è quello di tracciare le linee guida future della professione del sommelier ma anche di fornire indicazioni, suggerimenti e nozioni pratiche e replicabili su come costruire il proprio successo professionale e personale: conciliare ciò che si fa con ciò che si è rappresenta il cuore pulsante del programma.
Il Sommelier Coach è sì colui che è esperto di vino ma anche un formatore capace di trasmettere la sua passione e conoscenza e allo stesso tempo renderla un business vincente. Ecco perché l’unione con un percorso di crescita personale: oggi la figura del sommelier può determinare in maniera importante il successo o l’insuccesso economico di un’attività, si tratti di un ristorante, albero, cantina, enoteca o qualsiasi altro luogo dove si serva o si venda vino. Per questo è fondamentale sviluppare competenze manageriali e comunicative, che vanno oltre le capacità tecniche” affermano Enrico Mazza e Gennaro Buono.