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Vignaioli di Montagna: successo a Milano per i vini delle Terre Alte

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Bilancio più che positivo per la settimana di appuntamenti nel cuore di Milano che ha visto protagonisti i Vignaioli Indipendenti del Trentino e dell’Alto Adige. Incontri nelle librerie, dialoghi tra panificatori e vignaioli, degustazioni nelle enoteche, verticali di formaggi e soprattutto una giornata di Mostra con la presenza di 50 Vignaioli e oltre 250 vini in degustazione, oltre a tre Masterclass dedicate alla viti-enologia delle Terre Alte: l’iniziativa dei Vignaioli di Montagna si è chiusa con una grande partecipazione di pubblico e l’entusiasmo di un percorso nato per omaggiare il rapporto profondissimo tra l’uomo e i suoi territori.

I numeri di Vignaioli di Montagna 2022

Si è chiusa con un’ottima e appassionata partecipazione di pubblico l’edizione milanese di Vignaioli di Montagna. Sono state un migliaio le persone che hanno preso parte ai banchi d’assaggio e alle masterclass, oltre agli appuntamenti programmati la scorsa settimana in diverse enoteche, librerie, panifici, e spazi della città.

Una settimana culminata a Base Milano – centro culturale nel cuore di Tortona, quartiere della moda e del design – con la Mostra dei Vignaioli (i banchi d’assaggio) e tre Masterclass dedicate alla viti-enologia delle Terre Alte, che hanno visto la presenza di 50 Vignaioli del Trentino e dell’Alto Adige e oltre 250 vini in degustazione.

Grande partecipazione, ma soprattutto grande interesse per i temi che gli eventi dedicati al vino e al racconto della montagna hanno raccolto da parte di esperti, appassionati, mondo Horeca e curiosi. Ancora una volta Vignaioli di Montagna, dopo l’edizione bolognese del 2020 e le precedenti svoltesi a Trento – lì dove la manifestazione è nata – si caratterizza per la sua capacità di rivolgersi al rapporto tra uomo e montagna con sguardi diversi: quello del cinema, e in particolare del Trento Film Festival, partner dell’iniziativa; quello dei produttori, primi custodi di un territorio del quale hanno scelto di prendersi cura; ma anche quello di un panificatore come Davide Longoni, di un illustratore come Guido Scarabottolo, di una realtà culturale come il Cinemino, e di tanti e tante altre. Si scoprono così affinità tra mondi e pratiche che sembrano lontane, ma che in realtà si avvicinano.

Vignaioli di Montagna: successo a Milano per i vini delle Terre Alte
Vignaioli di Montagna: successo a Milano per i vini delle Terre Alte

Le nuove prospettive per l’evento

Quello che ha preso vita a Milano è stato e continua a essere un racconto a più voci che mette al centro la terra e il lavoro di chi la coltiva nel solco della sostenibilità e della resistenza che portano ovviamente alla qualità. 

Una dedica appassionata ai vini artigianali di piccoli produttori di montagna indipendenti e alla ricerca di un equilibrio nella relazione profonda tra uomo e natura, dove spesso la tecnica rimane nascosta e ne emerge la personalità, perché un buon vino è il frutto della mano di chi lo trasforma, ma nello stesso tempo del territorio nel quale l’uva cresce; senza uno o l’altro i vini dei Vignaioli non esisterebbero.

Si dicono soddisfatti Hannes Baumgartner, presidente dei Freie Weinbauern Südtirol, e Clementina Balter, presidente del Consorzio Vignaioli del Trentino, per i quali “Vignaioli di Montagna rappresenta, dopo due anni difficili, il ritorno all’incontro con gli appassionati, il pubblico, i consumatori e i ristoratori, per far conoscere i nostri vini”. 

“Seppur con tutte le attenzioni dovute, è stato entusiasmante tornare ad incontrare le persone per raccontare loro le storie che ci sono dentro e dietro ai nostri vini. Abbiamo fortemente voluto organizzare questo evento che è per noi l’occasione per rinsaldare il legame che unisce Trentino e Alto Adige e che appartiene a chi decide di produrre in montagna, nel pieno rispetto del proprio territorio”.

Tra poco più di un mese prenderà invece il via la settantesima edizione del Trento Film Festival, in programma a Trento dal 29 aprile al 5 maggio, di cui Milano ha rappresentato un primo assaggio. 

Un’edizione speciale non solo per l’importante anniversario, ma anche perché il Festival tornerà a coinvolgere pienamente il suo pubblico, riprendendosi i luoghi della città che hanno segnato la sua lunga storia, e invitando gli appassionati a tornare al cinema per assaporare la magia del grande schermo.

Ad aprire l’edizione, l’anteprima assoluta del restauro di Italia K2 curato dalla Cineteca di Bologna, in collaborazione con il Centro di Cinematografia e Cineteca del CAI e con il sostegno del Ministero della Cultura. Il documentario è stato realizzato nel 1955 dal regista trentino Marcello Baldi con le straordinarie riprese effettuate nel 1954 dal noto operatore e regista Mario Fantin: al centro, l’avventura della vittoriosa spedizione italiana sulla seconda montagna più alta della Terra. 

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