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L’Oltrepò a Vinitaly ha conquistato i palati più giovani

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4mila assaggi, uno più uno meno: è il conto del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, nei quattro giorni di Vinitaly 2022. Le tipologie delle Denominazioni sono state prese d’assalto – naturalmente nei calici – incontrando “solo” addetti ai lavori e winelovers, pubblico qualificato. Il successo si è riscontrato proprio al banco di degustazione oltrepadano, al Palaexpo Lombardia, con tutti i consorzi lombardi riuniti in una grande area. Affollato e apprezzato, lo stand dell’Oltrepò pavese, circondato da 40 aziende organizzate da Camera di Commercio di Pavia, ha predisposto l’assaggio di un’area “bollicine”, fortemente caratterizzata dal metodo classico Docg, e di un’area di vini fermi, con Riesling, Bonarda, Pinot nero e Sangue di Giuda per chiudere la proposta di tipologie. 

La scelta è stata premiante: valorizzare da una parte i vitigni internazionali storici (Pinot Nero e Riesling Renano) e dall’altra i vitigni autoctoni (Barbera, Croatina, Riesling Italico, anche per tradizionali blend come la Bonarda, come il Sangue di Giuda).

Dall’altro lato dello spazio consortile era allestito un salottino dedicato al Club del Buttafuoco Storico che valorizza ulteriormente la specificità della Doc del Buttafuoco. Curiosamente, da un lato all’altro dello stand del Consorzio Oltrepò Pavese, due blend ad aprire e chiudere in rappresentanza di autoctoni che sono racconto infinito: il Sangue di Giuda dolce e il Buttafuoco Storico, vino importante da invecchiamento.

L’esperienza dell’Oltrepò Pavese del vino a Vinitaaly 2022: parlano Carlo Veronese e Gilda Fugazza

L’area espositiva consortile si è rivelata utile sia per incontri, interviste, contatti e indirizzi verso produttori presenti nella 54ma edizione del Vinitaly della ripartenza, sia come un “puro”  banco d’assaggio senza pensieri, per capire dove stanno andando le tipologie delle Denominazioni tutelate e promosse dal Consorzio.

“L’appuntamento internazionale con il mondo del vino è stato azzeccato nella sua formula rinnovata che ha decisamente selezionato il pubblico distribuendolo uniformemente in tutti i padiglioni allestiti. E per il Consorzio Tutela Oltrepò Pavese è stato interessantissimo per la richiesta di approfondimento sugli emergenti – bollicine Docg e Riesling Doc – come effetto anche della promozione internazionale recentemente avviata. E per la valutazione complessiva delle denominazioni classiche, popolari, conosciute, che hanno potuto dimostrare dove sono arrivate con prodotti decisamente tradizionali ma anche innovativi, con la gamma di prodotti da uve autoctone, Bonarda Doc in primis, che sanno spiegare bene il livello qualitativo di questa fondamentale area del Vino di Lombardia”, sottolinea Carlo Veronese, direttore del Consorzio, al suo primo Vinitaly “formato Oltrepò” dopo aver frequentato l’evento veronese per oltre 25 anni con il Lugana, sia da produttore sia da direttore del consorzio.

Veronese si è dimostrato davvero soddisfatto: “Abbiamo sperimentato con successo e direi entusiasmo la grande innovazione di questo Padiglione Lombardia con l’area Ascovilo-Grana Padano, valorizzazione delle Dop e delle eccellenze regionali. Un’innovazione elegante, di gusto, che porta ad avere un bel salotto dove parlare con tranquillità e degustare prodotti top, abbinando i vini dei Consorzi Lombardi al Grana Padano Dop in un bellissimo salotto dove parlare in maniera rilassata di vino e dei prodotti tipici nati per stare insieme, come recita il claim identificato, che è  un concetto studiato per i consorzi Lombardi e perfetto anche per il consorzio Oltrepò Pavese, oggi molto motivato e unito al suo interno e molto aperto all’esterno”.

Gilda Fugazza, presidente del Consorzio, presente in due delle giornate di esposizione, rispetto all’esperienza a Vinitaly evidenzia: 

“Abbiamo respirato un entusiasmo positivo che è quello tipico del mondo del vino. Ricevendo grandi applausi documentati anche da numerosi premi e attestati per le nostre Denominazioni come la Docg Metodo Classico e naturalmente il signor Pinot Nero Doc, ma anche tutte le altre che rappresentano la biodiversità autoctona della nostra terra del vino. Bonarda Doc compresa”.

“Siamo entusiasti dei nostri racconti anche quando ci chiedono di proporre il vino dell’Oltrepò easy to drink che non vuol dire poco chic, tutt’altro, perché rappresenta un mondo dei vini che possono anche essere chic come la Bonarda Doc e il Sangue di Giuda Doc. E sono Vini facili, vini no problem, che intercettano momenti di consumo non convenzionali e sono semplici da abbinare o persino  da mixare in cocktail giovani e innovativi non troppo alcolici come chiede un nuovo target di questo mondo”.  

Gilda Fugazza, presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese a Vinitaly 2022

I giovani alla scoperta della diversità oltrepadana

Oltre 300 degustatori professionali, in rappresentanza di Onav, Fisar, Ais e Fis, si sono alternati presso l’area consortile per “prendere coscienza personalmente della crescita qualitativa delle doc dell’Oltrepò Pavese, incuriositi molto dalle prestazioni del Metodo Classico e degli Charmat che quest’area spumantistica da sempre sta proponendo in modo verticale, potendo puntare anche sul fattore strategico del tempo: sono prodotti che sfidano eccellenze spumantistiche di alto livello, in particolare per la prestazione del Pinot Nero che in Oltrepò Pavese trova una culla storica caratterizzata e caratterizzante per longevità e affinamenti lunghi che regalano prodotti distintivi conquistando un mercato aperto davvero interessante in italia ma anche all’estero”, spiega Carlo Veronese.

“D’altro canto – prosegue il direttore del Consorzio – la gamma poliedrica e completa dei vini ci offre un racconto di viticoltura che non è più solo aneddotica ma arriva dritto al cuore (e ai palati) di chi indaga su vini pronti, ben fatti, si dice facili anche da abbinare, dove il frutto è percepito come il risultato del rispetto del lavoro del vignaiolo per quell’uva autoctono che in cantina non perde la sua identità”.

Vinitaly 2022 ha lanciato anche un nuovo trend che è valore economico in prospettiva: “Abbiamo visto avvicinarsi a noi molti giovani – conclude la presidente Gilda Fugazza – incuriositi dalle notizie e dalla piacevolezza del racconto e dell’assaggio dei vini dell’Oltrepò Pavese, una tendenza in linea con gli stili e le richieste internazionali del vino. Vogliamo che prima di tutto i nostri giovani, dell’Oltrepò Pavese e della Lombardia, siano messaggeri di questo valore, il valore del vino che si fa in vigna, orgogliosi interpreti e conoscitori dei nostri vini tipici perfetti per diventare ambasciatori nei momenti di consumo più diversi. Una volta si sarebbe parlato del vino giusto per la merenda, oggi si va oltre l’apericena, si pensa che il vino possa accompagnare, con un pezzo di Grana Padano Dop o una fetta di salame Dop, ogni momento della giornata da soli o in compagnia. Di sicuro è una scelta di gusto che porta a momenti piacevoli conviviali fatti di sorrisi, come il vino sostenibile sa regalare. Dal vino no problema al Gin tonic o all’Oltremito non ci sono limiti alla gioia. Con responsabilità”.  

Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese a Vinitaly 2022
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